Un medico in front row
L'ascesa dell'estetica ospedaliera nella moda
26 Novembre 2024
Se pensavamo di esserci lasciati l’azzurro delle mascherine mediche alle spalle, la moda sembra invece essere pronta a riportare in prima fila l’estetica che il Financial Times chiama “first-aid chic”. In passato il trend è stato affrontato in maniera diversa dai designer, da An Vandervost, che fin dagli anni ’90 utilizza la croce medica come logo per il proprio brand, ad Alessandro Michele, che per la SS20 di Gucci ha portato in passerella camicie di forza e mani che protestavano la difesa della salute mentale. Il ricordo più grande che la moda conserva per l’estetica dell’infermiera è invece legato a Marc Jacobs, che per la SS08 di Louis Vuitton ha realizzato look che anticipavano di gran lunga ciò che avremmo indossato dodici anni dopo - cappello con l’iniziale rossa del nome delle modelle escluso. Agli esempi sopracitati si aggiunge forse uno degli editoriali di moda più famosi del nuovo secolo: "Makeover Madness", un progetto scattato da Steven Meisel per Vogue Italia, Luglio 2005. Nelle immagini, Linda Evangelista e altre top model tra cui Jessica Stam figurano sotto i ferri per alcuni interventi chirurgici invasivi, per poi ritrovarsi ricoperte di garze e di couture al St. Regis Hotel di New York. Mentre l'editoriale di Vogue Italia così come le camicie di forza di Michele facevano uso di codici estetici ospedalieri per suscitare immagini drammatiche a denuncia di fenomeni sociali come la crisi della salute mentale o l’ossessione del nuovo millennio per i ritocchi estetici, ultimamente in passerella ritroviamo alcuni articoli appartenenti a infermieri e medici sotto copertura. Il segno, forse, di quanto ultimamente la moda stia cercando di rimanere vicina alle persone che veste.
Uno dei primi segni dell’estetica medica nella moda quest’anno è apparso stranamente sul red carpet, al Festival di Cannes, quando Hunter Schafer si è presentata in una mise Prada munita di copricapo bianco, che ricordava vagamente il cappello che indossavano le infermiere negli anni delle Guerre Mondiali. Lo stesso brand indossato dall’attrice nelle ultime stagioni ha proposto in passerella alcuni dettagli stilistici che orbitano intorno al gardaroba del dottore, come la borsa a mano 24ore. Anche la sorella minore Miu Miu, come Prada, ha tratto ispirazione dalle corsie d’ospedale: alla SS25 e alla FW24 il brand ha proposto camicie e pantaloni in cotone tecnico celeste, e ancora borse a mano marroni perfette per contenere stetoscopio e libro delle ricette. Del resto la stessa direttrice creativa Miuccia Prada, in un’intervista a System Magazine del 2016, aveva affermato che «doctors are considered very sexy».
Oltre a Prada e Miu Miu, che come abbiamo capito rispondono della passione della loro fondatrice per il look da dottore, quest’anno altri brand hanno guardato al guardaroba medico per le loro creazioni. The Row ha prodotto la sua versione di borsa da dottore, sempre rigida, sempre capiente e sempre marrone, una pseudo-Birkin che ha ripreso anche Pharrell per Louis Vuitton Men. I francesi Coperni e Courreges, invece, hanno offerto una reinterpretazione dell’infermiera sexy presentata da Marc Jacobs nel 2008. Munite di full look bianco, trasparente o caratterizzato da tasche e cut out che spostavano l’attenzione sulle parti intime, per i due brand nell’ospedale del futuro le divise saranno funzionali, ma estremamente sensuali. Un po’ come le uniformi che realizzò André Courrèges nel 1985 per il personale dell’ospedale pubblico di Parigi.