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Issey Miyake e il potere evocativo di un foglio bianco

Satoshi Kondo ci racconta l'ispirazione dietro alla SS25 del brand

Issey Miyake e il potere evocativo di un foglio bianco Satoshi Kondo ci racconta l'ispirazione dietro alla SS25 del brand

Nelle diverse culture il bianco ha assunto significati molteplici: purezza, inizio, possibilità. La sintesi additiva di tutti i colori dello spettro visibile ha ricoperto la superficie del Parc Floral di Parigi lo scorso 27 settembre, trasformandosi nel set up per The Beauty of Paper, SS25 della collezione di Issey Miyake firmata Satoshi Kondo. Un inno alla carta “washi” tradizionale giapponese e alla complementarità tra natura e design nell’heritage del brand che dal 1970 a questa parte ha spinto di confini della funzionalità, dai Flying Saucer, gli abiti realizzati in dischi volanti senza peso, all’introduzione del concetto di A-POC, il lungo tessuto tubolare realizzato partendo da un codice binario e una macchina tessile computerizzata. Quest’anno, oltre all’iconico plissé, la passerella ha accolto texture e trasparenze che richiamavano l’increspatura dell’acqua, piante e fiori a ornare capi e visi delle modelle, silhouette oversize e completi grafici, il tutto a partire da una domanda: cos’ha la carta che ci fa sentire così a nostro agio? Abbiamo incontrato Kondo nel candore immersivo del set up, in cui le sedute stesse erano realizzate in carta washi avvolta e pressata come tronchi tagliati in serie, per provare a darci una risposta.

«C'è qualcosa di davvero tranquillizzante nella carta come materiale - ammette Kondo - mentre lavoravamo a questa collezione, io e il team abbiamo soggiornato in un hotel chiamato Log nella prefettura di Hiroshima. Ogni stanza era rivestita di carta washi e quel soggiorno ci ha effettivamente ispirato ad avviare una ricerca sulla carta, non solo su quella washi, ma sulla carta in generale: la sua storia, la sua lavorazione e i suoi contesti di creazione.» La ricerca e lo sviluppo della collezione si sono focalizzati dunque sull’artigianalità di tale materiale, attraverso vari studi sartoriali per evocarne la texture. La collezione presenta una serie di kamiko (abiti in washi) realizzati con fibre di canapa al 100%, rappresentativi dell’intenzione del brand di portare avanti la pratica di una tecnica artigianale che esiste in Giappone da più di dieci secoli. «Ho voluto che la passerella ripercorresse il processo di creazione della carta. Per la carta washi in particolare c’è bisogna di moltissima acqua ed è proprio da questo elemento che siamo partiti. Dall'acqua, successivamente, emerge la carta, e lungo il processo compaiono piante, fiori ed erbe. Abbiamo decido di concludere con questa idea concettuale di portare luce.»

La collezione si apre, difatti, con la serie EAU, che coglie il luccichio dell’acqua integrando il concetto di a piece of cloth, in tessuto morbido e trasparente, fissato all’interno per creare il drappeggio. Prosegue con EASE AND EASED, capi che replicano il design dei kamiko e in cui viene impiegato un filato di canapa, misto mohair e lana per la trama. La sottile variazione di colore del filato enfatizza il calore e la matericità della texture, mentre la silhouette sfrutta il modo in cui l'abito cade e si adatta al corpo, appiattendosi - appunto - come carta. Centro della collezione sono i capi WEAR AND WORN, basati sul concetto di unire due abiti in una sfida resa possibile dalla tecnologia di lavorazione della maglia senza cuciture: facendo passare il corpo in uno dei due capi, o invertendo la parte anteriore e quella posteriore. PRESSED FLORA si caratterizza invece di stampe delicate, peonie primaverili, ranuncoli e foglie di asparagi, con un pattern che richiama la variazione di colore e texture che si verifica quando si pressano dei fiori freschi, con accidentali piccole pieghe che enfatizzando la fragilità dei fiori e del materiale. 

La collezione prosegue con i pezzi CLOTH AND CORD, in cui tessuti interi incontrano lacci in corda di cotone che ne esaltano l’artigianalità, e si conclude con PAPER BAG, ispirata ai comuni sacchetti di carta per forma e costruzione. Le borse sono realizzate pressando un tessuto che mantiene la sua forma quando intrecciato con filati realizzati con scaglie di washi, per unire la leggerezza della carta alla resistenza necessaria per un uso quotidiano. Tra scarpe in knitwear dalla suola piatta, maxi bag, elementi giocosi e un design che sfida la funzionalità contemporanea pur mantenendo una poeticità più primitiva, il brand continua a sorprenderci integrando anche “elementi di giovinezza”: «È l’energia che vogliamo portare in passerella» conclude Kondo.