Come è andata l'udienza per il ban di TikTok in America
Tutte le ragioni, politiche e non, per cui il governo Biden vorrebbe vietare la piattaforma
24 Marzo 2023
Come Mark Zuckerberg, Jeff Bezos, Tim Cook, Sundar Pichai e altri illustri CEO prima di lui, giovedì mattina Shou Zi Chew, amministratore delegato di TikTok, si è recato a Washington DC per affrontare il suo primo interrogatorio in Campidoglio. Sebbene le richieste di vietare l’app negli States risalgano ai tempi del governo Trump, complice la Pandemia, quella di ieri è stata la prima apparizione di Chew in aula, vessato dalla Commissione per l'energia e il commercio della Camera sul delicato tema dell’utilizzo dei dati degli utenti americani che hanno da poco superato la soglia dei 150 milioni solo negli Stati Uniti. Chew, la cui intenzione principale era quella di presentare TikTok come un’azienda privata e indipendente dal governo cinese, è apparso in difficoltà di fronte alle domande incalzanti dei membri del Congresso, in un'udienza, trasmessa in streaming, che si è protratta per diverse ore sfociando spesso nel grottesco e nel ridicolo, tra politici di mezza età che non hanno ancora ben chiaro il funzionamento dei social e un chiaro pilotato tentativo di mettere in cattiva luce la piattaforma cinese.
Chi è Shou Zi Chew
@tiktok Our CEO, Shou Chew, shares a special message on behalf of the entire TikTok team to thank our community of 150 million Americans ahead of his congressional hearing later this week.
original sound - TikTok
Shou Zi Chew, 40 anni, è a capo di TikTok da maggio 2021, ma fin quando ha potuto, è rimasto nell’ombra, eccezion fatta per poche mirate interviste al Bloomberg New Economy Forum di Singapore e al DealBook Summit del New York Times. Rispetto ad altri amministratori delegati di social media come Mark Zuckerberg o Elon Musk, Chew ha difatti sempre mantenuto un profilo basso, ma nelle ultime settimane la situazione è cambiata rapidamente: il dirigente è diventato il volto della campagna per evitare il ban negli States. Questa settimana è apparso in prima linea su TikTok quando, vestito di t-shirt bianca e felpa grigia - più simile ad uno studente qualsiasi che a uno dei personaggi più potenti nell’ambito dei media - si è rivolto direttamente ai cittadini americani e all'amministrazione Biden. «Potrebbe portare via TikTok a tutti i 150 milioni di voi» ha affermato, incoraggiando gli utenti a lanciare un appello al governo nei commenti e raccogliendo in poche ore più di 8 miliardi di visualizzazione dall’account ufficiale della piattaforma.
Di cosa si è parlato durante il processo
«TikTok non è disponibile nella Cina continentale» ha detto Chew nel suo discorso di apertura - «Abbiamo sede a Los Angeles e a Singapore e oggi abbiamo 7.000 dipendenti negli Stati Uniti». E di questa affermazione siamo più che certi, poiché, come riporta WWD, da quando sotto l'amministrazione Trump era stato ventilato un accordo di acquisizione con Oracle Corp., Walmart Inc. e altri investitori (poi fallito), TikTok collabora attivamente con Oracle per garantire la trasparenza sul controllo dei dati. Nel settore questa misura è considerata una salvaguardia e, secondo Chew, l'azienda intende trasferire tutti i suoi sistemi di archiviazione e monitoraggio sul suolo americano come ulteriore garanzia. L'AD ha anche dichiarato che TikTok lavora con alcuni collaboratori di ByteDance con sede in Cina, che potrebbero dunque avere accesso ai dati delle app statunitensi, ma ha anche assicurato che l’app sta lavorando a un piano di mitigazione del rischio da 1,5 miliardi di dollari chiamato Project Texas, che porrà fine a queste preoccupazioni in modo definitivo. Tuttavia, le rassicurazioni sono servite a poco. Cathy McMorris Rodgers, presidente della commissione, non ha usato mezzi termini «la sua piattaforma dovrebbe essere vietata, noi non ce la beviamo», mentre il rappresentante John Joyce ha commentato «continuo a sostenere che TikTok è la spia nelle tasche degli americani», mentre McMorris Rodgers, del New Yorkshire ha dichiarato che «TikTok è un'arma del Partito Comunista Cinese per spiarvi».
