Secondo Elon Musk viviamo tutti in una simulazione
Forse, una delle sue idee meno folli
03 Gennaio 2023
Nel bene e nel male (ma propenderei per il male) Elon Musk è stato uno dei personaggi più discussi del 2022. Ma un anno di colpi di testa, scandali, censure e tweet discutibili non è rimasto affatto impunito, le conseguenze sono tutte lì, sul bilancio, e assumono le fattezze di un fallimento colossale. Bloomberg riferisce che l'amministratore delegato di Tesla, SpaceX e Twitter è diventato ufficialmente la prima persona nella storia a perdere 200 miliardi di dollari del proprio patrimonio netto, un rapido declino della sua ricchezza che segue il drastico calo del valore di Twitter del 56%. Eppure, guardando gli ultimi scatti rubati che ritraggono (l’ormai ex) uomo più ricco del mondo secondo Forbes spensierato in Qatar insieme al genero di Trump Jared Kuchner e la moglie del banchiere del Cremlino Andrei Kostin in quella che sembra una sorta rimpatriata dei cavalieri dell’Apocalisse, sorge spontaneo chiedersi: gli importa davvero? Per azzardare una risposta bisogna fare un passo indietro, analizzare il sistema valoriale che guida le azioni di un uomo che vuole colonizzare Marte e ha tutte le carte per essere bollato come un folle, e una concezione del mondo che ha molti punti in comune con Matrix.
@valueverse Elon Musk Is right? We Are In a Simulation
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Quando gli è stato chiesto se crede che l’esistenza umana faccia parte di "una simulazione più grande" in un’intervista al CodeCon 2021, Musk ha fornito una risposta inaspettata: «Il mio cuore dice no e il mio cervello dice sì». A ciò si aggiungono non solo le dichiarazioni rilasciate sul tema presso diversi podcast americani, ma anche le parole dello scrittore Devin Gordon Elon nella docu serie della BBC The Elon Musk Show, secondo cui il magnate della tecnologia avrebbe creduto che l'ex compagna Grimes fosse una "simulazione" creata nella sua mente. «Lei [Grimes] mi ha detto più volte che Musk ha questa teoria su di lei, crede che non sia reale - ha commentato Gordon - che sia una simulazione creata e che esiste nella sua corteccia cerebrale come una sorta di compagna perfetta per lui. Sembra un po' folle e forse anche un po' inquietante, ma lei è d'accordo. Ha detto di sentirsi una simulazione realizzata appositamente per lui».
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Eppure, sebbene la teoria delle simulazioni sembri un argomento da film di fantascienza o il prodotto di una mente sotto effetto di pesanti sostanze psicotrope, tutti gli scienziati del mondo si sono ad un certo punto posti lo stesso problema. Un concetto che di per sé risale al 2003, alle teorie del filosofo e futurologo di Oxford Nick Bostrom, e che trae spunto dall’osservazione delle attuali derive della tecnologia, dalla realtà virtuale ai tentivi di mappatura del cervello umano. L'argomentazione si basa su due premesse, entrambe contestabili ma non irragionevoli: la prima è che la coscienza può essere simulata in un computer, con porte logiche che sostituiscono le sinapsi e i neurotrasmettitori del cervello, la seconda è che le civiltà avanzate avranno accesso a quantità davvero stupefacenti di potenza di calcolo. È plausibile che una civiltà così avanzata potrebbe usare tale potenza per eseguire una "simulazione degli antenati", una versione ad alta potenza di "The Sims" ma con più aspirazione ontologiche. La creazione di un solo mondo simulato di questo tipo potrebbe sembrarci straordinaria, ma Bostrom ipotizza che in futuro migliaia o addirittura milioni di simulazioni di antenati potrebbero essere eseguite da un singolo computer. Ora, partendo dall'assunto che questo scenario sia vero: cosa resta della morale, dell'etica, del destino e della vita stessa di fronte al paradosso di un'esistenza simulata? Qual è il valore delle nostre azioni? Il brivido della conquista è compromesso dalla possibilità che tutto sia già accaduto: anche se Musk riuscirà a colonizzare Marte, non sarà il primo a farlo, anche se le sue compagnia falliranno ci saranno altre simulazioni in cui avranno successo. Perché per Elon, la vita è molto più simile a un videogioco che alla banale realtà.