![](https://data2.nssmag.com/cdn-cgi/image/fit=crop,width=320,height=478/images/galleries/42008/_ALE0656.webp 320w, https://data2.nssmag.com/cdn-cgi/image/fit=crop,width=480,height=716/images/galleries/42008/_ALE0656.webp 480w, https://data2.nssmag.com/cdn-cgi/image/fit=crop,width=576,height=860/images/galleries/42008/_ALE0656.webp 576w, https://data2.nssmag.com/cdn-cgi/image/fit=crop,width=768,height=1146/images/galleries/42008/_ALE0656.webp 768w, https://data2.nssmag.com/cdn-cgi/image/fit=crop,width=992,height=1481/images/galleries/42008/_ALE0656.webp 992w, https://data2.nssmag.com/cdn-cgi/image/fit=crop,width=1024,height=1528/images/galleries/42008/_ALE0656.webp 1024w, https://data2.nssmag.com/cdn-cgi/image/fit=crop,width=1280,height=1910/images/galleries/42008/_ALE0656.webp 1280w, https://data2.nssmag.com/cdn-cgi/image/fit=crop,width=1440,height=2149/images/galleries/42008/_ALE0656.webp 1440w, https://data2.nssmag.com/cdn-cgi/image/fit=crop,width=1600,height=2388/images/galleries/42008/_ALE0656.webp 1600w, https://data2.nssmag.com/cdn-cgi/image/fit=crop,width=1920,height=2866/images/galleries/42008/_ALE0656.webp 1920w, https://data2.nssmag.com/cdn-cgi/image/fit=crop,width=2560,height=3821/images/galleries/42008/_ALE0656.webp 2560w)
La vertigine dell'eccesso nella prima collezione couture di Alessandro Michele per Valentino
Storia antica e rischi futuri si intrecciano in Vertigineux
29 Gennaio 2025
Per la sua prima collezione Haute Couture il nuovo direttore artistico di Valentino, Alessandro Michele, ha deciso di spingersi oltre il limite. Vertigineux, il nome dello show, incarna il sentimento rappresentato dalla sfilata tenutasi nel Palais Brongniart di Parigi. L’invito, una saponetta artigianale, bianca ma dall'odore pungente del Saponificio Varesino, anticipava l’intensità dello spettacolo, mentre il set era tutt’altro che antico: su un profondo palcoscenico buio, le modelle hanno sfilato di fronte a un enorme pannello digitale che lasciava scorrere una lista interminabile di aggettivi, nomi e oggetti che hanno ispirato i look, tra cui arsenico, Pulcinella, Marie Antoinette, bourgeoisie, orientalismo e occultismo. Le show notes non erano da meno, in quanto partivano da Vertigine della Lista di Umberto Eco per “riassumere”, in duecento pagine, una collezione tronfia di dettagli e di riferimenti che passavano dalla storia della Francia del ‘700 alla cinematografia romana, dai richiami culturali di Paesi ben lontani da Parigi a quelli poetici della vita personale del designer. La pluralità della Couture SS25 di Valentino era tanta, troppa, per un pubblico dalla bassa soglia dell’attenzione. Michele ha comunque scelto di portare tutto in passerella.
Dall’oscurità del palco sono emersi look da mozzare il fiato, ricoperti di dettagli dalla testa ai piedi. Il primo look, realizzato in 1300 ore di lavoro, non era che un piccolo anticipo di ciò che l’avrebbe seguito. L’abito, costruito in veli di tulle in diverso colore, arricciati, intrecciati e sovrapposti tra loro, riportava la stessa fantasia a rombi del costume di Arlecchino nel Carnevale Veneziano. La gonna, sorretta da una crinolina circolare dalle dimensioni gargantuesche, preannunciava l'allargarsi smisurato di ogni look. Panier rettangolari e mantelli, maniche a palloncino e colletti ricoperti da volant erano messi insieme per costruire abiti esteticamente pesanti che arrivavano a divorare i corpi delle modelle mentre la palette, fatta di ispirazioni botaniche e antiche, prendevano dai secoli passati l’avorio, l’oro, l’argento e altre tonalità pastello. Nel comunicato stampa relativo alla collezione, Michele racconta che ciascun look corrisponde a una lista interminabile di aggettivi e riferimenti artistici. Il concetto viene tradotto in materia attraverso l’uso insistente della tecnica del patchwork, del ricamo e della trapuntatura. Il quilting, in fondo, che prevede cucire diversi pezzi di stoffa tra loro, in passato serviva proprio per tramandare le storie di generazione in generazione attraverso gli abiti, con uno dei più antichi esempi, la trapunta di Tristano, risalente alla Sicilia del 1300.
Insomma, in questa collezione è stato messo in mostra il talento immenso dell’ufficio stile della maison, che con lunghe ore di lavoro minuzioso ha prodotto ben quarantotto look di Haute Couture pronte per essere scelte per un red carpet o un’altra apparizione ufficiosa. Con il suo debutto nella più costosa forma della moda, Michele ha potuto riprendere in mano l’estro creativo esplosivo che avevamo conosciuto anni fa. Sono tornati i gioielli, le maschere e gli accessori artificiosi in argento che pendono dagli occhi e dai polsi dei modelli come scudo sfarzoso, è tornata la tendenza rischiosa del designer di trovare ispirazione in culture che non gli appartengono. Insomma, Alessandro Michele è tornato e lo vuole urlare a tutta la industry. Non ci resta che scoprire se le infinite immagini che ha voluto evocare piaceranno anche ai clienti della maison o se, come da titolo, non lasceranno che un profondo senso di vertigine e di soffocamento.