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Cos’è il cropping generazionale?

E perché la GenZ non ha paura di mostrare l’ombelico

Cos’è il cropping generazionale?  E perché la GenZ non ha paura di mostrare l’ombelico
Prince
Johnny Depp in A Nightmare on Elm Street
Will Smith
Apollo Creed in Rocky III
Damiano David
Noah Beck shot by Eli Russell Linnetz
Kid Cudi
Harry Styles
Jacob Elordi
Mahmood
Bad Bunny
Paul Mescal

A volte la personalizzazione di un abito passa per la rimozione, invece che l’aggiunta. A volte, per rinfrescare - letteralmente - un top bastano un paio di forbici. Nonostante durante l’ultima Fashion Week Uomo le passerelle pullulassero di crop top come non mai, da Loewe a Prada, non sarà il 2024 il primo anno d’oro del trend: la Gen Z forse non lo sa, ma ha radici ben più profonde di un fit check su TikTok. Il crop top entra a far parte del womenswear europeo negli anni ’40, quando i razionamenti avevano obbligato i cittadini a limitare l'uso di tessuti. Comincia a diventare un trend vent’anni dopo, durante i decenni della liberazione sessuale delle donne, e si afferma totalmente negli anni ’80 con la popolarità dell’athleisure e di film come Flashdance. In quel momento, il crop top comincia ad attirare l’attenzione degli uomini partendo proprio dallo sport, dato che era comune per i giocatori di football americano ritrovarsi con la divisa strappata a fine partita. Il look è stato “raccolto” dalla comunità LGBQTIA+ ma anche dal cinema e dall’intrattenimento, finendo in televisione e al cinema con icone come Prince, Apollo Creed in Rocky III, Johnny Depp in A Nightmare on Elm Street e Will Smith in The Fresh Prince of Bel Air. La storia del crop top subisce una brusca interruzione negli anni 2000, quando i Millenial decidono di invertire il trend allungando le magliette e rimuovendo invece le maniche. Se non fosse stato per la Gen Z, che adesso ama nuovamente la silhouette squadrata del crop top, sarebbe finito nel dimenticatoio. 

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Johnny Depp in A Nightmare on Elm Street
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Prince
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Will Smith
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Apollo Creed in Rocky III
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Damiano David
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Noah Beck shot by Eli Russell Linnetz
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Kid Cudi
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Harry Styles
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Jacob Elordi
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Mahmood
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Bad Bunny
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Paul Mescal

Quando scegliere la lunghezza perfetta per le magliette spettava ai Millenial, i giovani nati tra il 1981 e il 1996 sembravano preferire per la maggiore abbandonare le forbici e limitarsi a rimboccare le maniche delle t-shirt. Si trattava sempre di mostrare i muscoli, in un senso o nell’altro, ma in quel caso la scelta di tenere la pancia coperta rispondeva alla necessità di remare contro ai trend che andavano per la maggiore ai tempi dei loro genitori, così come di formarne di nuovi. Tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000, i Millenial prediligevano il layering, ossia la sovrapposizione di diverse magliette (come voleva la moda skater del tempo) e i jeans a vita bassa a mostrare il marchio delle mutande sulla banda elastica. Il trend del crop top maschile era stato completamente annientato nel menswear anche perché qualsiasi riferimento alla queerness in quegli anni era malvisto, un tema caldo sui tabloid, che agli inizi degli anni 2000 erano brutali, in televisione, con battute decisamente di cattivo gusto anche in show affermati come Una Mamma Per Amica e Will & Grace, ma anche nella musica. Nel 2005, Kanye ha rotto il silenzio sull’omofobia nel mondo dell’hip hop in un’intervista con MTV News, ma un vero movimento di accettazione di artisti gay nella sfera pop ha cominciato solo a 2010 inoltrato grazie a figure come Macklemore, XXXTentacion, Eminem (che si è scusato per aver usato in passato degli slur omofobici), Tyler, the Creator, Frank Ocean, Kendrick Lamar e tanti altri. 

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Il crop top maschile ha ritrovato successo alla fine dei 2010 grazie alla Gen Z. Anch’essi, come i Millenial, hanno remato contro a tutti i trend che andavano di moda tra la generazione precedente, ma hanno deciso di impegnarsi tanto da aggiungere significati politici all'abbigliamento. Così come l’ascesa del blokecore tra la comunità queer e le donne rappresenta una sorta di rivendicazione di un mondo, quello del calcio, che ha sempre cercato di escluderli, la rinascita del crop top nella moda maschile racconta l’attitudine inclusiva e la mentalità aperta della Gen Z. Nel 2020, i designer più giovani della fashion industry si sono accorti del ritorno di estetiche anni '80 e hanno cominciato a proporle in passerella, con Martine Rose, Charles Jeffrey e Bianca Saunders a capitanare il team, mentre in quest'ultima Fashion Week anche la vecchia guardia ha adottato la silhouette boxy e sbarazzina del crop top. Da Prada ha preso la forma di una camicia azzura piegata su se stessa e di una polo attillata, da Loewe, sempre la polo è stata abbinata ad una cintura che facendo un doppio giro del ventre pone l’accento sul punto vita. Ancora una volta, le migliori novità arrivano dal passato, vengono raccolte dai giovani e re-impacchettate dai piani alti. Finché i giovani non diventeranno grandi, e toccherà alla Gen Alpha scegliere quanto s-coprirsi.