Perché TikTok è in fissa con le canzoni slowed?
Come il trend influenza l'industria musicale
27 Ottobre 2022
La musica è forse l'arte più immediata per l'essere umano, quella che per prima arriva a toccare il cuore e la mente delle persone. È anche per questo che TikTok è probabilmente il social network più efficace del momento, perché è l'unico che conta, oltre che sul video, sulla controparte sonora, in particolare sulla musica. In un'epoca in cui per andare virali basta pochissimo, abbiamo appurato che TikTok, talvolta, può essere il social su cui puntare più forte per i musicisti, perché diventare famosi su TikTok oggi - paradossalmente - è più produttivo che esserlo su Spotify. Ciò che va virale non è mai scontato: dipende tutto dall'algoritmo e dalle interazioni degli utenti, ma a volte basta davvero poco per raggiungere milioni e milioni di visualizzazioni. È quello che succede con alcune canzoni, che nella loro versione originale contano magari decine di migliaia di ascolti, ma nella versione "diventata virale su TikTok" sfondano tranquillamente il tetto del milione di stream.
@chillytunees Call Out My Name - The Weeknd (( slowed )) || #calloutmyname #slowed #audio #theweeknd call out my name - chillytunees
Alcuni esperti hanno scomodato il paragone col chipmunk hip-hop che ha portato al successo Kanye West con le sue produzioni nella prima metà degli anni 2000, ma il fenomeno delle canzoni slowed o fasted è qualcosa di molto più grande, che esula dal semplice concetto di genere musicale. Se una canzone di The Weeknd di quattro anni fa - “Call Out My Name” - riesce a fare successo su TikTok, è semplice arrivare al perché: è la versione di TikTok, filtrata, o appunto rallentata o velocizzata. Oggigiorno non stupirebbe, quindi, se qualcuno mi dicesse di preferire una canzone "nella versione di TikTok" invece dell'originale. Questo tipo di brani stanno diventando così apprezzati che talvolta compaiono anche su Spotify sotto nome alternativo o addirittura in formato podcast, per evadere la legge sul copyright che impedirebbe ai fan di caricare propri remix di canzoni già esistenti. Il motivo del successo delle canzoni slowed o fasted non riguarda solamente quanto sia più bella una canzone modificata rispetto all'originale. Ci sono ricerche, infatti, su quanto un suono velocizzato o rallentato porti più benessere alle persone, che come incantate si lasciano trasportare da questi suoni alternativi, differenti dal solito. Per un social che coi suoni ci lavora attivamente, questo è un punto di grande forza, e lo stesso si può dire per gli autori di quelle canzoni che vanno virali.
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Se si ricerca "slowed songs" nella search bar di TikTok, si possono trovare numerosi video con milioni di visualizzazioni capaci di raccogliere tutti insieme quelle canzoni che “anche tu hai ascoltato almeno una volta”. Come, ad esempio, brani già celebri come Woman di Doja Cat e Get Lucky dei Daft Punk o altri meno noti come Agony di Yung Lean (che su TikTok è di casa, avendo già avuto successo con altre canzoni sul social cinese). Non è esagerato dire che adesso è più facile imbattersi prima nella versione modificata di certe canzoni, prima ancora che nella versione originale. È come se la mano dell'artista venga meno in favore della mano dell'ascoltatore, che modifica a suo piacimento una canzone e le dà nuova linfa, arrivando alle orecchie di tutti ancor prima del cantante che lo ha ispirato. Quello che ci si dovrebbe chiedere adesso è quanto ancora durerà la moda di rallentare e velocizzare il tempo delle canzoni, e soprattutto se potrà influenzare il mercato e l'industria musicale. Forse, in parte c'è già riuscito, ma TikTok ci aveva già abituato a canzoni capaci di andare in vetta alle classifiche anche a distanza di molti anni dalla loro uscita (Running Up That Hill vi dice niente?). La curiosità di capire se presto gli artisti rilasceranno di loro spontanea volontà i propri pezzi slowed o fasted - Ellie Goulding per esempio lo ha già fatto quest'anno con la versione sped up di Lights -, dunque, rimane forte.