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I DILF erano il vero trend della Fashion Week

Con Daniel Craig, Jeff Goldblum e William Defoe protagonisti indiscussi

I DILF erano il vero trend della Fashion Week Con Daniel Craig, Jeff Goldblum e William Defoe protagonisti indiscussi

La valorizzazione della giovinezza è stata per anni il punto focale dell’industria della moda. Modelli con la "baby face", spesso minorenni, sono stati al centro delle passerelle e delle campagne pubblicitarie, con ambassador scelti per la loro capacità di incarnare le tendenze delle nuove generazioni. Tuttavia, la Fashion Week SS25 ha portato sotto i riflettori una nuova generazione: gli uomini di mezza età, presenti in passerella e in front row alle sfilate più seguite della stagione. Il rinascimento delle cosiddette “silver fox”, quegli uomini attraenti e maturi, sta riscrivendo le regole di un’industria tradizionalmente ageista. Una nuova era, che segue le tendenze dei “baby girl” e degli “hot rodent boyfriends”, ha visto attori del calibro di Willem Dafoe, Daniel Craig e Jeff Goldblum assumere un ruolo da protagonisti nel mondo della moda, attirando l’attenzione dei media e del pubblico anche grazie alla loro capacità di reinventarsi. Willem Dafoe, con i suoi 69 anni, ha chiuso con simpatia la sfilata di Miu Miu. Sarà che la crisi di mezza età non si affronta più con un’auto sportiva, ma con un total look firmato Loewe?

Il cambiamento non riguarda solo la presenza di uomini maturi nel mondo della moda, ma anche la loro capacità di collaborare con brand dal carattere vivace e innovativo. Daniel Craig, dopo aver abbandonato il suo ruolo da 007, ha ridefinito la sua immagine passando dagli impeccabili completi di James Bond a uno stile più rilassato e contemporaneo. Nella sua collaborazione con Loewe come protagonista della campagna FW24, Craig sfoggia un look ben lontano da quello del tradizionale gentleman inglese: colori vivaci, capelli scompigliati e un mood che lo fa apparire scapigliato, quasi l’antitesi dell’agente segreto. Allo stesso modo, Jeff Goldblum a 71 anni ogni stagione riesce a rafforzare sempre di più il suo ruolo di icona della moda, sia come modello che come habituè delle fashion week. Per la SS25, in front row da Loewe accanto ad Anna Wintour, Goldblum ha indossato un paio di jeans baggy e una giacca oversize, dimostrando che la moda può essere giocosa e rilassata, a qualsiasi età. Da Balenciaga invece c’è stato Kyle MacLachlan, dopo essere stato personaggio di punta in diversi progetti di David Lynch, ora a 65 anni è diventato la “baby girl” per eccellenza con i suoi post sui social che lo ritraggono a cantare le canzoni di Chappel Roan e Charli xcx.  Dopo un breve capitolo nel mondo della moda trent’anni fa, quando durante la sua relazione con la super-modella Linda Evangelista era stato protagonista di un editoriale per Vogue Italia nell’edizione di Settembre 1994, l’attore americano è tornato a relazionarsi con la moda durante il fashion show FW22 di Prada dove lui ha aperto lo show e Jeff Goldblum lo ha chiuso. 

@m8dels Jeff Goldblum walking for PRADA menswear fw2022 #jeffgoldblum #prada #modeling #foryoupage original sound - M8DELS

In generale, nelle ultime fashion week si trova sempre più diversità nell’ambito dell’età - sia sulle passerelle che in front row. Sunnei, durante la stagione SS25, per festeggiare il 10° anniversario del brand ha fatto sfilare solo modelli di mezza età, dimostrando tramite un casting veramente diverso - non solo sul punto di vista dell’età - che «10 years feel like 100». Allo stesso modo, già nella stagione FW24 il 70% dei brand aveva incluso almeno un modello over 30, che per l’industria della moda una volta era considerata l’età del ritiro dalle scene. Anche Ferragamo, nella campagna per la collezione AW24/25 aveva deciso di mettere come modello di punta Peter Saville, l’iconico graphic designer classe 1955. Se una volta era abitudine trovare volti simil angelici di modelli quindicenni sulla passerella, sembrerebbe che l’industria della moda stia andando sempre di più controcorrente nei confronti di una tradizione autoimposta negli anni. Il fenomeno oltre essere puntato sulla viralità e sullo “shock factor” è anche un grande modello di marketing per attirare e rappresentare il target principale del lusso. Già Miu Miu per la collezione FW24, aveva fatto sfilare la top-client Qin Huilan, che dopo una lunga carriera medica a Shanghai, a 70 anni ha intrapreso per la prima volta i panni da modella durante la Paris Fashion Week. Loewe, pur essendo famoso tra i più giovani, non attrae alla stessa maniera la categoria con il potere d’acquisto, avendo una storia meno rinomata negli anni in cui i Boomer e la Gen X erano giovani. Anche la scelta di Miu Miu - un brand di womenswear - di chiudere la sfilata con Willem Dafoe in completo business casual è stata una mossa astuta per catturare l’attenzione di un target che, fino a poco tempo fa, non aveva preso coscienza di essere un potenziale cliente. Sembrerebbe che il fascino del grigio resterà prevalente nelle prossime stagione, e non solo sui capi.