La storia della nuova hit di Drake e The Weeknd che non esiste
L'intelligenza artificiale ha dichiarato guerra all'industria musicale
19 Aprile 2023
Quale sarà il rapporto tra l’Intelligenza Artificiale e l’industria discografica? Se il buongiorno si vede dal mattino, le premesse non sono delle migliori. Negli ultimi giorni è circolata la storia di Heart on My Sleeve, la canzone di Drake e The Weeknd che in pochi giorni ha accumulato 600mila streaming su Spotify, 15 milioni di views su TikTok e 275mila visualizzazioni su YouTube. Il problema, però, è che la canzone in questione non esiste, o meglio non è mai stata registrata da nessuno dei due artisti, ma è infatti stata prodotta tramite intelligenza artificiale. L’autore dietro il brano è tale Ghostwriter977, un utente TikTok che, coperto da un lenzuolo bianco e con un paio di occhiali da sole, ha dichiarato guerra all’industria discografica a colpi di IA per riprendersi quanto gli è stato tolto negli anni, a giudicare da quanto ha scritto. Nonostante si sappia poco sulla sua vera identità, lo stesso Ghostwriter977 ha dichiarato nei commenti di un suo video di aver fatto parte per anni dell’industria musicale, lavorando come autore a numerose hit traendone però un profitto sempre basso. Da qui, a suo dire, la scelta di utilizzare la tecnologia per riprendersi il maltolto in uno scontro frontale che pochi giorni fa ha visto il suo primo sviluppo.
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La Universal Music Group ha già richiesto ed ottenuto la rimozione del brano da Spotify, dove era stato caricato dal profilo dello stesso Ghostwriter977. «L'addestramento dell'AI utilizzando la musica dei nostri artisti, così come la disponibilità di contenuti illeciti creati con l'AI generativa sui servizi di streaming, pone la domanda su quale lato della storia tutti gli attori dell'ecosistema musicale vogliano stare: dalla parte degli artisti, dei fan e dell'espressione creativa umana, o dalla parte dei falsi profondi, delle frodi e della negazione agli artisti del loro giusto compenso» ha dichiarato un portavoce di Universal a Billboard. Quella dell’Intelligenza Artificiale inizia ad essere una seria preoccupazione per l’industria musicale, al punto che la scorsa settimana lo stesso UMG ha chiesto a tutte le piattaforme di streaming di bloccare l’accesso ai brani dell’etichetta da parte delle AI minacciando di essere pronti a «prendere provvedimenti per proteggere i diritti dei nostri artisti». Già lo scorso ottobre la RIAA, Recording Industry Association of America, aveva lanciato l’allarme sul comportamento delle AI companies, giudicato illecito e in violazione del copyright. Lo stesso Drake aveva espresso pubblicamente la sua frustrazione dopo che la sua voce era stata utilizzata per un featuring in Munch di Ice Spice. «This is the final straw AI» aveva scritto il rapper canadese in una Instagram Story, mentre nel frattempo stava già diventando virale una versione AI di WAP in cui, oltre a Cardi B e Megan Thee Stallion, c’era anche lo stesso Drake.
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Intanto su TikTok si moltiplicano le cover di canzoni famose ricantate da altri artisti: Kanye West che canta Justin Bieber, Michael Jackson che canta Bruno Mars, e viceversa. Se in alcuni casi i risultati sottolineano tutti i limiti della tecnologia in questo campo, in altri sfiorano il realismo in maniera del tutto convincente, aprendo così le porte a diverse possibilità. Mentre Love Yourself cantata da Kanye West ha migliaia di view sulla piattaforma, qualcuno ha già ipotizzato la possibilità che l’AI venga utilizzata per creare nuovi brani postumi. «Ci saranno così tante canzoni di Juice Wrld, state a guardare» ha detto Anthony Fantano, portando alla luce un’ipotesi che aggiunge un ulteriore grado di preoccupazione a una storia che non sta facendo dormire sonni tranquilli all’intera industria musicale.