
Per Moncler Grenoble, alta moda e alta quota sono la stessa cosa
Lo show FW25 di Moncler Grenoble è stato forse il più faraonico mai imbastito dal brand
17 Marzo 2025
Nelle puntate di The Young Pope, citando il poeta Brodskij, Paolo Sorrentino faceva dire a Jude Law che «la bellezza, a basse temperature, è bellezza». Una frase a cui non era possibile non pensare guardando lo show FW25 di Moncler Grenoble tenutosi questo weekend sulla vetta delle Alpi francesi, all’Altiporto di Courchevel, trasformato per l’occasione in una passerella spettacolare. A 2.008 metri di altitudine, in uno scenario dominato dalla neve e dalla luce fredda dell’inverno, il brand di Remo Ruffini ha dato vita a un’esperienza immersiva durata giorni che ha unito la moda alla performance tecnica in un evento che non è stato solo una sfilata, ma un vero e proprio tributo allo stile di vita alpino. Il weekend è iniziato a Les Trois Vallées, dove gli ospiti hanno potuto vivere appieno l’atmosfera della montagna, tra discese sugli sci, snowboard e passeggiate con le ciaspole. Per coloro che preferivano una prospettiva più rilassata, le terrazze panoramiche hanno offerto un rifugio perfetto per ammirare il paesaggio innevato, mentre l’aria fresca e l’altitudine hanno esaltato il senso di esclusività e avventura. L’atmosfera dell’evento è diventata ancora più suggestiva al calare della sera, quando gli ospiti si sono recati all’Altiporto proprio mentre iniziava una forte nevicata. Fasci di luce bianca hanno delineato lo spazio della passerella mentre gli ospiti, seduti attorno a una passerella a ferro di cavallo, erano avvolti in mantelle bianche che si fondevano con la neve circostante mentre il faraonico show iniziava. L’accompagnamento musicale di un’orchestra sinfonica dal vivo ha reso il momento ancora più scenografico.
Moncler Grenoble incarna da sempre l’incontro tra alte prestazioni e stile sofisticato. La collezione FW25 ha portato questa filosofia a nuove vette, proponendo un guardaroba costruito intorno al concetto di "Altitude as an attitude" che ha guidato l’intera presentazione, raccontando non solo un’elevazione fisica, quella cioè dello show ad alta quota, ma anche stilistica e tecnica. La sfilata è stata pensata come un viaggio tra innovazione e tradizione, con una ricerca incessante che ha permesso di trasformare capi tecnici in pezzi di alta sartoria. La collezione, composta da 140 look, si è assunta l’arduo compito di ripensare il classico abbigliamento da sci per una nuova era: in una disciplina dove l’abbigliamento tecnico è spesso così standardizzato, come consentire a ogni sciatore di esprimere se stesso anche sulla pista? Per questo l’abbigliamento tecnico invernale è rinato attraverso un nuovo tocco sartoriale. Il primo dato da notare, ad esempio, è come il brand abbia lavorato sui confini delle tradizionali palette cromatiche alpine, proponendo una gamma di tonalità neutre come bianco, beige, marrone e grigio, arricchite da accenti di azzurro, rosso intenso e sfumature profonde di blu navy e nero.

Dietro ogni capo si cela una ricerca meticolosa su materiali e tecniche di lavorazione. La maglieria, ad esempio, è stata protagonista dell’intera collezione, spaziando dai capispalla agli strati intermedi, fino a gonne dalla texture sofisticata. I completi ispirati al tweed, con ricami in lana finemente lavorati su patchwork di nylon laqué, hanno aggiunto un tocco di eleganza senza tempo. L’utilizzo di tessuti insoliti per il mondo della performance, come il denim e il canvas ispirati al workwear, la lana pied-de-poule e il bouclé, dimostra l’abilità di Moncler Grenoble nel reinventare il concetto di abbigliamento tecnico senza comprometterne le prestazioni. Elementi tattili come lo shearling, grande must della stagione tanto sulle cime montane che nelle città, sia naturale che sintetico, hanno reso la collezione ancora più ricca, declinati in cappotti avvolgenti o dettagli sartoriali su colletti e polsini. Intarsi intricati sulle tute da sci e sulle giacche hanno portato la maestria artigianale nel mondo della performance, trasformando capi funzionali in veri e propri pezzi di design. La collezione ha dato vita a un nuovo linguaggio estetico per la montagna, dove l’eccellenza tecnica si sposa con la sofisticazione dell’alta moda. Unendo poi due icone del mondo sciistico, la collezione ha anche segnato la collaborazione tra Moncler e Moon Boot con una serie di modelli che, il prossimo inverno, saranno ovunque a Courchevel e non solo.
Un dettaglio molto importante della collezione è stata l’esclusiva tavola da snowboard Moncler Grenoble x WHITESPACE, progettata in collaborazione con Shaun White. Il leggendario snowboarder e global ambassador del brand ha contribuito alla creazione di un modello dalle prestazioni elevate, capace di affrontare ogni tipo di terreno con agilità e stabilità. Un elemento che ha sottolineato ulteriormente il legame profondo tra il brand e il mondo degli sport invernali – discipline che richiedono un’elevata qualità tecnica non solo sul piano degli abiti ma di tutta l’attrezzatura e strumentazione che usano gli atleti. Ed è emblematico come, con questo show sotto la neve, Moncler Grenoble abbia voluto riaffermare la propria autorità nel mondo degli sport invernali sottolineando come l’eccellenza che il brand persegue non riguardi i semplici abiti ma l’esperienza alpina a tutto tondo e come Moncler stesso rimanga la vera autorità capace di gettare un ponte tra la moda con la M maiuscola e il techwear atletico – non a caso insieme a Shaun White, oltre a diverse star internazionali, erano presenti in prima fila allo show anche gli sciatori professionisti Alex Hall e Richard Permin e la snowboarder cinese Xuetong Cai, tutti ambassador di Moncler Grenoble. Ogni elemento dell’evento, dalla scelta della location all’accompagnamento musicale, non ha solo sottolineato come Moncler Grenoble rimanga l’incontestato re delle montagne ma anche come il brand sia forse l’unico al mondo capace di ridefinire il concetto stesso di performance luxury.