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Francesco Cuna

Francesco Cuna

I personaggi di Cuna ti accolgono in silenzio e ti chiedono di sostenere quel silenzio mentre li osservi. Un silenzio fatto di simmetrie bizantine, prospettive inattese, canoni proporzionali aggirati, deformità sfuggenti, volti imperscrutabili e poi ocra, sabbia, terre, grigi, sovrapposizioni di materiale pittorico che invece di dare un opprimente senso di stratificazione, lascia intuire quello dell'immaterialità. Lo sguardo inquieto dell'artista si rivolge in direzioni diverse, come se scorgesse ad ogni angolo l'ombra di un grande maestro del passato e volesse afferrarla e trattenerla nel suo presente. Cuna non fa niente per essere contemporaneo: respira nel contemporaneo camminando sulle acque dell'antico e, se scoprisse come gli riesce il miracolo, probabilmente affogherebbe o dovrebbe nuotare a riva per salvarsi. In Self-portrait from the past un bambino si staglia sulla grande tela, malinconico e aggraziato come un principino in un aristocratico ritratto di famiglia del Seicento; qualche lunga frazione di secondo ci separa dal realizzare che il pallido corpo acerbo è nudo e coperto di tatuaggi da galeotto che, lungi dal cozzare con l'aria ingenua del protagonista, finiscono per restituire integro il DNA dell'artista. (Dal testo critico di Giovanni Matteo)

Francesco Cuna, Galatina (Le) 1978, vive e lavora a Lecce. Ha recentemente pubblicato le sue opere in SuperSimmetry, catalogo a cura di Kurumuny

Per maggiori informazioni:

www.kurumuny.it

Opera* Self-portrait from the past, tecnica mista su tela, 82,5x160 cm., 2011/2012, Collezione privata Roma

Sezione d'arte a cura di Patrizia Emma Scialpi