Il design d'interni dell’Alta Moda
Tutti i brand che hanno lanciato linee di arredamento
21 Agosto 2024
Lo scorso mese, è stata inaugurata la prima Casa Loewe nel quartiere alla moda di Gangnam, a Seoul, la capitale cosmopolita della Corea del Sud. L’occasione è stata celebrata con un cocktail party nel nuovo store, dove gli ospiti sono stati intrattenuti da esibizioni di Silica Gel e Rain, e dove non è mancata la presenza delle note brand ambassador Greta Lee e Taylor Russell. Il nuovo spazio di Loewe, oltre ad avere collezioni prêt-à-porter e accessori per il guardaroba femminile e maschile delle ultime collezioni del brand, si distingue anche per l'inclusione di articoli di home decor esclusivi. Il brand spagnolo si aggiunge così alla lista delle grandi maison che negli ultimi anni hanno abbracciato il settore dell’arredamento, dimostrando come il confine tra la moda e il design d’interni sia molto sottile. Il settore ha subito una forte espansione soprattutto a partire dalla pandemia, quando l’attenzione per spazi domestici era diventata una priorità per molti: con l’aumento degli incontri online e l’uso delle webcam, veniva a meno la distinzione tra luogo privato e pubblico. Il mercato adesso è sempre più articolato, influenzato dalle tendenze del lifestyle e di conseguenza soggetto a rapidi cambi di produzione. Parallelamente al boom del design d’interni, nasceva il fenomeno del Fast Deco, che simile al Fast Fashion indica la produzione di arredamento a basso costo e scarsa qualità, acquistato e scartato velocemente. Secondo uno studio pubblicato sul giornale francese Les Echos, il fenomeno ha visto un incremento di traffico dell’88% proprio tra il 2017 e il 2022. E lo stesso è accaduto anche al rifiuto d’arredamento, con numeri raddoppiati tra il 2014 e il 2020. Oggi, secondo alcune associazioni ambientaliste, ci sarebbero 1.3 milioni di tonnellate di rifiuti solo nel settore dell’arredamento. Ma non tutti gli sviluppi sono negativi. Le maison d'alta moda sono riuscite a trasportare il lusso dalle passerelle alle case dei consumatori, a volte promuovendo anche atteggiamenti consapevoli che abbiano a cuore il rispetto per l’ambiente e favorendo collaborazioni con piccole imprese d'artigianato.
Storicamente, una delle prime case di moda ad abbracciare il mondo dell’arredamento fu l’italiana Missoni, con la prima collezione di Missoni Casa lanciata nel 1983. Come sulle passerelle, a distinguerla erano le stampe colorate, con la fantasia dello zig-zag — oggi marchio di fabbrica — ripresa su divani, carte da parati, e tappeti. Nello stesso anno, debuttava Ralph Lauren, dando vita a quello che nel 2023 diventerà A Way of Living (Rizzoli), il primo libro del designer americano sull’home decor — dall'origine dello stile ranch delle praterie del Midwest, alla sofisticatezza dell’appartamento con vista su Manhattan. Agli albori dell’home decor, si unì anche Armani con Armani/Casa. Con una filosofia legata a tessuti eleganti, proporzioni simmetriche e linee minimal, il brand conquistò il mercato degli anni ’80 con la famosa LOGO Lamp, arricchita dall’interruttore in ottone a forma di firma del designer italiano. Per alcuni, le linee di arredamento rappresentano un’ulteriore opportunità per riaffermare l’essenza dell’identità del proprio brand di moda. Tra questi spicca Versace, che quest’estate propone l’iconica Medusa su set di lenzuola, accappatoi e cuscini. Il brand ha recentemente collaborato con lo studio di design Palomba Serafini Associati per creare una collezione che trasporta il carattere di Versace nell'epoca moderna, attraverso l’uso di pelle, seta e blocchi di monocolore. Anche Dior abbraccia i codici originali della maison, ispirandosi alla filosofia del suo fondatore, Christian Dior. «Vivere in una casa che non ci somiglia è un po’ come indossare gli abiti di un altro,» avrebbe affermato il designer. Da questa idea nasce un home decor che si distingue per la sua raffinatezza: la recente collezione ideata dalla designer Cordelia de Castellane include motivi floreali, decorazioni in vetro soffiato di Murano, e il disegno del fiore del mughetto—una pianta velenosa, ma considerata portafortuna da Monsieur Dior.
Tra i brand che di recente si sono uniti al treno dell'interior design d'alta moda spicca Gucci Décor, inaugurato dall’allora direttore creativo Alessandro Michele nel 2017. Inizialmente, la linea si distingueva per cuscini, pannelli divisori e sedie Chiavari ricamate con il marchio GG e altre stampe in pieno stile rococò anni ’70. Oggi, invece, il nuovo direttore creativo Sabato De Sarno ha lanciato “Rosso Ancora,” con un’installazione al Salone del Mobile 2024, progettata dall’architetto spagnolo Guillermo Santom, che abbraccia la nuova tonalità del brand, tra ciliegia e bordeaux. Anche Paul Smith ha debuttato nel 2022 con una collezione ricca di colore, caratterizzata da tappeti a righe arcobaleno, vasi in edizione limitata di Dale Chihuly e asciugamani in tessuto riciclato. Al centro dell’attenzione, però, sembra esserci la sezione dell’home decor dedicata alla sala da pranzo — la cosiddetta Art de la Table — con una ricerca meticolosa che spazia dalla ceramica al vetro, all’arte del dipinto e del ricamo a mano. Hermès Home presenta set di piatti in porcellana che riprendono il motivo equestre, con suggestioni di natura orientale; Dior propone stoviglie in bordo dorato, con disegni color corallo e acquamarina, o illustrazioni della mappa della città di Parigi; Louis Vuitton si affida alla porcellana di Limoges per un servizio da tavola minimalista con l’iconico motivo floreale, firma della maison; Fendi gioca con l’icona del lucchetto a doppia F; infine, Christian Lacroix propone un collage di immagini marine e piumate per una collezione ispirata alla cultura tropicale. Insomma, ce n'è davvero per tutti i gusti.