Quanto è sostenibile il Metaverso?
L'idea di un futuro virtuale passa anche per l'ambiente
22 Aprile 2022
Fin dal suo annuncio il Metaverso ha creato una certa aspettativa verso un futuro non troppo lontano, l'era rivoluzionaria della realtà virtuale. Le aziende hanno già iniziato a sperimentare con questa tecnologia attraverso una serie di eventi lanciati nell'ultimo periodo, come la Metaverse Fashion Week o la possibilità di acquistare terreni. Tra l'hype culturale e quello tecnologico, è arrivato però il momento di chiedersi se tutto questo immenso cyberspazio stia influenza negativamente il nostro ambiente. Per chi ancora non lo sapesse, il Metaverso è uno spazio virtuale 3D progettato per vivere una realtà alternativa rispetto a quella reale. In altre parole, un persona può crearsi un'identità digitale (un avatar) per interagire con gli altri utenti o partecipare ad attività quotidiane, come acquistare beni o partecipare a eventi. Il Metaverso non può essere messo in pausa, cancellato o terminato, ma anzi, ha al suo interno leggi ed economie diverse. Ad oggi si tratta di uno stato decentralizzato che comprende al suo interno diverse piattaforme come HyperVerse, Sandbox, Decentraland, Star Atlas, Roblox e Spatial. Oltre all'intrattenimento, i benefici del Metaverso ruotano intorno alla possibilità di offrire esperienze educative coinvolgenti, come la possibilità di preparare futuri piloti o chirurghi, annullando in molti cas i confini geografici dando la possibilità ai professionisti di lavorare anche a distanza. Ma nonostante tutte queste premesse, il Metaverso ha anche un lato negativo: l'impatto ambientale.
Da tempo infatti è in atto una vera e propria discussione su quanto il Metaverso possa ridurre effettivamente l'inquinamento riducendo al minimo gli spostamenti fisici per qualsiasi tipo di attività. Se questo potrebbe rappresentare un punto a favore alla tesi della sostenibilità del Metaverso, l'energia necessaria per creare un'esperienza virtuale appagante rappresenta in realtà uno svantaggio. Ad esempio, secondo uno studio condotto dall'Università del Massachusetts ad Amherst nel 2019 l'addestramento di un singolo modello AI può emettere 626.000 libbre di anidride carbonica, esattamente la quantità di gas serra emessa da un'automobile nel corso della sua vita. Parlando di questioni più tecniche invece, creare e partecipare al Metaverso significa creare un enorme volume di dati che, ovviamente, hanno bisogno di essere immagazzinati da qualche parte. La soluzione è la costruzione di nuovi data center, una sfida che molte aziende hanno segnato tra i propri obiettivi dei prossimi anni: Google ha annunciato di voler far funzionare i data center con energia senza carbonio entro il 2030, mentre Microsoft si è impegnata a farlo entro il 2025.
Un altro aspetto da tenere in considerazione è quello della produzione delle tecnologia necessaria per "vivere" la realtà virtuale: Wristband AR, occhiali AR, headset VR, cyber scarpe, guanti tattili e così via. Secondo i dati del Global E-waste Monitor 2020 delle Nazioni Unite, nel 2019 sono state generate 53,6 milioni di tonnellate metriche di rifiuti elettronici in tutto il mondo e si prevede di superare i 74 milioni di tonnellate metriche entro il 2030. Come accennato in precedenza, una parte importante del Metaverso è quella dell'economia, completamente digitale in cui gli utenti possono guadagnare vendendo e comprando attraverso criptovalute. Secondo l'Ethereum Energy Consumption Index, «una singola transazione NFT sulla piattaforma Ethereum emette quasi 150 chilogrammi di anidride carbonica, equivalente a 331.056 transazioni Visa o 24.895 ore di guardare YouTube». In altre parole, ogni acquisto NFT nel metaverso si trasforma in un problema ambientale, per non dire altro.
La moda invece sta pensando di usare il Metaverso per offrire nuove esperienze ai suoi consumatori, come la possibilità di provare i capi prima dell'acquisto riducendo così lo spreco creato dalla produzione di item invenduti creandone di meno seguendo le indicazioni dei consumatori. Uno scenario che però, ad oggi, rimane puramente teorico data l'assenza di una tecnologia tale da creare un'esperienza talmente reale da poter sostituire quella reale e che, per diventare realtà, necessiterà comunque di nuova energia e nuovi consumi. Ad oggi gli analisti di Intel ritengono che la nostra infrastruttura informativa globale dovrebbe essere 1000 volte più potente per sostenere una versione in alta qualità del Metaverso che, anche così, rimarrebbe nella sua prima fase di sviluppo. Anche per questo al momento non c'è un'idea chiara e definita di cosa aspettarsi dal futuro di questa tecnologia e dal suo impatto ambientale. L'unica cosa certa è che seguendo le statistiche e le indicazioni attuali, bisognerà aspettare ancora parecchio prima di poter considerare il Metaverso sostenibile.