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A Milano c’è la più grande libreria e biblioteca di moda d’Europa

Il successo di Milano Fashion Library e le sue 75.000 pubblicazioni

A Milano c’è la più grande libreria e biblioteca di moda d’Europa Il successo di Milano Fashion Library e le sue 75.000 pubblicazioni

Si è a lungo dibbattuto sul ruolo di Milano come capitale della moda europea e al termine di ogni fashion week si tenta di soppesarne l’egemonia. Un monopolio che nel corso degli anni ha spesso ceduto contro i fasti di Parigi, le stravaganze di Londra, e ancora l’esotismo di New York, Hong Kong, Copenhagen. In uno scenario in cui sembra che la patria del Made In Italy abbia perso il suo appeal su scala globale, non tutti sanno che a 15 chilometri dal centro città, in Via I Maggio 13 a Vanzago per essere precisi, uno spazio industriale non solo custodisce gran parte dello scibile della moda globale, ma getta le basi di un hub dinamico, dando nuovo slancio alle speranze del Capoluogo Lombardo. Nulla a che vedere con le tirature limitate di Rare Books di Parigi  o Motto Books di Berlino, Milano Fashion Library si classifica come la più grande biblioteca tematica sulla moda d’Europa, con oltre 75.000 pubblicazioni tra magazine, lookbook, cataloghi, suddivisi in un loft di oltre 500 metri quadri, dove addetti al settore, studenti o semplici amatori si incontrano.

A due anni dalla sua fondazione, Milano Fashion Library è il più grande archivio italiano dedicato ai settori tessile, abbigliamento, moda e accessori, con pubblicazioni che spaziano dal 1850 ad oggi. La collezione comprende innumerevoli testate ormai fuori stampa, che costituiscono una fonte inesauribile di ispirazione per tutti i creativi. Nonostante l’estensione dell’archivio, Pietro Valisi, figlio del founder e CEO Diego Valisi, ci tiene a sottolineare che l’attività «è ancora agli inizi. Abbiamo 10.000 follower su Instagram, ci rivolgiamo a una nicchia, ma siamo in grado di fare un'analisi di un mercato che subisce sicuramente svariate influenze, ma allo stesso tempo rispetta pattern precisi. Ci sono cataloghi di marchi che possono diventare richiestissimi per una stagione per poi essere dimenticati magari per anni. Lo stesso accade con le riviste: l’edizione di dicembre di Vogue può costare anche centinaia di euro in più rispetto al numero di novembre dello stesso anno, magari perché compare un fotografo, una modella o uno stilista particolarmente in voga in un determinato momento. È un mercato volubile.»

Ma i servizi offerti da MFL vanno ben oltre la semplice vendita e consultazione, spaziano dalla creatività all’ambito forense. Accanto alle attività di biblioteca e libreria, si affianca un servizio di consulenza, focalizzato soprattutto sulla ricerca iconografica, l'organizzazione di esposizioni, il noleggio di pubblicazioni per shooting fotografici, eventi e fiere, oltre al reperimento di edizioni rare su richiesta specifica di aziende e uffici stile internazionali, sviluppando progetti di ricerca mirati. Altre volte il team si occupa di ricreare interi archivi per brand che nel corso della loro storia hanno fatto l’errore di non tener traccia del proprio operato. Tra le sfide più grandi, c’è ancora la digitalizzazione: «il vero problema è la messa online. Per mettere una pubblicazione in vendita sul sito ci vogliono circa trenta minuti, se li moltiplichiamo per i 75,000 volumi del nostro archivio, diventa un tempo infinito» racconta Valisi. Eppure MFL ha appena aperto le porte di un flagship a Dubai e il primo presso Modes di Piazza Risorgimento 8 a Milano di una serie di shop in the shop in Italia nei grandi negozi fashion multibrand. L'attività continua a mietere obiettivi confrontandoci con il bene più prezioso per i brand nell’era digitale: un archivio fisico.