La città di New York ha un nuovo logo
Mai più “I love New York”
21 Marzo 2023
Nel 1976, il dipartimento del commercio newyorkese chiese al designer Milton Glaser - conosciuto precedentemente per la copertina di "Greatest Hits" di Bob Dylan e per aver co-fondato il New York Magazine - di creare un logo accattivante che invogliasse nuovi turisti a conoscere la Grande Mela. Modificando una grafica già esistente negli anni ’60, Glaser ideò quello che è stato fino ad adesso uno dei simboli della città, un’icona riprodotta infinite volte su gadget, magliette e calamite, negli Stati Uniti e nel mondo. Quest’anno, però, il logo è cambiato, rivestendosi di una modernità inclusiva e innovativa.
Da “I love NY” a “We love NYC,” da American Typewriter al Grotesque Sans: il nuovo logo prende ispirazione dalla segnaletica della metropolitana di New York e dal melting pot di culture e personalità che caratterizza la città da sempre, passando dall’ “io” al “noi,” e da un look antiquato ad uno più ironico. «Questa è la nostra città e spetta a noi impegnarci per valorizzarla,» hanno spiegato Maryam Banikarim e Andrew Lerner, di Maryam B, «cerchiamo le persone che non aspettino siano gli altri a risolvere le situazioni.»
Shining in red tonight to kick off the @welovenyc_ campaign. #WeLoveNYC
— Empire State Building (@EmpireStateBldg) March 20, 2023
captiv_8/IG pic.twitter.com/CsXa30nBmc
Il lancio della nuova grafica sta avvenendo in questi giorni tramite annunci digitali e social che invitano i cittadini newyorkesi ad aderire a opere di volontariato, e l’iniziativa su Instagram celebra alcuni cittadini che mostrano impegno per la propria comunità; un’idea nata, tra le altre cose, dalla necessità dei rappresentanti della metropoli di risollevare l’opinione pubblica - secondo una ricerca di morning Consult, il 67% degli abitanti di New York sono insoddisfatti della città. «Speriamo di riuscire a superare le divisioni e la negatività,» ha annunciato Kathryn Wylde, presidente e Ceo di Partnership for New York City, il consorzio di società e dirigenti aziendali che sta guidando la campagna. «Vogliamo ricordare alle persone che possono fare la differenza, sia nel proprio isolato sia nella città nel suo insieme.»