Jonathan Anderson andrà da Dior?
Le voci sono insistenti e attendibili, ma tutto va confermato
04 Ottobre 2024
Da LVMH, la scacchiera della moda potrebbe stare per cambiare drasticamente. Secondo una serie di voci che continuano a ripetersi e che le fonti di Miss Tweed avrebbero confermato (per inciso, Miss Tweed possiede un tasso di accuratezza del 99%) Jonathan Anderson sta per diventare il nuovo direttore creativo di Dior. Dopo l’enorme successo del suo mandato da Loewe, in origine un brand secondario nella galassia LVMH che Anderson ha contribuito a far diventare uno dei più importanti del panorama contemporaneo, Bernard Arnault avrebbe deciso che il talento dell’inglese sarebbe meglio speso nel secondo brand più importante del gruppo – mosso da una volontà di unificare la sua produzione creativa sotto un unico designer. L’ipotesi potrebbe trovare un elemento di supporto in alcuni report sull’ultimo show di Loewe che parlavano dello stato di commozione del designer backstage, a fine show. L’implicazione più ovvia è che sia Kim Jones che Maria Grazia Chiuri dovrebbero dunque uscire dal brand: non si sa se la loro collaborazione con LVMH continuerà o meno, se è vero che Kim Jones uscirà anche da Fendi quest’anno, o se invece (come dicono le voci) il loro lavoro potrebbe proseguire altrove. Nello specifico, si dice che Maria Grazia Chiuri potrebbe approdare alla direzione creativa di un brand rivale – ma al momento è meglio prendere questa ipotesi con le pinze.
@loewe Well-earned hugs for our creative director Jonathan Anderson. #LOEWE #DrewStarkey #JoshOConnor original sound - LOEWE
Da un punto di vista strategico, la mossa avrebbe parecchio senso. Dior è uno di quei brand che possiede un appeal proprio, a prescindere dal suo direttore creativo, ma combinare il suo nome a quello del designer più hot del momento potrebbe rappresentare una “tempesta perfetta” per il brand – questo senza menzionare le enormi potenzialità di immagine derivanti dall’avere due collezioni di Haute Couture firmate da Jonathan Anderson, la cui visione è sicuramente più immaginifica dello stile pratico e sicuro che ha decretato l’enorme successo commerciale di Chiuri finora. Se la voce fosse vera, si aprirebbe anche l’interrogativo su quale designer potrebbe dirigere Loewe, brand cresciuto enormemente negli ultimi anni e che avrà sicuramente bisogno di un designer che non ne stravolga l’estetica pop-surrealista ma che sia anche capace di non sembrare il triste sequel di un film molto più bello. Ma chi potrebbe al momento sostituire Anderson?