Modella di Gucci censurata per apparire "troppo magra"
Dall' Advertising Standards Authority inglese
07 Aprile 2016
È successo ancora. Ricordate la campagna per la collezione Cruise 2016 di Gucci, scattata all’interno di una maestosa villa affrescata alle porte di Firenze?
Quelle immagini sono oggi l’oggetto di uno scandalo. L’ Advertising Standards Authority – organo che regola l’industria pubblicitaria nel Regno Unito – ha reputato una delle modelle protagoniste degli scatti, la 17enne Avery Blanchard, “troppo magra” e pertanto portatrice di un modello estetico “irresponsabile”.
“Abbiamo considerato che il suo torso e le sue braccia fossero troppo snelle e sproporzionate rispetto al suo volto e alla parte bassa del suo corpo. Abbiamo inoltre valutato che la sua espressione facciale cupa e il suo make up scuro, in particolare intorno agli occhi, rendesse il suo viso desolato” queste le accuse mosse dall’associazione, che hanno condotto alla censura.
La Maison fiorentina, dal canto suo, non ha tardato a controbattere, sostenendo che la “magrezza salutare” sia un concetto soggettivo, e che nel caso specifico fosse stata fatta molta attenzione – anche grazie all’utilizzo delle luci – affinché né ossa né cavità facciali fossero evidenti.
Non è la prima volta che il fashion system si ritrova coinvolto in un uno scandalo di questo tipo. Di recente, l’attrice Mia Goth – per la campagna AW15 di Miu Miu – e la modella Kiki Willems – per la campagna SS15 di Saint Laurent – sono state vittime delle medesime accuse.
Parallelamente, l’industria sta gradualmente abbracciando un trend opposto, includendo sempre più modelle “plus-size” all’interno dei propri progetti – vedi Victoria’s Secret e Calvin Klein.
Come spesso accade, la moda si muove su due livelli contraddittori: magrezza estrema e forme accentuate. Quale avrà la meglio sul lungo termine?