Il fascino ludico delle borse che non sembrano borse
Libri per bambini giganti, ciuffi di sedano e ricci iper-realistici
11 Novembre 2024
È vero o è un pezzo di torta? È una camicia di cotone o di pelle? Quella macchia di pipì è vera o è una stampa? Se per la maggior parte delle persone la moda di lusso corrisponde a cardigan beige e pantaloni sartoriali, nelle ultime stagioni l’ironia ha trovato un posto fisso in passerella. Ciò che rende particolarmente interessanti le ultime uscite di brand come Bottega Veneta e Balenciaga non è tanto la sfrontatezza con cui producono articoli a dir poco strani, quanto l’attenzione all’artigianato che riservano per tali creazioni. Dopo il suo debutto in passerella allo show Pre-Spring 2025 del brand, la mega borsa Richard Scarry’s Biggest Book Ever in versione intrecciato di Bottega Veneta continua a fare il giro del web in quanto uno degli oggetti più originali mai creati da una maison di lusso. Insieme a lei, la Camail di Hermès, un’enorme testa di cavallo in pelle arancione multiuso che si può trasformare in maschera o in gambale, realizzata in collaborazione con la designer londinese Chiyang Duan, o ancora la Celery Bag di Moschino. Presentando accessori iper-realistici di oggetti che con la moda non hanno nulla a che fare, oppure altri talmente assurdi da perdere quasi completamente funzionalità, è come se i più giovani direttori creativi delle maison di lusso volessero prendersi gioco della stessa struttura di cui fanno parte. Mentre la vecchia guardia e la dirigenza del lusso incrocia le braccia e batte i piedi per terra, lamentando le perdite di fatturato e la crisi che sta assalendo la maggior parte delle aziende, c’è chi ha ancora voglia di scherzare - forse perché, da loro, la crisi non è proprio arrivata.
Parte del trend delle “borse-non-borse” prende ispirazione dalla moda destrutturata dei tempi di Martin Margiela. Uno dei principali esempi arriva da Martin Rose, che per la FW24 ha creato una tracolla a forma di giacca nel classico stile athleisure anni ’80 tanto caro al brand. Sulla stessa linea, per la SS25 Balenciaga ha proposto una tote bag a forma di hoodie, con tanto di zip e logo sul petto. Il brand diretto da Demna da anni si diverte a produrre borse anti-convenzionali: mentre per la stessa stagione è stata lanciata anche una clutch a forma di scatola da scarpe, in passato la maison ha inventato pochette a forma di sneaker, di sacchetto di patatine, di sacchetto della spesa e di spazzatura - per la serie «one man’s trash is another man’s treasure». Aggiungendo un twist inaspettato al trend, Miu Miu ha invece riprodotto in versione portachiavi tutti gli indumenti più famosi del brand: camicie croppate, micro-skirt, hoodie e camicie sono state miniaturizzate per essere utilizzate come addobbo natalizio o come “trinket” da aggiungere alla borsa.
Anche se i nuovi candidati sembrano avere tutte le carte in regola per affermarsi come portabandiera del trend “borsa-non-borsa”, i capitani indiscussi dell’estetica iper-realista rimangono JW Anderson e Moschino. Il primo ha conquistato la televisione e i social con la clutch a forma di piccione, di riccio, di canarino e di puffin (Jonathan Anderson, direttore creativo del brand, aveva preannunciato il trend anni prima con un elefantino da Loewe), il secondo continua ad ammaliare il pubblico con design iper-pop e iper-italiani. Seguendo le orme di Jeremy Scott, infatti, alla SS25 il nuovo direttore artistico di maison Moschino Adrian Appiolaza ha portato in passerella accessori dalle forme più strane: detersivi, caschi da moto, caffettiere e ciuffi di sedano. La borsa a mano in versione vegetale è diventata virale proprio negli ultimi giorni grazie a un meme del supermercato Aldi, che ha scherzato sulla differenza di prezzo dei due prodotti. Insomma, che sia un libro per bambini in versione intrecciato Bottega Veneta, una giacca di Martine Rose che in verità è una tracolla o uno snack sano dal valore di migliaia di euro, l’ironia continua ad essere un vizio irresistibile per i designer più giovani. Chissà cosa ci possiamo aspettare dalle loro prossime uscite: forse un tacchino per il Giorno del Ringraziamento?