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Riccardo Tisci ha finalmente parlato del suo futuro

In una recente intervista rilasciata al Financial Times

Riccardo Tisci ha finalmente parlato del suo futuro In una recente intervista rilasciata al Financial Times

Dopo due anni lontano dai riflettori, pare che Riccardo Tisci si stia preparando a tornare sulla scena della moda, e come ha condiviso con il Financial Times, dovrebbe farlo con un nuovo atteggiamento e una nuova maturità. Dopo aver lasciato il suo ruolo di direttore creativo da Burberry nel settembre 2022, Tisci ha preso tempo per riposare e riflettere, viaggiando attraverso l'Africa e concentrandosi su progetti più personali. Ora, a 50 anni, si sente «realizzato e pronto per un nuovo capitolo» ma senza alcuna ambizione narcisisistica o, come lui stesso ha detto: «Non che io non abbia cose da dire. Ma vorrei dare spazio ad altre persone di comunicare ed esprimere se stessi». Nel corso dell’intervista, Tisci ha ammesso che le pressioni dell'industria della moda hanno avuto un impatto sulla sua salute mentale, dicendo che nel mondo della moda di oggi «le persone creative entrano in un tunnel molto buio» e spesso lottano con profonde insicurezze – certamente un riferimento alle elevatissime aspettative che i target di revenue e il ritmo forsennato delle collezioni (da Burberry ne faceva quattro l’anno) che vengono imposti dal management di brand grandi e piccoli. Il tono del designer comunque era, se non apertamente ottimistico, almeno sereno e positivo: oggi Tisci dice di essere più felice che mai, soddisfatto sia di se stesso che del suo percorso creativo.

Attualmente, Tisci divide il suo tempo tra Parigi e New York, quest'ultima una città in cui ha sempre sognato di vivere. Inoltre, ha continuato a lavorare più o meno lontano dai riflettori facendo da mentore a giovani designer come Luis de Javier, avviando una collaborazione con Nike che dovremmo vedere presto (immaginiamo che questo prossimo drop potrebbe fungere da trampolino di rilancio del designer nel discorso pubblico) e ricoprendo il ruolo di primo guest editor per la rivista indipendente Boy.Brother.Friend. Tutti progetti creativi ma (eccetto la collaborazione con Nike) dalla natura più libera e per certi versi riflessiva rispetto alla commercialità rampante di un nuovo ingresso nel mondo della moda e dei suoi direttori creativi. Proprio su questo ambiente, Tisci ha riflettuto, osservando con una punta di disincanto come la creatività sia stata oscurata dal marketing più superificiale. «Tutto è come il fast fashion», ha detto. Se un tempo l'industria era dominata da designer visionari come Martin Margiela e Alexander McQueen e critici come Anna Piaggi o Isabella Blow, oggi Tisci lamenta che «se sei carino e hai un buon marketing, puoi arrivare al primo posto. Le persone che hanno talento ma sono timide non hanno l'opportunità». Ed è per questo che il suo obiettivo, oggi, è contribuire a progetti che siano significativi, onesti e legati alla sua visione creativa.

@thefashiondialogue Riccardo Tisci talks about the beginnings of his career at Central Saint Martins Credit: Vogue #riccardotisci #givenchy #fashiontiktok #fashioninterview #fashiontok #fashioninspo #fashiondesigner #thefashiondialogue #fypシ Inspiring Cinematic (Cover) - Pieeto musik

Guardando al futuro, Tisci ha detto di star considerando la sua prossima mossa nella moda, riflettendo se tornare in una grande casa di lusso o continuare a sviluppare il suo marchio personale. «Sto provando a individuare il momento e la maniera giusta di tornare», ha detto, implicando cioè che al momento esiste la volontà ma che ancora manca un progetto ben delineato. Qualunque sia il percorso che sceglierà, comunque, il designer non sembra disposto a scendere a compromessi o a compiere scelte dettate da quella che potremmo definire venalità: «Per il prossimo progetto, voglio essere molto libero». Insomma, il ritorno di Tisci nell'industria sembra imminente, ma non ha fretta. Il suo prossimo capitolo sarà definito da una fusione di scopo, creatività e il desiderio di coltivare connessioni autentiche—qualità che sono sempre state al cuore del suo lavoro.