Quando al pantalone manca una gamba
Sartoria o bizzarria?
10 Ottobre 2024
Quando nella moda bisogna creare qualcosa di innovativo si possono seguire due strade. La prima prevede di rivedere l’ingegneria degli abiti e la maniera di indossarli, il secondo prevede solo di rendere qualcosa di comune più strano. E dunque non si capisce bene a quale dei due approcci sia stato seguito dai designer di Parigi e Milano che questa stagione hanno incluso nelle loro collezioni pantaloni con una gamba sola. Si tratta di cinque sfilate in tutto, ma abbastanza visibili e vicine temporalmente tra loro da poter parlare di un trend di stagione. Il caso più illustre e forse meglio riuscito è stato quello di Bottega Veneta, che ha impiegato diversi modelli di un pantalone monogamba combinandole a una gonna per un effetto avant-garde decisamente riuscito (ma non per questo meno sopra le righe). C’è poi stato Courrèges che ha in realtà presentato un abito dall’orlo iper-asimmetrico metà del quale, lunghissimo, fasciava l’intera gamba della modella mentre camminava; ha seguito Victoria Beckham con un pantalone che presentava un’apertura a mo’ di taglio trasversale sul davanti e, tra gli ultimi show di Parigi, ci sono infine stati due letterali pantaloni monogamba firmati da Coperni e da Louis Vuitton. A prescindere dal mezzo usato, l’effetto è stato il medesimo: interrompere la regolarità di un look altrimenti “normale” scoprendo una delle due gambe. Che lo stile sia stato adottato da designer specializzati in un certo modernismo cerebrale (la design director di Victoria Beckham, Lara Barrio è veterana di Acne Studios, Ferragamo e Chloé) è indicativo di come lo si voglia usare per movimentare un’uniforme sartoriale molto codificata e convenzionale – ma questo apparente trend è davvero una novità?
In realtà, di pantaloni e jeans asimmetrici ne vediamo da tempo, ma nella scena indie. I primissimi di cui si abbia memoria sono quelli della designer (olandese ma basata negli USA) Sarah Aphrodite-Stolwijk che ne produce almeno dal 2006 e li definì anche «la mia firma» in un’intervista con 1Granary di quattro anni fa. Essendo Aphrodite-Stolwijk una indie radicale, che non ha fatto pubblicità al suo brand per quasi dieci anni e produce collezioni in maniera meditativa e saltuaria, molti citano i pantaloni asimmetrici di Ksenia Schnaider come origine del trend, anche se sono stati i brand Pushbutton, Di Du e Wesley Harriott a portare il pantalone privo di una gamba in sfilata. Dopo la pandemia, nel 2022, lo stile emerse tra i brand indie della New York Fashion Week come Eckhaus Latta, Puppets and Puppets e Maryam Nassir Zadeh. Lo stesso anno il brand ucraino Frolov iniziò a produrli trovando anche una nicchia di clientela a cui venderli e solo lo scorso mese lo stile è effettivamente approdato sui moodboard dei cinque brand che abbiamo citato. L’origine dei pantaloni monogamba visti nell’ultimo fashion month, però, pare quasi una fusione di suggestioni: da un lato i pantaloni prodotti negli anni dai diversi brand indie (da cui la moda istituzionale scopiazza sempre con grande disinvoltura) e dall’altro la consuetudine che hanno i ballerini di tirare su una gamba dei propri pantaloni durante le prove per poter seguire visualmente, e far seguire a eventuali istruttori, l’andamento dei diversi gruppi muscolari e l’esattezza di un certo movimento. Un mix di natura e cultura verrebbe da dire.
@olivia.kleven more grooves with just the one pant leg rolled up
Onestamente, le opinioni su questa soluzione di design sono divise. Vanessa Friedman del New York Times, per esempio, li ha trovati interessanti ma espressivi di una stagione dominata dal caos e dall’idiosincrasia di un mondo in subbuglio. Per Maliha Shoaib di Vogue, invece, il design in sé suscita qualche perplessità anche se nota il caso di Frolov che registra un buon successo commerciale ma integra il pantalone monogamba in look completi che lo corredano e ne equilibrano il vibe. Senza alcun dubbio, comunque, l'apparizione dello stile è indicativa di una tendenza del gusto generale che si muove verso l'asimmetria e che è apparsa sotto altra e più normale forma attraverso un certo numero di look in questa stgione. Con ogni probabilità però (e qui la previsione è nostra) oltre ad alcuni street style in fashion week, red carpet looks e l’occasionale collezionista questo tipo di pantalone non sembra destinato a un enorme successo commerciale – in primo luogo per la totale mancanza di praticità dello stile, in secondo luogo per la scarsità di applicazioni che potrebbe avere in setting sociali ultra-abbienti che sono anche quelli dove, in definitiva, si trovano i clienti dei vari brand menzionati. On peut se demander si, au-delà du goût pour le bizarre, cette tendance pourra un jour se suffire à elle-même.