5 trend che faranno ritorno insieme agli Oasis
Parka, bucket hat e liti sul palco
30 Agosto 2024
Con l’arrivo della Brat Summer e la riscossa della clubbing culture, l’estetizzazione dei generi musicali e la glorificazione del gossip nei brani pop, il ritorno degli Oasis era quasi prevedibile. Hanno tutto ciò che piace ai nuovi ascoltatori: un passato contrassegnato dall’uso di stupefacenti, una backstory che farebbe invidia a qualsiasi scrittore, ma soprattutto un look iconico (e perciò facilmente imitabile). Trent’anni esatti dopo l’uscita del loro album d’esordio, Definitely Maybe, quindici dopo il “litigio di Parigi” che fece sciogliere la band a poche ore da un live al parco di Saint-Claud, i fratelli Gallagher hanno annunciato di essere pronti a tornare insieme sul palco, per la gioia di tutti i fan del BritPop. I biglietti usciranno sabato, 31 agosto, dalle 10 delle ore italiane. In attesa della fatidica ora, rivediamo insieme quali articoli potrebbero fare il loro ritorno nello streetstyle grazie agli Oasis.
Il parka
Quando si pensa ai fratelli Liam e Noel Gallagher, la prima immagine che salta alla mente è un parka verdone, icona imprescindibile della moda inglese e del genere BritPop. Infiltratosi nella moda londinese a partire dagli anni ’50, grazie alla subcultura mod e alla sua passione per le giacche militari, i parka indossati dagli Oasis negli anni ’90 non sono un’invenzione stilistica della band, bensì parte integrante nella storia del loro paese natale. Che loro abbiano contribuito a riportarlo in voga, è un altro discorso. Comunque, non c’è Liam senza parka: nel luglio del 2017, il cantante è andato virale su X per aver chiesto a un fan che aveva rubato alcune Stone Island dal suo camerino di restituirle con un Tweet. Se non fosse stato per l’insulto iniziale, sarebbe stato un gesto da gentiluomo.
Il bucket hat
Lo stile degli Oasis è casual ma non è casuale, anche se spesso ciò che indossavano i Gallagher in concerto era quello che trovavano in camerino il giorno stesso - nel 1996, quando la band aveva due live a Manchester, per una delle serate Liam ha famosamente indossato una drill-shirt di Umbro che aveva trovato poco prima negli spogliatoi dello stadio. Questo atteggiamento rilassato e disinvolto nei confronti dei propri look da scena è parte integrante della cultura BritPop, una tendenza che si ritrova specialmente nella cultura rave anni '90. Il bucket hat ne è un esempio, un berretto che sembra non avere niente a che fare con i parka, le polo e le maglie da calcio, ma che in qualche modo è riuscito a infiltrarsi nello stile dei clubber più fanatici.
La polo
Anche la polo, come il parka, è uno di quegli articoli che ha iniziato a far parte della moda inglese ben prima che gli Oasis prendessero in mano una chitarra acustica, ed è persino tornata di moda prima che i Gallagher annunciassero il loro ritorno al palcoscenico, grazie a estetiche come il quiet luxury e il bloke core. La polo nasce come trend negli stadi inglesi a partire dagli anni ‘70, come codice stilistico della Terrace Culture, ma a seguire è stata raccolta anche da artisti come Amy Winehouse, Damon Albarn, e persino Kanye e Pharrell. Inutile sottolineare che nell’armadio dei fratelli Gallagher la polo è la classica maglietta da ultras inglese, attillata, con il colletto abbassato ma tutta stropicciata, solitamente firmata Fred Perry.
Cool Britannia
Se si pensa agli anni ’90 si pensa alle Spice Girls, e se si pensa alle Spice Girls si pensa al minidress con la bandiera inglese indossato da Ginger Spice ai Brit Awards. Non è un caso che l’ascesa del BritPop abbia coinciso con il successo della Union Jack nella moda: in quegli anni, tutto il mondo era impazzito per il Regno Unito, un fenomeno che ha preso il nome di Cool Britannia, e che potrebbe fare il suo ritorno trent’anni dopo. La musica ha cominciato a romanticizzare la bandiera inglese a partire dagli anni ’60, con band come gli Who e i Sex Pistols che la stampavano sui loro vestiti e sui loro strumenti per farsi gioco del governo, mentre negli anni ’90 era simbolo della gloria che stava vivendo il Regno Unito. Poi, che anche gli Oasis la usassero per provocazione è un dettaglio in più.
Acconciature stile mod anni ’50
Impossibile parlare dello stile degli Oasis senza menzionare il loro taglio di capelli, quel caschetto corto con la frangia, liscio e pettinato che puntualmente arriva a fine concerto tutto sudato e arricciato sulle tempie. Anche in questo caso, il look trova le sue radici nella subcultura inglese mod anni '50 e '60, e prima di finire sulla testa di Liam e Noel Gallagher è capitato anche su icone come i Rolling Stones, David Bowie e i Beatles. Come molti dei codici stilistici che costituiscono la moda BritPop anni '90, il taglio in stile mod ha già fatto il suo ritorno tra i trend attuali, in passerella ma anche su TikTok, grazie a parrucchieri e content creator che apprezzano il fascino vintage del look. Con il tanto atteso ritorno degli Oasis negli stadi inglesi, possiamo solo aspettarci che la frangia da uomo diventi ancora più popolare.