Chi è il nuovo caporedattore di i-D Magazine?
D’ora in avanti, Thom Bettridge guiderà il nuovo capitolo del brand
17 Settembre 2024
Dopo mesi di attesa, i-D Magazine ha ufficialmente annunciato il suo nuovo Editor in Chief e Chief Brand Officer, insieme alla notizia del tanto atteso ritorno alla stampa. La celebre rivista britannica di moda e cultura, nota per il suo approccio all'avanguardia e la sua vicinanza al mondo delle subculture giovanili inglesi, ha nominato Thom Bettridge come la figura incaricata di guidarla verso una nuova era. Il ritorno alla stampa, previsto per marzo 2024, segna un momento cruciale nell'evoluzione di i-D, che si prepara a riconquistare il suo posto nel mondo dell'editoria con una pubblicazione semestrale. Thom Bettridge, che in precedenza ha ricoperto il ruolo di vicepresidente creativo e di contenuti presso Ssense, supervisionerà sia le piattaforme digitali che quelle cartacee della rivista, oltre a guidare nuovi progetti commerciali. Bettridge, un editor esperto con precedenti incarichi in importanti pubblicazioni come 032c, Interview e Highsnobiety, porta con sé un ricco bagaglio di esperienze (e sicuramente anche un nuovo approccio) nel fondere innovazione editoriale e rilevanza culturale. La sua nomina arriva in un momento in cui i-D punta ad ampliare la propria influenza oltre la carta stampata, trasformandosi in un’entità mediatica multipiattaforma.
Parlando del suo nuovo ruolo a WWD, Bettridge ha espresso il suo entusiasmo: «Credo che le riviste siano strumenti per trasformare il caos del presente in qualcosa di iconico. E forse nessuna pubblicazione incarna meglio questa funzione di i-D». Il nuovo Editor in Chief ha anche sottolineato che la sua missione sarà esplorare i movimenti culturali che stanno plasmando il presente e il futuro, assicurando che i-D continui la sua tradizione di dare voce all'avanguardia e ai creativi emergenti. Karlie Kloss, fondatrice e presidente di Bedford Media, di recente nuova proprietaria del magazine, ha definito Bettridge il leader ideale per la prossima fase del brand. «Il suo istinto creativo e la sua fluida conoscenza culturale lo rendono la persona perfetta per scrivere il prossimo capitolo della rivista», ha dichiarato Kloss. La pubblicazione semestrale, che partirà a marzo, dovrebbe anche esplorare nuovi concept del classico formato cartaceo e progetti cross-mediali che segnalano la volontà, da parte di i-D, di reinventarsi e aggiornarsi per una nuova era. All’inizio di settembre, c’è stato il rilancio del sito web, inaugurato con una homepage dedicata alle pop star Charli XCX e Troye Sivan e scattata da Eli Russell Linnetz. Oltre ai suoi compiti editoriali, Bettridge collaborerà strettamente con Nicole Muniz, partner di Bedford Media e CEO, per guidare la direzione generale del brand. Muniz ha elogiato le capacità di curatore di Bettridge, sottolineando che i-D è sempre stata una fonte fidata di narrazioni culturali capace di far tornare i-D «una destinazione affidabile per le storie che contano nel panorama culturale».
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Il ritorno alla stampa di i-D e la nuova tenure di Bettridge rappresentano sicuramente una buona notizia per l'editoria di moda, un panorama molto cambiato nell’ultimo decennio e che costringe necessariamente la “vecchia” stampa ad associarsi a diverse forme di innovazione digitale. E se il ritorno semestrale non è solo un atto di nostalgia, ma parte di una strategia più ampia per adattarsi e ampliare l'influenza di i-D su più piattaforme, la prosecuzione della pubblicazione cartacea vuole anche rispondere alla moderna esigenza che una nuova generazione di consumatori sente per la conservazione dei media fisici – in aperta opposizione all’iper-digitalizzazione che ha scorporato così tante pubblicazioni e in certi casi smontato il fascino di alcune iconiche riviste trovatesi all’improvviso costrette a differenziare i propri contenuti e adeguarsi a standard e metriche social che ai tempi d’oro della stampa semplicemente non esistevano. Ad ogni modo, la reazione alla nomina di Bettridge è stata buona e il suo illustre resumé suggerisce che i-D si stia preparando a reclamare il suo ruolo di pioniera nello spazio mediatico della moda e della cultura – anche se tra nuovi proprietari e ricchi investitori, in uno scenario della moda del tutto cambiato e soggetto a nuovi fattori, non c’è da sperare che lo spirito underground degli anni ’90 torni con la medesima immediatezza e spontaneità.