Pierpaolo Piccioli andrà da Fendi?
Mancano conferme ufficiali, ma la notizia pare assai attendibile
25 Settembre 2024
Il gioco delle sedie musicali continua. Il turno, ora, è di Pierpaolo Piccioli che dopo aver detto addio a Valentino si ritrova per le mani una fama mondiale, un track record eccellente e troppo tempo libero per un designer della sua portata. E ha già trovato un nuovo lavoro per Bernard Arnault: secondo Miss Tweed, infatti, uno dei più precisi oracoli della moda di oggi, Piccioli dirigerà Fendi prendendo, si presume, il posto di Kim Jones. La notizia circolava già da qualche tempo negli ambienti di Roma, ma il rumor pareva senza vera sostanza e molti nomi erano stati fatti. Quello di Pierpaolo Piccioli era il più accreditato però, essendo che il designer laziale ha sempre lavorato a Roma e i principali brand che hanno sede a Roma sono, appunto, Valentino e Fendi. Adesso quella di Miss Tweed pare una conferma ufficiosa – quella ufficiale potrebbe ragionevolmente arrivare più avanti nell’anno in vista di un debutto alla prossima Milan Fashion Week o più probabilmente alla Couture Week della prossima estate - almeno queste paiono le tempistiche più plausibili.
Nel report annuale del 2023 pubblicato lo scorso marzo, LVMH cita Fendi in diverse occasioni che ci possono far intravedere i motivi per cui gli Arnault avrebbero potuto optare per un cambio di direttore creativo. La crescita del brand è citata tra i principali obiettivi strategici del gruppo (insieme a Celine, Loewe e Loro Piana, che si presume debbano essere idealmente portati allo stesso livello di Dior) mentre nell’elenco degli highlight annuali la performance di Fendi è l’unica definita da una massiccia espansione della rete di negozi senza che si menzioni la sua performance commerciale: Loewe ha infatti una «forte crescita», Celine un «anno da record» e Loro Piana «eccellente slancio e ha guadagnato spazio sul mercato». L'assenza di una menzione alla crescita di Fendi fa supporre che il brand non sia cresciuto quanto il gruppo volesse. Una possibile ipotesi, anche a giudicare dal buzz che circonda il brand al momento, oltre che dalla nomina “interna” di Kim Jones a direttore creativo del womanswear, faceva pensare a un momento di interregno e sperimentazione durante il quale provare a capire come stimolare la crescita del brand anche nelle categorie del ready-to-wear e dell’Haute Couture in attesa di selezionare un direttore creativo più incline a interpretare la storia del brand.