Alexander Mcqueen Savage beauty
Give me five
13 Ottobre 2014
Era il figlio di un semplice tassista di East London e diventato uno dei più grandi designer di moda di tutti i tempi.
Alexander McQueen era dotato di quel genere di talento impossibile da ignorare. Irriverente ed insieme delicato, un misto di tradizione ed attitudine punk, uno stile indimenticabile.
Studia alla Central Saint Martins e si fa le ossa lavorando nelle sartorie di Savile Road, è qui che diventa abile a tagliare gli abiti, e nella costumeria teatrale di Bermanís and Nathanís.
McQueen è irriverente, odia le regole, subisce il fascino del grottesco, ama scioccare. Le sue sfilate sono teatrali, eccessive, toccano temi scomodi come violenza, stupro, morte. Porta in passerella i jeans a vita bassa, i "bumsters", una modella con le gambe amputate. Con la collezione Voss mette al centro di una scatola di plexiglas la scrittrice Michelle Olley con volto oscurato da una maschera antigas e così stravolge il consueto concetto di modella. Il suo talento è visionario.
Ogni show si spinge sempre un passo oltre: robot che spruzzano colore su Shalow Harlow, quando lo scandalo cocaina travolge Kate Moss, lui la trasforma in un meraviglioso ologramma avvolto di organza. La sua carriera è lo specchio delle sue ossessioni: natura, tecnologia, teatro, sartorialità.
Alexander McQueen torna ora nella sua Londra con Savage Beauty, mostra curata da Claire Wilcox, già realizzata nel 2011 a Metropolitan Museum of Art a NY è approderà 14 marzo al Victoria & Albert Museum.
"Savage Beauty è una celebrazione del designer più fantasioso e di talento del nostro tempo" - racconta Sarah Burton, dal 2010 direttore creativo di Alexander McQueen, dopo la morte dello stilista, e sua collaboratrice storica.
" Lee era un genio e un vero visionario che ha ridefinito i confini, sfidato e ispirato. Credeva nella creatività e l'innovazione ed il suo talento era senza limiti". La retrospettiva con sedicimila biglietti venduti si appresta ad essere l'evento del 2015 da non perdere.
Ecco 5 motivi per visitare Savage Beauty.
#1. GIGANTESCA. Rispetto alla retrospettiva del Met si aggiungono ora 30 nuovi pezzi grazie a collezionisti come Katy England, Annabelle Neilson ed anche capi di proprietà della collezione di Isabella Blow. Insieme tutti questi oggetti formano un ensembles di 200 tra abiti ed accessori tra i quali spiccano una corona di spine della collezione SS 2008, un top paillettes con ritratti i bambini Romanov e le famose scarpe armadillo.
#2. ESPOSTE LE PRIME COLLEZIONI. All'interno di Savage Beauty si potranno vedere i primi lavori di McQueen risalenti ai primi anni '90, inclusa la collezione di laurea "Jack the Ripper Stalks his Victims", comprata interamente da Isabella Blow, sostenitrice, mecenate ed amica dello stilista.
#3. CABINET OF CURIOSITIES. Nel cuore della mostra, questa installazione contiene pezzi unici creati dal designer. Sono veri e propri tesori come il cappello con uccelli che nidificano della collezione aw 2006 "Widows of Culloden" collection , il copricapo con le farfalle creato da Philip Treacy per la linea ss 2008 o i gioielli-mandibola.
#4. SEZIONI LEGATE AL ROMANTICISMO. La prima è "The Romantic Mind" incentrata sul metodo di taglio e costruzione degli abiti utilizzato da McQueen. "Romantic Gothic" riprende la continua esplorazione dello stilista del dualismo tra luce ed oscurità, tra vita e morte. L'ossessione per la tradizione scozzese e l'impero britannico è evocata in "Romantic Nationalism", mentre quella per l'esotico,il lontano sarà nella sezione "Romantic Exoticism". La natura, le sue forme e materiali, il suo aspetto crudo occuperanno ampio spazio in "Romantic Naturalism" ed in "Romantic Primitivism".
#5. IL CELEBRE OLOGRAMMA DI KATE MOSS A GRANDEZZA NATURALE. L'etereo finale della sfilata autunno-inverno 2006 occuperà un'intera stanza. Utilizzando Pepper's Ghost, una tecnologia del diciannovesimo secolo ideata da John Henry Pepper per un'opera di Charles Dickens, farà rivivere la magica immagine della modella.