Il 2024 è l'anno dei vampiri?
Da What We Do In The Shadows ad Abigail, il ritorno delle zanne sul grande e piccolo schermo
13 Luglio 2024
La cultura pop non riesce a stare lontana dal fascino dei vampiri. Con una storia d'origine radicata in un passato ben lontano, sembrerebbe proprio che quest'anno il personaggio fantasy dai canini appuntiti sia tornato alla ribalta grazie a nuove uscite come What We Do In The Shadows. Dopo le prime introduzioni di molti Millenial ai vampiri della cultura pop, come la popolarissima saga di Twilight di Stephenie Meyer, che ha venduto oltre 160 milioni di copie in tutto il mondo (e i suoi altrettanto popolari adattamenti cinematografici), lo show Vampire Diaries e i media YA a tema, era diventato raro incontrare vampiri sugli schermi. Ma nel 2019 è andata in onda la prima stagione del mockumentary della FX What We Do In The Shadows, uno show basato sull'omonimo film del 2014 che offre un'interpretazione irriverente, assurdista e straordinariamente memeable del genere vampiresco, e che ha aggiunto al canone un’interpretazione dei vampiri innovativa ma al contempo sorprendentemente conforme ai topoi del genere. Con la sesta e ultima stagione pronta ad andare in onda quest'anno, What We Do In The Shadows è stata raggiunta nel 2022 da un'altra serie televisiva a tema vampiresco acclamata dalla critica, l'horror gotico targato AMC Intervista col vampiro.
Basato sui romanzi di Anne Rice, What We Do In The Shadows è stato rinnovato per la terza stagione prima ancora che l'ultimo episodio della seconda andasse in onda il 30 giugno. Proprio come il mockumentary della FX, l'adattamento abbraccia gli elementi queer che fanno parte del canone dei vampiri della cultura pop, più o meno esplicitamente, fin da Carmilla, la novella gotica dell'autore irlandese J. Sheridan Le Fanu. Dopo What We Do In The Shadows, quest'anno i vampiri torneranno a far parlare di sé con l'horror sui generis Abigail e con l'imminente adattamento del romanzo di Stephen King Salem's Lot. Focus Features distribuirà anche un remake di Nosferatunegli Stati Uniti, il 25 dicembre. Diretto da Robert Eggers, la mente dietro il cult del folk horror The Witch (2015), e dotato di un cast stellare, il film segnerà la fine di un anno di grande popolarità per il genere.
Non ci sorprende che i vampiri continuino a essere una costante della cultura popolare. Sono sempre stati suggestive metafore per una vasta schiera di temi, dalle paure collettive alle dinamiche di potere, passando per temi intimi come l'amore, il sesso e l'identità di genere. I vampiri offrono una prospettiva unica per esplorare temi attuali attraverso protagonisti ricchi di dicotomie: familiari e misteriosi, ripugnanti e accattivanti. Specchi oscuri di noi stessi, non più mostruosi come il Dracula di Bram Stroker ma simili a noi. Attraverso i vampiri del nuovo millennio esploriamo una nuova domanda: non solo cosa significa amare ed essere amati, ma anche cosa significa essere una famiglia e le complessità e le idiosincrasie di questi legami. Dopo tutto, ciò che ci rende affascinanti le storie fantasy non è solo il richiamo dell'ignoto e dell'ultraterreno, ma anche la loro maniera di offrire al pubblico la possibilità di esplorare gli angoli più oscuri del loro io. In un'epoca in cui i social media e l'attualità sembrano ineludibili, i racconti a volte comici a volte inquietanti di questi esseri immortali ci permettono di esaminare la natura dell'umanità attraverso l'evasione: mentre i denti che indossano sono protesi cinematografiche, le emozioni di cui parlano sono vere. E sono anche le nostre.