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Drones will upgrade the fashion business?

Drones will upgrade the fashion business?

"Siamo sorvegliati, il governo dispone di un sistema segreto, una Macchina, che ci spia ogni ora di ogni singolo giorno". Ok, è l'incipit del serial Person of Interest.

Ma se al termine "macchina" sostituiamo la parola "drone", ecco che lo scenario diventa reale, possibile, quasi tangibile. La tecnologia avanza e, da un primo approccio prettamente militare, si insinua in ogni altro campo della nostra vita, del quotidiano.

E' quello che sta succedendo ora con i droni.

Pensi a questi oggetti e subito davanti agli appare un specie di robot volante che insegue la gente per ucciderla, come in un videogames, ma questo, per fortuna, non è l'unico loro utilizzo possibile.

Se il loro destino fosse il mondo della moda?

Esiste già il Nixie, un mini-drone che può essere ripiegato fino a diventare un braccialetto e, una volta acceso, si posiziona davanti al proprietario e scatta foto.

Anche Adam Pruden, progettista senior della Frog Design Inc., crede che il fututo di queste tecnologie sia diventare indossabili. Durante SXSW di Austin ha discusso questa ipotesi ed ha mostrato alcune sue idee. C'è il prototipo-collana che, in caso di pioggia, si stacca e, volando sopra la testa, mantiene il corpo asciutto o quello braccialetto che decolla ed indica la strada in caso di perdita dell'orientamento. Secondo l'inventore i droni potrebbero un giorno sostituire gli smartphones.

Apparecchi tecnologici e corpo diventano sempre più connessi tra loro e, dopo l'Apple Watch, i tentativi di ottenere prodotti di successo si moltiplicano.

Ci ha provato anche il designer new yorkese Adam Harvey creando una serie di capi pensati per mantenere la privacy, che contrastino la sorveglianza da droni: una felpa con cappuccio, una sciarpa e una sorta di burka, tutti realizzati in un materiale speciale che blocca il calore-sensing delle telecamere. Non vi ricorda la felpa anti-paparazzi, la Rochambeau 3M Paparazzi Blocker,  indossata poco tempo da Cara Delevingne per evitare gli scatti dei fotografi?

Moda e tecnologia sono sempre più integrati ed il giro di affari delle due categorie combinate insieme si aggira tra i 5 e 14 miliardi dollari.

Se Burberry è stato il primo marchio a trasmettere una propria sfilata in live streaming e Diane von Furstenberg ha fatto indossare alle sue modelle i Google Glasses, il primato per l'uso dei droni in passerella va a Fendi.

Nel mese di febbraio 2014, durante la settimana della moda milanese, la label italiana ha fatto filmare il suo show da tre macchine volanti, dando un nuovo twist alle sfilate. 

Zoe Lazarus, una trend forecaster specializzata in lusso e tecnologia alla Lowe & Partners, conferma : "C'è stato un grande riconoscimento del successo di Burberry in questo settore. Molti marchi di lusso stanno cercando di emularlo, utilizzando tecnologia come un modo di rendere un marchio più moderno e importante. "

E pazienza se molti come la fashion director di Harper Bazaar Germania, Kai Margrander, storcono il naso, altri come Lady Gaga e il suo "Volantis" incrocio fra drone, abito e mini-aereo" ne sono entusiasti.

Il progresso non si ferma. 

Piccoli, maneggevoli, poco costosi, i droni stanno diventando un mezzo comune nel mondo fashion per riprendere video o scattare foto.

Il fashion retailer SSENSE ha creato una serie di lookbook, per la collezione SS15 di Hood By Air,

sfruttando questi "oggetti volanti", come ha fatto anche il sito style.com per riprendere le persone e lo street style fuori dalla NYFW SS15.

Se questo è ormai normale, attuale, cosa accadrà domani?

Forse i nostri acquisti ci verranno consegnati a casa da robottini volanti, è questo infatti il prossimo obiettivo di Amazon. 

Magari i droni saranno l'alleato principale di writers ed artisti. Avete visto cosa è successo al cartellone gigante di Kendall Jenner  a New York? L'artista di strada KATSU ha inviato un drone spara-pittura per vandalizzare l'immagine della campagna di Calvin Klein

O forse, come è accaduto in questi giorni durante una presentazione nella Silicon Valley, i droni faranno sfilare gli abiti al posto delle modelle.

Addio Cara, Kate & co.?