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Milano sta diventando più appetibile di Londra per gli ultra-ricchi?

Una delle tante conseguenze di Brexit

Milano sta diventando più appetibile di Londra per gli ultra-ricchi? Una delle tante conseguenze di Brexit

In Gran Bretagna, l'aumento delle tasse per i residenti non domiciliati – i cosiddetti “non-dom” – sta portando molti ultra-ricchi che vivevano principalmente a Londra a spostarsi in altre città, tra cui Milano. L’Italia, infatti, rispetto al Regno Unito offre – oltre a una maggiore qualità di vita – un regime fiscale più favorevole agli stranieri particolarmente facoltosi. In questi casi si parla dei cosiddetti “ultra-high-net-worth individuals” (letteralmente «individui con un patrimonio estremamente alto»), ovvero soggetti che di solito dispongono di un capitale netto di oltre 30 milioni di dollari – precisa Bloomberg. Capire dove investono queste persone è un’informazione piuttosto rilevante, perché indica dove ci si può aspettare uno sviluppo immobiliare considerevole. Se si escludono gli Stati Uniti, che per certi versi giocano un campionato a sé, nella classifica delle dieci città con più seconde case di ultra-ricchi c’è anche Milano.

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L’arrivo delle élite internazionali nel capoluogo lombardo ha avuto in effetti un impatto significativo sul tessuto economico della città, soprattutto dal punto di vista immobiliare. La distribuzione della ricchezza a livello globale è molto cambiata negli ultimi decenni, ma le metropoli rimangono il luogo prediletto per gli investimenti immobiliari di lusso da parte di soggetti particolarmente facoltosi. Più in generale, le grandi città sono ancora i luoghi in cui queste persone tendono a risiedere o a comprare seconde case, sia per ragioni culturali che per stile di vita. Londra, dopo New York, fino allo scorso anno era uno dei centri che attirava più ultra-ricchi, ma le prospettive economiche incerte del Regno Unito stanno scalzando il suo status. L’uscita dell’Inghilterra dall’Unione Europea, avvenuta formalmente quattro anni fa, secondo gli analisti è il fattore principale che avrebbe contribuito a mettere in difficoltà l’economia britannica. Anche per questo, molti lavoratori dell’alta finanza stanno lasciando Londra, che persino in questo campo sta perdendo la sua capacità di attrazione. Questo scenario non agita soltanto i banchieri, ma anche le molte persone benestanti che con i loro investimenti hanno avuto un ruolo determinante nella crescita della capitale inglese.

Perché ora agli ultra-ricchi piace Milano

Come riporta il sito WWD, un esempio di investitore che ha spostato la sua attenzione da Londra a Milano è l’imprenditore che ha acquistato l’edificio storico che ospiterà la prima Soho House della città. Con ogni probabilità, si legge su WWD, la decisione di fare un’operazione del genere a Milano è stata influenzata dai cambiamenti socio-economici in corso in Europa, inclusa la perdita di rilevanza della capitale inglese, e il conseguente allontanamento di molti ultra-ricchi dal Regno Unito. L'imminente apertura a Milano della seconda sede italiana di Soho House, uno dei club privati più apprezzati e famosi al mondo, si inserisce all’interno di un più ampio fenomeno che sta investendo il capoluogo lombardo: la cultura dei club privati, tradizionalmente britannica, sta infatti prendendo piede anche a qui, grazie alla nascita di realtà esclusive come The Wilde o Casa Cipriani – oltre alla stessa Soho House, che sorgerà non lontano da Piazza San Babila. Questo fenomeno è un primo segnale di quanto la città stia diventando sempre più appetibile per le persone particolarmente facoltose, molto più di altri grandi centri urbani storicamente associati a questi stili di vita.

Anche diversi brand stanno considerando di non aprire più i propri punti vendita a Londra, preferendo piuttosto altre città europee come Milano. Nel 2023, Via Monte Napoleone è stata classificata come la seconda strada commerciale più costosa al mondo, con un aumento del 20% dei canoni di locazione rispetto all'anno precedente. Tuttavia, un numero crescente di economisti, urbanisti e politici sta iniziando a temere che in generale le grandi città italiane stiano favorendo eccessivamente le disuguaglianze territoriali: secondo alcuni esperti, la capacità attrattiva di centri come Milano sta portando a divari sempre più evidenti rispetto alle altre aree del Paese. Il capoluogo lombardo, da solo, raccoglie circa un terzo del totale degli investimenti immobiliari di tutta Italia, e cresce più velocemente della media nazionale, staccando nettamente il resto del Paese – a farci caso, qui persino il servizio di trasporto municipale presenta un account Instagram cool. Secondo questa visione, Milano da un lato continuerà ad attirare sempre di più le élite e i loro investimenti, ma dall’altro faticherà a restituire altrettanto valore al resto d’Italia.