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Un'altra strategia fondamentale della difesa di Chew consiste nell’inquadrare le pratiche di TikTok come in linea con i dati "raccolti frequentemente da molte altre aziende del nostro settore". Diverse ricerche indipendenti hanno avvalorato la tesi, confermando il fatto che TikTok sembra agire esattamente come gli altri giganti della tecnologia. Un argomento che, di fronte al Congresso, potrebbe risultare in ogni caso problematico, considerando il continuo controllo di Washington sulle big tech come Meta e Google. «Signor Chew, devo riconoscerlo. Lei ha fatto qualcosa che, negli ultimi tre o quattro anni, non è mai accaduto, ad eccezione forse di Vladimir Putin - ha detto il deputato August Pfluger, R-Texas - avete unito repubblicani e democratici. E anche se solo per un giorno, siamo davvero uniti perché abbiamo serie preoccupazioni».
L’annosa questione della moderazione dei contenuti
L’udienza ha toccato diversi argomenti, come la moderazione dei contenuti e l’impatto dannoso che TikTok avrebbe sui bambini e i giovani che lo usano, secondo alcuni membri del Congresso e parte dell’opinione pubblica. Si è parlato in particolare delle strategie di verifica della maggiore età degli utenti (deboli come quelle di qualsiasi altro social) e delle difficoltà dell'algoritmo nell'arginare contenuti che porterebbero i più giovani ad avere pensieri suicidi, sviluppare disturbi alimentari e comportamenti autolesionistici, come era stato per Tumblr un decennio fa. Citando alcuni recenti episodi di cronaca, il repubblicano Gus Bilirakis ha detto a Chew: «la tua tecnologia sta letteralmente portando alla morte». Altri hanno denunciato le sfide pericolose di TikTok, come la "sfida del blackout" o la "sfida del soffocamento", che ha portato alla morte di una bambina di 10 anni in Pennsylvania.
Cosa succederà adesso
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Dopo l’udienza un portavoce di TikTok ha detto alla CNN che il Congresso non era davvero interessato a sentire le risposte di Chew e che la giornata «è stata dominata dalla tribuna politica». Il sostegno a un divieto o a una vendita gode in effetti di un appoggio bipartisan: il senatore Mark Warner della Virginia, democratico, e il senatore John Thune del South Dakota, repubblicano, hanno presentato un disegno di legge volto ad ampliare i poteri del Presidente per consentirgli di agire contro le piattaforme di social media straniere, con 10 co-sponsor di tutti i partiti. Non sarebbe la prima volta che uno Stato sceglie di vietare TikTok, l'India ha eliminato l'app nel 2020 e anche in Cina le principali piattaforme americane come Facebook, YouTube e Instagram non sono ammesse. Negli Stati Uniti, tuttavia, il Primo Emendamento potrebbe impedire al governo di bloccare un importante canale di comunicazione, lo stesso pretesto con cui i tribunali hanno bloccato il tentativo di Trump di vietare l'app di messaggistica cinese WeChat. Ad alimentare la tensione nelle ultime settimane Canada, Stati Uniti e alcune istituzioni europee avevano annunciato l’obbligo per i dipendenti pubblici di rimuovere TikTok dai propri smartphone di lavoro. Se da un lato il ban della piattaforma potrebbe avere ripercussioni significative sulle casse dei brand e dei creator che hanno basato sull'influencer marketing il proprio successo, la decisione potrebbe avere ragioni politiche bene più profonde.
Eliminare TikTok potrebbe essere il modo più sicuro per far danno alla Cina in un momento storico in cui la nazione ha più volte rinnovato il proprio appoggio al governo Putin e in un panorama in cui la risoluzione del conflitto sul suolo Ucraino risulta sempre più complessa. Allo stesso tempo, alcuni esperti hanno sottolineato come TikTok sia diventato un avversario sempre più temibile per Meta, facendo perdere rapidamente terreno al gigante tutto americano di Mark Zuckerberg: «Le generazioni più anziane di creatori sanno che non devono essere protagonisti di una sola piattaforma - ha dichiarato Venz Box presidente della piattaforma di monetizzazione degli influencer LTK a BoF - le nuove generazioni potrebbero sentire l'urgenza di costruire il proprio pubblico altrove e rendersi conto della necessità commerciale di farlo». Sebbene non siano state ancora prese decisioni definitive dall'amministrazione Biden è più che evidente che il discorso non si limita al controllo dei dati.