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Le prime in Girl meets Boy

Le prime in Girl meets Boy

 

L’idea mi è venuta guardando su “The Sartorialist” una foto di Alessandra Colombo: la fashion designer italiana, dallo stile inconfondibile che di certo non passa inosservata all’occhio attento e famelico di novità e tendenze modaiole.

Navigando sul web, con lo sguardo distratto di chi fa un po’ di surfing alla ricerca di un quid da raccontare, l’ho vista e mi sono fermata. Lì per lì, infatti, non riuscivo a capire se davanti a me, vestita di tutto punto e con tutti i must di stagione al posto giusto, ci fosse un uomo o una donna. Mi spiego. Il look androgino di questi tempi va per la maggiore, così come la voglia di giocare a mischiare pezzi dell’armadio di lei con quelli di lui, creando una commistione stilistica che piace ai ben pensanti e fa invidia a chi il coraggio di osare, superando la barriera “sessuale”, non ce l’ha.
Ma, fino a che punto si può arrivare ad essere sexy con il pantalone alla garconne, senza finire per essere confusi per un maschietto magro che sculetta un po’ troppo? Non me ne voglia Alessandra, ma io veramente all’inizio non sono riuscita a capire. Forse mi hanno ingannato i capelli corti tirati indietro o gli occhiali tondi alla John Lennon, fatto sta che un momentino ci ho dovuto pensare. E non perché tale abbinamento o stile non mi piaccia, anzi.

Siamo partiti con il boyfriend jeans – il pantalone di denim rubato a lui, per capirci- poi gli abbiamo sottratto anche la giacca (boyfriend blazer, per essere precisi) abbinandola alla camicia a quadroni (che magari lui non portava più) e infine, ci abbiamo messo sotto un bel paio di Church’s o stringate, per completare il quadro. La trasformazione è avvenuta lentamente, ma c’è stata e in poco tempo abbiamo cominciato a preferire il pantalone con i risvolti allo skinny, la giacca abbondante a quella avvitata, pagata un botto lo scorso anno.

Tomboy style
dicono oltralpe, io direi voglia di divertirsi mischiando le carte in tavola e rinunciando finalmente un pizzico a tutti quei lustrini che per anni hanno connotato l’abbigliamento da ragazza. Il rischio, in questo caso però, è perdere quell’accento di femminilità che comunque rimane necessario. La differenza c’è e si deve vedere, a parer mio. Ecco perché su un look rigorosamente maschile aggiungerei un rossetto rosso fuoco ed ad una mise minimal e sobria, uno smalto con delle unghie curate che ricordino l’essenza dell’indossatore e di quanto è piacevole essere donne.