Tutta la leggerezza del mondo aviario nella SS25 di David Koma
Il designer georgiano ci racconta del suo incontro con colibrì, rondini e la fotografia di Leila Jeffreys
02 Ottobre 2024
Volando graziosamente nel cielo, gli uccelli hanno da tempo simboleggiato ideali di libertà e liberazione, riflettendo il nostro desiderio umano di trascendere i limiti. Per la sua collezione SS25, David Koma ha tratto ispirazione dal mondo aviario, canalizzando la sua essenza eterea per esplorare nuove vette espressive tramite i capi. Seduto nel suo showroom di Parigi indossando un completo in denim, il designer georgiano ha condiviso le sue ispirazioni, in un raro momento di quiete durante la fashion week francese: «ho passato i tre mesi di lockdown del Covid in una casa della periferia inglese. Il paesaggio della campagna britannica è bellissimo e da ragazzo di città ne ho colto tutti i dettagli con meraviglia, il canto degli uccelli che mi svegliava al mattino deve aver esercitato un potere subliminale sulla mia creatività». Oltre dalla fascinazione per la natura inglese, il viaggio del designer nel mondo degli uccelli è stato ispirato dal lavoro di Leila Jeffreys, la celebre artista australiana nota per i suoi affascinanti ritratti degli alati. L'uso da parte di Jeffreys di sfondi minimalisti mette in risalto il vivido piumaggio e i dettagli intricati dei suoi soggetti, creando una narrazione visiva che trascende la fotografia naturalistica tradizionale. La collezione celebra la sensualità attraverso l'inconfondibile lente di Koma, fondendo senza sforzo una seduzione e provocazione giocosa con un tocco di affascinante innocenza.
Protagonisti, in particolare, sono i colibrì e le rondini. I colibrì infondono la collezione con un senso di gioia, ispirando il design con la loro energia senza limiti e il volo aggraziato e agile. Nel frattempo, le rondini, rinomate per i loro duraturi legami di coppia, simboleggiano amore e romanticismo. Entrambi ispirano una collezione profondamente femminile. Accanto al caratteristico nero grafico del designer, una palette di pastelli sorbetto prende il centro della scena. Merletti e morbida seta a rete formano abiti drammatici ma romantici. Completi in jersey si concentrano sul comfort, mentre le felpe smanicate piumate offrono un tocco di opulenza. La morbidezza giocosa è ulteriormente enfatizzata dall'aggiunta di veli di pizzo e bustini con volant di tulle. «Volevo che la collezione fosse in qualche modo super fragile e sensuale, ma allo stesso tempo forte e ingenua. Giocando con le contrapposizioni, sì, ma nel modo più fragile e sensibile possibile, e poi mettere tutto questo in contrasto con la mia zona di comfort, con colori più scuri e silhouette più grafiche. E penso che, nel bilanciamento finale, funzioni davvero» commenta Koma. Colibrì cristallizzati svolazzano in tutta la collezione, posandosi sui fianchi e sulle scollature di mini abiti trasparenti di paillettes, mentre le rondini ricamate a mano sospendono il jersey liquido sul décolleté. Audaci elementi di catene metalliche sono ammorbiditi con fiori realizzati da piume singole a forma di petalo, che appaiono come rifiniture ed orecchini. La maglieria emerge sotto forma di abiti scintillanti incrostati di cristalli e completi gemelli, ricamati con paillettes di vetro allungate e cannucce metalliche.
In omaggio al tema naturale della stagione, David Koma introduce una collaborazione speciale con il marchio di moto elettriche DAB Motors, incentrata sul trasporto sostenibile, che presenta tre esclusive varianti cromatiche della moto. Ispirato all'iconica giacca da motociclista imbottita del marchio, David Koma lancia anche un nuovo modello di borsa, The Racer, realizzata in pelle di vitello opaca o pelle di pony testurizzata, disponibile in tre dimensioni. Una collaborazione che Koma definisce "spontanea" perché «contemporaneamente stavamo lanciando le borse chiamate Racer, ispirate dal mio amore per il motocross, e poi con gli uccelli e la velocità e tutto questo concetto, ho pensato: "Oh, sarebbe interessante fare una collaborazione con loro, perché, sai, amo davvero questo sport." E poi, poiché erano belle moto, ma erano e-bike, ho pensato che concettualmente avesse davvero senso e l'ho fatto. E poi, inconsciamente o consapevolmente, sento di aver fatto la scelta giusta.»