Storia di Fondazione Prada
Da Venezia a Milano passando per Shanghai, Tokyo e New York
01 Gennaio 2025
Si chiama Fondazione Prada e a Milano la venue ospita gli show del brand, ma con la moda ha poco a che fare. Nata nel 1993 con lo scopo di «affrontare l’indagine della cultura umana nella sua varietà e complessità», l'istituzione è stata ideata da Miuccia Prada insieme al marito Patrizio Bertelli per interagire con il mondo delle arti e della scienza. «Nel corso di questi trent’anni mi sono interrogata in varie forme su come la ricerca artistica e intellettuale possa incidere sulla vita delle persone. Cercare risposte sempre più attuali a questa domanda è lo scopo fondamentale della Fondazione», ha commentato la stilista. Mentre a partire dal 1993 l'istituzione svolgeva il ruolo di associazione il cui lavoro principale era commissionare progetti utopici e monografie in tutto il mondo, e dal 2002 si sono aggiunti percorsi di ricerca pensati per mostre di architettura, conferenze di filosofia ed eventi cinematografici, il primo spazio fisico di Fondazione Prada è stato aperto nel 2011 a Venezia, culla principale delle arti internazionali su territorio italiano. Investendo in un’operazione di restauro di Ca’ Corner della Regina, Fondazione Prada ha trovato casa nelle stanze del suggestivo palazzo settecentesco, potendo finalmente dare il via a diversi progetti sperimentali nei settori dell’arte e dell’architettura, presentati ogni anno durante la Biennale. Solo dopo sono arrivati i centri di Milano, Shanghai, Tokyo e infine New York.
Il ruolo di Fondazione Prada a Milano
Situata in Largo Isarco, nella Milano Sud ben lontana dal centro del lusso milanese di Montenapoleone, Fondazione Prada è atterrata a Milano solo ventidue anni dopo la creazione dell’istituzione. Progettata dallo studio OMA, guidato dall’architetto di fama internazionale Rem Koolhaas, la sede milanese personifica l’attitudine multidisciplinare dell’istituzione che, nel capoluogo lombardo, prende forma di un «laboratorio di idee», afferma Fondazione Prada. Per celebrare materie, discipline e culture diverse, gli spazi accolgono i progetti più disparati: mostre d’arte, di archeologia, eventi musicali e convegni scientifici, performance di danza e attività educative. Il ricco calendario di Fondazione Prada a Milano si affianca a una serie di mostre e installazioni permanenti firmate da grandi artisti tra cui Jeff Koons, Damien Hirst, Pino Pascali, Walter De Maria e Carsten Höllen.
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Suddivisa in diversi padiglioni, la sede milanese di Fondazione Prada è stata costruita negli spazi che un tempo appartenevano all’ex distilleria Società Italiana Spiriti, in attività nei primi anni del '900. Architetture come la torre dorata e il cinema fanno parte però delle nuove costruzioni disegnate da OMA e da Koolhaas; l’altissima Torre, alta sessanta metri, è ancora uno degli elementi più fotografati del complesso insieme alla realtà sottosopra della Upside Down Mushroom Room di Höller. In un abbinamento inaspettato di forma e materia, la Torre ospita alcuni livelli sviluppati su base trapeizodale, altri su base rettangolare, soffitti di altezze diverse e facciate composte in vetro e cemento alternati per riflettere luce su ogni facciata. In un gioco di accostamenti complesso, la Torre raffigura così il mix diversificato degli interessi di Fondazione Prada. Come aveva spiegato l’architetto Koolhaas, la stessa unione tra spazi “vecchi” e nuove costruzioni ricopre ruolo di metafora visivo-concettuale: «Vecchio e nuovo, orizzontale e verticale, ampio e stretto, bianco e nero, aperto e chiuso: questi contrasti stabiliscono la varietà di opposizioni che descrive la natura della nuova Fondazione. Introducendo numerose variabili spaziali, la complessità del progetto architettonico contribuisce allo sviluppo di una programmazione culturale aperta e in costante evoluzione, nella quale sia l’arte che l’architettura trarranno beneficio dalle loro reciproche sfide».
Tra l’affascinante architettura dell’edificio e la grandezza delle mostre e degli artisti chiamati a collaborare con Fondazione Prada, l’istituzione è diventata in brevissimo tempo uno degli spazi culturali più amati dai milanesi e dai turisti in visita. Oltre a un alternarsi di progetti imponenti, firmati Pedro Almodóvar, David Cronenberg, Bernardo Bertolucci, Fondazione Prada ospita anche un cinema dedicato a Jean-Luc Godard, uno dei principali esponenti del movimento francese Nouvelle Vague, e Bar Luce, locale ideato interamente da Wes Anderson che riprende gli interni degli storici caffé milanesi rivestiti dei colori pastello tanto amati dal regista americano. Assieme al cinema, Fondazione Prada riconosce l’immenso impatto culturale di Godard ospitando due mostre permanenti ideate dal regista e inaugurate nel 2019. Con Le Studio d’Orphée, Godard ha trasferito metaforicamente il suo studio di registrazione e di montaggio in Fondazione, mentre Accent-soeur riproduce la colonna sonora di Histoire(s) du cinéma(1988-1998), che esplora la storia del cinema. Un anno dopo l’apertura milanese di Fondazione Prada, è stato inaugurato Osservatorio all’interno di Galleria Vittorio Emanuele II, uno spazio espositivo nato per stabilire nuove connessioni tra la tecnologia e le diverse espressioni culturali.
A partire dal 2018, Fondazione Prada ha ampliato i propri orizzonti, atterrando su terreno internazionale con progetti in Cina, in Giappone e negli Stati Uniti, che accolgono i centri Prada Rong Zhai a Shanghai, Prada Aoyama a Tokyo e Prada Broadway Epicenter a New York. Anche in questo caso, le attività promosse da Fondazione includono mostre di ricerca, monografie, commissioni artistiche e conferenze culturali. Come se non bastasse, l’istituzione si impegna anche nella formazione delle nuove generazioni: in Italia e all’estero ha dato il via a progetti di insegnamento nelle arti visive, nelle materie umanistiche e scientifiche, in collaborazione con scuole, università e centri di ricerca. Quando Fondazione Prada ha compiuto trent’anni, nel 2023, Miuccia Prada ha celebrato l’anniversario con la formazione di un Comitato d’Indirizzo formato da studiosi, docenti, scenziati, artisti e registi con lo scopo di spingere l’acceleratore sulla ricerca creativa dell’istituzione. L’anno prossimo, invece, a compiere dieci anni sarà la sede milanese di Fondazione, un anniversario che fornirà una buona occasione per celebrare e incentivare le più grandi innovazioni del centro di Largo Isarco.