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La ricetta del successo pubblicitario di Bottega Veneta

La sottile arte di catturare l'attenzione

La ricetta del successo pubblicitario di Bottega Veneta La sottile arte di catturare l'attenzione

Dal ritorno di Chanel nella spettacolare cornice del Grand Palais alle passerelle sempre più stravaganti di Jonathan Anderson per Loewe, passando ovviamente per le campagne originali di Jacquemus, nella comunicazione di moda la corsa all'attenzione e all'originalità è più accesa che mai. Eppure, in questa sfida senza tregua, alcuni sembrano preferire una strategia opposta rispetto ai loro concorrenti. È il caso di Bottega Veneta, che nel 2021, mentre Daniel Lee era a capo della direzione creativa, ha scelto di non utilizzare i social media per promuovere le sue collezioni, eliminando l'account Instagram della maison. Anche se oggi Lee è stato sostituito dal franco-belga Matthieu Blazy, la strategia marketing è ancora in vigore e sembra funzionare brillantemente, nonostante viviamo in un'epoca in cui la popolazione legata alla moda e non solo si consideri "cronically online". Questa settimana, secondo l'account Instagram @databutmakeitfashion, Bottega Veneta avrebbe addirittura raggiunto un livello di popolarità superiore del 70% rispetto ai suoi concorrenti. Ma se i post e i repost sono esclusi dall'equazione, cosa rende concretamente Bottega Veneta la regina della pubblicità e della comunicazione? 

Il primo passo che la maison italiana ha intrapreso per raggiungere un pubblico ampio (senza far sembrare di volerlo) è non solo l'inclusione sempre più insistente di celebrity nelle sue campagne, ma soprattutto nella sua immagine come brand in generale. Una foto streetstyle di A$ap Rocky in piumino, pantaloni baggy e occhiali da sole è sufficiente per far desiderare a chiunque di investire nel brand. Basta anche una sola foto di paparazzi che mostra Jacob Elordi con la famosa borsa intrecciata in mano e un matcha nell'altra, durante un'uscita informale per le strade di Los Angeles per far invidia agli appassionati di moda alla ricerca di look casual ma di tendenza. Una cosa è certa: il brand ha un occhio infallibile nel trovare ambasciatori capaci di pubblicizzare Bottega anche fuori dagli studi fotografici. Oltre ad A$ap Rocky e Jacob Elordi, la maison ha scelto in passato figure come Kendall Jenner, RM dei BTS e Shu Qi come testimoni del suo savoir-faire. Questi personaggi poi si trovano in prima fila alle sfilate della maison e, soprattutto, in primo piano nei post di fan e media condivisi sui social.

La seconda tecnica, se così si può definire, utilizzata dal team marketing del brand è rappresentata semplicemente dai suoi défilé. Impossibile per chiunque sia minimamente appassionato di moda e attivo sui social non aver notato i pouf a forma di animali che hanno servito da sedute per gli ospiti della SS25 durante la Fashion Week dello scorso settembre. Un oggetto di design che è stato anche messo in vendita subito dopo la sfilata, al modico prezzo di 7mila dollari. Ma non finisce qui, perché in Bottega Veneta, lo spettacolo inizia ben prima dello show stesso. Negli ultimi anni, il brand italiano non ha mancato di farsi notare con inviti originali e curiosi: dopo il braccialetto in pelle verde foresta con un ciondolo tondo inciso in oro e argento, a marzo scorso, quest'anno per la SS25, l'invito era sotto forma di un cinturino di orologio in pelle privo di quadrante e meccanismo, accompagnato da un piccolo coniglio di vetro, un oggetto che evocava l'energia giocosa dei pouf. Una mossa per stimolare la curiosità non solo degli invitati, ma anche di tutta la community che li segue sui social che ha condiviso questo curioso regalo sui social. 

L'ultimo, ma non meno importante, elemento di questa strategia è probabilmente il più significativo: la qualità. Qualità non solo delle creazioni di Bottega Veneta, ma anche delle sue campagne, delle idee e del modo in cui il brand riesce sempre a combinare moda, arte e cultura in modo intelligente. Un cocktail perfetto che risponde esattamente alle esigenze dei giovani appassionati. Sebbene la maison spesso si avvalga di volti noti per le sue campagne, questi non sono essenziali per il successo della sua pubblicità, che rimane centrata su prodotti di qualità, ben dettagliati e studiati. Basta osservare la sua ultima campagna SS25, in cui le immagini parlano da sole testimoniando il talento di Matthieu Blazy nel mettere in risalto i capi, affidandosi esclusivamente alla loro qualità e al loro design elegante. Blazy, inoltre, sfrutta spesso questa libertà creativa offerta dallo studio fotografico per permettere all'arte di fondersi con le sue creazioni, tramite collaborazioni come quella con l'artista italiano Gaetano Pesce per la campagna SS23 o con riviste.

La cosa interessante da notare è che, sebbene non sia Bottega Veneta a cliccare direttamente postando sui social, sono gli utenti con i loro clic a contribuire in larga misura alla popolarità del brand. Che avvenga attraverso i post dei suoi testimonial, le foto dei paparazzi, i Fit Check su TikTok, le sedute a forma di gallina che fanno il giro del web o gli ospiti delle sue sfilate che vengono ripresi dai social media manager, Bottega Veneta riesce sempre a ritagliarsi uno spazio nelle nostre vite e, soprattutto, nei nostri telefoni. Attraverso questa disconnessione volontaria, il brand dimostra ai suoi clienti, alla sua community e ai suoi competitor che un po' di inventiva può spesso fare meglio di un post su Instagram attentamente studiato. Dimostra anche di riuscire a rimanere attento alle tendenze e alle novità del mondo della cultura, popolare e non solo, con un occhio capace di scovare talenti da mettere sotto i riflettori, restando originale e fedele a sé stesso. Tra testimonial dallo stile impeccabile, design innovativi, ospiti di alto profilo e campagne di qualità, quel 70% è ben avviato a diventare, chissà, il 100%.