Da dove arrivano le snoafer?
La sneaker travestita da loafer di New Balance non è la prima nel suo genere
31 Maggio 2024
Con l’era della Hype Culture bella che finita e l’estetica del quiet luxury sull’orlo del precipizio dei trend, i brand di sportswear hanno dovuto trovare un nuovo modo per farsi notare. È in questo momento che fa il suo ingresso la Snoafer, una scarpa che concilia la ricercatezza di una loafer alla comodità delle sneaker, il compromesso perfetto per chi fa ancora fatica ad abbandonare le suola soffice delle scarpe sportive ma vuole sperimentare con look più sofisticati. È stata derisa, ma il suo debutto (per adesso solo sui social, sul mercato verrà lanciata il prossimo autunno) ha fatto più rumore di qualsiasi collab uscita negli ultimi mesi: la New Balance 1906L è diventata in men che non si dica uno dei drop più divisivi del brand. Per la prima volta in passerella allo show di Junya Watanabe FW24, l’ingesso della snoafer di New Balance in Fashion Week ha aperto le porte ad una nuova estetica. Anche se, come vedremo, non è la prima nel suo genere.
In un’intervista con Dazed, i designer delle 1906L (Charlotte Lee e Lani Perry, senior designer e senior product manager per New Balance) hanno spiegato che la Snoafer risponde alla crescente richiesta di articoli che combinano abbigliamento formale a comfort. «Sapevamo fin dall'inizio che si sarebbe trattato di un concetto poco serio», hanno detto i designer in merito allo spropositato numero di meme che sono sfociati su internet dall’uscita delle sneaker. Oltre all’ironia e alla praticità, ciò che rende la snoafer una candidata perfetta per diventare la prossima it-shoe di stagione è infatti il momento storico in cui è stata plasmata. Di fronte alle macerie della Hype Culture, tutti i brand che fino a poco prima ne fruivano hanno dovuto reinventarsi: Timberland ha trovato nuova vita rilanciando il 6-inch e le Boat Shoes, Salomon ha cominciato a collaborare con brand minori e più “femminili” come Sandy Liang, e New Balance ha esplorato nuove silhouette con la 1906L. Come spesso avviene nel mondo della moda, un settore diviso a metà tra i piccoli che innovano e i grandi che capitalizzano, i brand indipendenti ci erano arrivati prima, con la personalizzazione.
«Spesso ho provato a nascondere questa mia estetica perché non era accettatta nell'ambito delle sneaker,» ci aveva raccontato Caterina Mongillo, designer freelance con cui avevamo parlato del boom delle sneaker iperfemminili. A farci caso, i primi designer che hanno cominciato a sperimentare con la forma delle sneaker aggiungendo dettagli più formali sono state tutte donne, da creative emergenti come le italiane Mongillo e Agata Panucci, a talenti affermati come Laura e Deanna Fanning per Kiko Kostadinov, Cecilie Bahnesen (che nell’ultima collezione ha proprio presentato una collab con New Balance), Simone Rocha, Ottolinger e ancora Rei Kawakubo, che per la FW21 di Comme des Garçons ha realizzato con Nike persino un paio di tacchi sportivi. Senza neanche allontanarsi troppo dalla moda di lusso, persino Miuccia Prada è arrivata al trend prima di New Balance, con le mary jane dotate di bubble sole per la FW99.
Per adesso, le snoafer stanno dimostrando di essere una vera macchina da soldi: secondo l’ultimo report di Future Market Insights, il mercato delle calzature slip-on valeva $151 milioni nel 2022, e si prevede che arriverà a sfiorare i $213 milioni entro il 2032. Se le 1906L di New Balance marcano un netto allontanamento dal mondo delle sneaker da parte di un brand che un tempo ne era portabandiera, potevamo intravedere i segni del cambiamento ben prima. Nel womensear, con l’ascesa del balletcore e delle mary-jane-ibrido; nel menswear, con l’ingresso in campo delle ballerine da uomo. Anche Kanye, che con le sneaker ci ha costruito un impero, ha abbandonato le calzature sportive più classiche in favore di un paio di meno convenzionali - molto meno convenzionali - calzini. Ai tempi della pandemia, l’intero fashion system portava ai piedi solo Birkenstock Boston e Crocs: se fino ad allora la comodità era però un fattore da tenere in considerazione, ma da nascondere a chi ci stringeva la mano in ufficio o ci dava il buongiorno su Zoom, adesso le snoafer ci fanno sentire liberi e sfacciatamente comfy. Come è giusto che sia nel 2024.