A Guide to All Creative Directors

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Il costo della vita sempre più alto sta erodendo i risparmi della Gen Z

Non è che i soldi manchino – è solo impossibile accumularli

Il costo della vita sempre più alto sta erodendo i risparmi della Gen Z Non è che i soldi manchino – è solo impossibile accumularli

Secondo la Bank of America, la Gen Z sta per diventare, almeno statisticamente parlando, molto ricca – l’unico problema è che non le è concesso di risparmiare. Un recente report infatti mostra che non solo questa fascia demografica è destinata a diventare la più numerosa nei prossimi dieci anni, raggiungendo circa il 30% della popolazione mondiale, ma il suo reddito è previsto in forte crescita. Entro i prossimi cinque anni, la Gen Z dovrebbe accumulare a livello globale un reddito pari a 36 trilioni di dollari, con una previsione di aumento fino a 74 trilioni di dollari entro il 2040. Basti pensare che nel 2023 questa cifra era di soli 9 trilioni di dollari. Un dato buono ma con profondi risvolti: le decisioni di consumo della Gen Z avranno a breve il potere di alterare profondamente lo scenario economico, specialmente considerando che le preferenze di questa generazione si stanno spostando dal modello economico tradizionale verso un’economia più orientata alla tecnologia e all’e-commerce. Come indica il report, oltre all'aumento dei redditi, la Gen Z potrebbe registrare la crescita più significativa nella spesa: entro il 2030, la sua spesa globale potrebbe raggiungere i 12,6 trilioni di dollari, rispetto ai 2,7 trilioni di dollari del 2024, facendone una delle generazioni che più potrebbe ribaltare le dinamiche di economia, mercati e sistemi sociali. Che si tratti di cambiamenti nella dieta, di un minor consumo di alcol o di nuove abitudini di risparmio e alloggio, la Generazione Z ridefinirà il concetto di consumatore negli Stati Uniti. 

I dati aggregati di carte di credito e debito di Bank of America mostrano che la crescita della spesa per nucleo familiare della Gen Z è stata superiore alla media della popolazione, sia per le spese essenziali che per quelle discrezionali. In categorie come l’intrattenimento e i viaggi, la crescita della spesa della Gen Z è particolarmente marcata, con un aumento del 25,5% su base annua e del 13,8% su una media mobile di sei mesi a febbraio. Nello stesso mese, la loro spesa per beni non discrezionali, come affitti e utenze, è stata superiore alla media della popolazione. Eppure, il 52% degli intervistati della Gen Z ha dichiarato di non guadagnare abbastanza per condurre lo stile di vita desiderato e che l’alto costo della vita rappresenta una delle loro principali difficoltà finanziarie. Il sondaggio ha inoltre rilevato che il 32% dei giovani ritiene di essere in ritardo, rispetto ai propri genitori alla stessa età, nel raggiungimento degli obiettivi finanziari. E sebbene la Gen Z sia consapevole dell’importanza del risparmio, molti non riescono a mettere da parte quanto vorrebbero. I dati interni di Bank of America mostrano che, in media, la Gen Z non dispone di un saldo sufficiente a coprire un mese di spese. A febbraio, il loro rapporto spesa/risparmio era pari a 1,93, il che significa che stavano spendendo quasi il doppio di quanto avevano in risparmi. Questo valore è aumentato rispetto al 2023 ed è rimasto ben al di sopra di quello delle altre generazioni.

Almeno in America, poi, i giovani di età compresa tra i 18 e i 21 anni che non frequentavano più il liceo nel 2022, il 57% della Gen Z era iscritto a un college di due o quattro anni. In confronto, nel 2003, solo il 52% dei Millennials e nel 1987 solo il 43% della Generazione X erano iscritti all’università alla stessa età. Questo indica che la Gen Z sta raggiungendo livelli di istruzione più elevati rispetto alle generazioni precedenti, il che potrebbe portare a tassi di occupazione più alti e a salari medi più elevati. Secondo i dati sui depositi di Bank of America, la crescita salariale per la Generazione Z è stata di quasi l’8% su base annua a febbraio, il valore più alto tra tutte le generazioni e circa il doppio rispetto alla media generale. - una crescita dovuta al fatto che i giovani della Gen Z stanno entrando per la prima volta nel mercato del lavoro. Il problema è che ci sono non poche difficoltà nel trovare e mantenere un lavoro. A febbraio, il tasso di disoccupazione per i nuovi entranti nel mercato del lavoro è aumentato di oltre il 9% su base annua, raggiungendo un picco del 29,4% su base annua nell'ottobre 2023. Il che suggerisce la Gen Z stia affrontando un mercato del lavoro sempre più difficile. Inoltre, il numero di nuclei familiari della Gen Z che ricevono sussidi di disoccupazione è aumentato di quasi il 32% su base annua a febbraio, superando la media del 2024 secondo i dati di Bank of America. Sebbene i livelli assoluti rimangano inferiori rispetto alle altre generazioni, la crescita indica che sempre più giovani stanno facendo fatica a mantenere un impiego. E questo mese il rapporto sull’occupazione di marzo del Bureau of Labor Statistics ha registrato un aumento del tasso di sottoccupazione che suggerisce che molti giovani stanno accettando qualsiasi lavoro disponibile in un mercato caratterizzato da una bassa mobilità lavorativa. 

Ma, ci sono segnali di miglioramento: il saldo mediano dei depositi della Gen Z rimane superiore al tasso di inflazione, anche se parte da un livello molto più basso rispetto alle generazioni precedenti. E cioè anche se i depositi della Gen Z sono generalmente più bassi rispetto a quelli di generazioni più anziane, questi depositi stanno comunque aumentando più rapidamente rispetto al tasso di inflazione, che misura l'aumento generale dei prezzi nel tempo. In altre parole, i soldi che i membri della Gen Z possiedono oggi potrebbero acquistare più beni e servizi rispetto a quelli che potrebbero acquistare in futuro, a causa del fatto che l'inflazione non sta erodendo il loro saldo bancario al ritmo con cui normalmente accade. Per far fronte alle spese crescenti, due terzi dei giovani della Gen Z intervistati hanno dichiarato di aver modificato il proprio stile di vita, tagliando le spese per cene fuori e rinunciando a eventi con gli amici. Nel breve termine, l’impatto economico di queste scelte sarà limitato, dato che i giovani rappresentano ancora una quota relativamente piccola della spesa totale dei consumatori negli Stati Uniti, circa meno del 20%. Ma la situazione potrebbe cambiare dato che è previsto un massiccio trasferimento di ricchezza, con il passaggio di beni dai Baby Boomers alle generazioni più giovani. Questo significa che la Gen Z e i Millennials avranno sempre più voce in capitolo nelle decisioni di spesa e risparmio.