Breve storia del Mickey Mouse Boot nella moda
Dalla guerra di Corea alle passeggiate di Kanye a Los Angeles
02 Maggio 2024
Nessuna scarpa come il combat boot ha saputo racchiudere e raccontare i gusti delle generazioni, dalla disciplina militare ai moti delle subculture, passando per le canoniche capitali della moda. Modelli come Timberland 6 Inch Boot, Balenciaga Strike, Steroid o Prada Monolith hanno emulato l'aspetto delle scarpe militari calcando le passerelle, ma nel campo dei "big boots", il vero apri fila è l'Extreme Cold Vapor Barrier Boot, comunemente noto come Bunny Boot o Mickey Mouse Boot. Apparsi per la prima volta in sfilata per la FW14 di Raf Simons in collaborazione con Sterling Ruby - sia nella loro forma originale che come remake targato adidas - gli ECVB sono tornati a farsi vedere tra i migliori look street style grazie a star che negli ultimi tempi hanno riscoperto l'estetica militare. A gennaio, il Daily Mail ha paparazzato Kanye West mentre camminava lungo Melrose Avenue con la moglie Bianca Censori indossando un paio di Bunny Boot. Un mese dopo, Playboi Carti e Luka Sabbat sono stati avvistati a Los Angeles con Bunny e Mickey Mouse Boot mentre giravano un video musicale.
La storia del Bunny Boot
I Bunny Boot sono stati la prima calzatura progettata per resistere al freddo dell'esercito degli Stati Uniti, con il modello "Tipo I", concepito durante la Guerra di Corea. Il nome Mickey Mouse Boots gli è stato conferito per via della loro estetica oversize, che ricorda i piedi del personaggio più amato e longevo dei cartoni animati. Il design originale mira alla funzionalità: la scarpa pesa 1,25 kg, progettata per resistere alle temperature più rigide, fino a -28,9 °C (-20 °F). La Battaglia di Chosin tra il novembre e il dicembre del 1950 ha tuttavia dimostrato come il design della suola in gomma del boot nero portasse il sudore a congelarsi all'interno dello stivale, contribuendo alla morte per congelamento sul campo di battaglia di molti militari. Per ovviare al problema, l'esercito ha dovuto ripensare il design, producendo il "Tipo II". Il nuovo stivale, poi noto come White Bunny Boot, era più pesante del Tipo I (40 lb o 0,22 kg) ma in grado di proteggere i soldati dal freddo più estremo - fino a -65 °F (-54 °C). Progettato con una costruzione sigillata "a vuoto", lo stivale respinge aria e umidità, garantendo che i piedi rimangano asciutti e caldi anche nelle condizioni più estreme. La silhouette oversize consente di indossare calze spesse o strati isolanti e una valvola di depressurizzazione garantisce il comfort nonostante l'uso prolungato. Inoltre, molti dei dettagli grafici presenti all'esterno, come le istruzioni per l'uso e le dimensioni riportate, sono stati mantenuti nel tempo come elementi di design.
L'interpretazione della moda del Bunny Boot
Lo stivale, prodotto da Bata nel 1985, è un vero esempio di come l'abbigliamento militare sia in grado di trascendere il suo scopo iniziale e diventare di moda. Oltre alla forma caratteristica, che ha reso la scarpa un'icona senza tempo, i dettagli tecnici hanno ispirato alcuni dei designer più avanguardisti del settore, da Maria Grazia Chiuri a Yoon Ambush, passando per Takahiro Miyashita, ma è grazie a Raf Simons che gli ECVB sono diventati un fenomeno street style. La collaborazione Raf Simons x adidas Ozweego incarna abilmente la capacità del designer di mescolare l'eredità militare con un tocco contemporaneo. Simons non è solo in questa odissea sartoriale: Takahiro Miyashita, con il suo omonimo brand The Soloist, si è imbarcato in una ricerca per ridefinire il lusso attraverso la lente dell'utilità militare. Per la FW19, ha trasformato i Bunny dell'Esercito USA in scarpe che intrecciano funzionalità e high fashion. Realizzata in lussuosa pelle bianca, la sua reinterpretazione ha conservato l'essenza degli stivali originali - i dettagli grafici, la valvola di depressurizzazione ornamentale - infondendoli di nuova eleganza e rendendoli indossabili oltre le temperature sub-zero.
Yoon Ambush, in collaborazione con Converse, ha adottato un approccio diverso nell'ispirarsi al Bunny Boot. Per la sua SS19, la designer ha ingrandito l'iconica silhouette della Chuck 70 echeggiando quella degli stivali militari e creando un'iterazione che sfuma i confini tra forma e funzione. Nel regno dell'alta moda, i Combat Boots 'DIORCAMP 2022' hanno abbracciato la texture e la tipografia in gomma del Bunny Boot trasformandoli in una tela per il branding di lusso - una fusione tra workwear e couture. Molto tempo dopo la Guerra di Corea, il Bunny Boot trova spazio in passerella grazie alla fascinazione della moda per il ruolo della funzione e dell'estetica militare. Quello che un tempo era uno stivale indispensabile per l'esercito degli Stati Uniti è ora un articolo di lusso alla moda sfoggiato da star internazionali come Kanye per le vie di Los Angeles: grazie ad una silhouette oversize e ad un'estetica senza tempo, i Bunny Boot sono la testimonianza del potere del design funzionale nella cultura mainstream.