A quick recap of Sportswear in fashion
Case history
07 Novembre 2014
Tre. Due. Uno. E' arrivato nei negozi il risultato della collaborazione tra H&M ed Alexander Wang.
"Avvicinarmi all'abbigliamento sportivo è stato emozionante per me, perchè ho sempre voluto farlo, ma questa volta avendo accesso alle risorse, è stato un processo completamente diverso da quello che faccio di solito, è un intero insieme di nuove competenze. Bisogna agire con la necessaria diligenza ed i dovuti tests, ma è una cosa per la quale ho tanta passione e amore, al punto che mi piacerebbe avere in futuro l' opportunità di fare qualcosa di simile, ma più stabile".
Dal parka impermeabile fino al reggiseno sportivo, passando per i guantoni e gli occhiali da nuoto, l' intera collezione è progettata come una vera e propria linea di performance wear, che unisce innovazioni tecniche, influenze sportswear e coolness.
Ogni pezzo interpreta in modo personale e versatile il mondo dell'attività fisica e, come spiega lo stesso stilista: "Non importa se siete un cliente di lusso o uno di H&M, se avete bisogno di abbigliamento da palestra, se fate allenamento o se siete attivi, c'è un pezzo per tutti."
L'amore di Wang per l'estetica dello sport non è una novità.
Come dimenticare la sua ultima sfilata primavera-estate? Le sneakers, in particolare Stan Smith e Flyknit, sono leitmotif e, reinterpretate con stile, diventano capi iconici, sexy e ricercati, tra i quali la borsa-trainers è il pezzo culto. Interrogato sulle sue doti atletiche il giovane talento ammette: "Io non pratico alcuna attività fisica! Mi limito ad indossare abiti sportivi."
E' questa la verità: la gente ama vestirsi con pezzi tipici dell'atletica, al di fuori di palestre e spa, anche e soprattutto se lo sport non rientra nelle loro abitudini. La collaborazione di Wang con H&M è l'ennesima prova del fenomeno che spinge marchi di sportswear ad operare, comportarsi sempre più come fashion labels e viceversa.
I secondi introducono materiali ed esigenze tecniche come equilibrio, sopporto, flessibilità nelle loro creazioni, mentre i primi cercano di ottenere un'estetica sempre più ricercata ed affascinante. E' il luxury sportswear.
Ricerca ed innovazione diventano fondamentali, come bellezza e manifattura esclusiva. Il settore dello sport conosce un enorme sviluppo, i vari marchi fanno a gara per garantire migliori performances e materiali.Moda ed atletica si mescolano, si contaminano creando ibridi che uniscono il meglio dello stile e della tecnologia.
"Lo sport è in continua evoluzione e le donne si stanno evolvendo verso nuovi tipi di attività ad un ritmo rapido. E questo significa che hanno nuove esigenze, che stanno creando nuove conoscenze e anche ispirando nuovi prodotti ", afferma il CEO di Nike Mark Parker nel suo discorso introduttivo al women summit che si è tenuto qualche giorno fa a New York. Oggi aziende come Nike e Adidas si espandono sempre più, non solo tra gli atleti, e anche i marchi di high fashion vogliono una fetta di quel mercato, popolarità, successo e vendite.
Quando lo sport è diventato così centrale nel mondo della moda?
E' Coco Chanel che, in risposta alla scarsità di materiali causata dalla guerra, introducendo il jersey apre la strada a quello che molti anni dopo verrà definito abbigliamento sportivo di lusso. Se è di Miss Coco il merito di avere aperto una nuova strada, quello di Jean Patous con la star del tennis Suzanne Lenglen trasformarla in un trend, è la moda americana a svilupparla ed a decretarne il successo. L'ideale femminile di una bellezza sana ed atletica è da sempre centrale tra designers come Tommy Hilfiger, Ralph Lauren o Donna Karan, ma è la strada a fare dell'abbigliamento sportivo un'irrinunciabile abitudine. Non vi dicono niente come quello del giocatore di baseball Chuck Taylor o dei tennisti Rene Lacoste e Stan Smith? Sono loro ad ispirare le calzature culto che ancora oggi l'intera popolazione mondiale conosce ed indossa.
E' quello delle sneakers il vero territorio ipercompetitivo che si batte a colpi di streetstyle. Lo cantavano molto tempo fa i Run-DMC: Me and my Adidas do the illest things / We like to stomp out pimps with diamond rings / We slay all suckers who perpetrate / and lay down law from state to state ed è ancora cosi.
Basta dare uno sguardo in giro per la rete, alle bloggers di moda che, influenzate da fenomeni come normcore ed health goth, le sfoggiano come pezzo da avere, meglio se con abiti eleganti, in perfetta distonia con le stesse trainers.
Molti designers le indossano abitualmente, JW Anderson, Jeremy Scott, Raf Simons, Phoebe Philo ed anche chi non le sceglie per se stesso, ne realizza versioni personali ed esclusive per i propri marchi. Ricordate la pioggia di sneakers di lusso vista nelle sfilate, da Chanel a Dior, dello scorso anno?
"C'è stato un periodo in cui tutto è iniziato a diventare molto informale e penso che molti designer, anche se stavano progettando abbigliamento sportivo, hanno cominciato ad avere un approccio più raffinato di quello che offrivano prima. Non cambiando il genere di abbigliamento sportivo del tutto, ma offrendo dettagli di lusso o tessuti sera per il giorno" afferma Daniella Vitale, vice presidente di Barneys New York.
In un periodo in cui i nostri smartphone sono diventati personal trainer ed il running è l'ossessione del momento labels come Alexander Wang, Christopher Raeburn, David Koma o Rodarte vogliono attrarre clientele di alto profilo con pezzi di ispirazioni sportiva, ma che restano a tutti gli effetti capi couture.
Se le maison guardano al mondo del fitness, anche le grandi compagnie di sportswear si rivolgono a designers esterni. Le collaborazioni si moltiplicano, diventando una consolidata abitudine, sempre meglio riuscita. Risale ad oltre un decennio fa la prima collezione di Y-3, matrimonio ancora duraturo, tra Yohji Yamamoto ed adidas.
"Abbiamo aperto un nuovo segmento di mercato, una nicchia da seguire per gli altri e anche ora, dopo tutto questo tempo, c'è una domanda ancora maggiore per una moderna interpretazione di abbigliamento sportivo. Y-3 è unica nel mercato e non paragonabile a qualsiasi altro marchio o cooperazione di design. Si tratta di una forte disamina sulla miscela di sport e stile e la tensione causata mescolando la tradizione con tutto ciò che è moderno, creando un feeling unico e contemporaneo. Il mio desiderio era, ed è tuttora, rendere l'abbigliamento sportivo elegante e chic. La collaborazione con adidas è importante non solo nella mia esperienza creativa: ha dato vita a qualcosa di completamente nuovo".
E' vero. Senza questo felice esperimento non ci sarebbero state le proposte di con Jeremy Scott, Riccardo Tisci, Stella McCartney o le ultime con Undercover per Nike e Mary Katrantzou per Adidas.
Lusso, bellezza, funzionalità ed alte prestazioni: vogliamo tutto e lo vogliamo adesso.