Perché Shein sta diventando un impero
I nuovi successi del gigante del fast fashion in attesa dell'ingresso in borsa a Wall Street
04 Aprile 2024
Quando si pronuncia il termine “fast fashion”, saltano alla mente le montagne di vestiti nel deserto del Cile, le proteste dei lavoratori sottopagati nelle fabbriche di Dacca e una serie di articoli di abbigliamento che riproducono i trend più recenti in poliestere. Da qualche anno a questa parte, si aggiungono alla lista i pacchetti con la zip di Shein e tutte le controversie che circonda il brand cinese. La formula che ha reso il marchio un colosso nella produzione di moda “fast” è semplice: vendere oggettistica e vestiti a prezzi più che contenuti, a danno del pianeta e dei diritti umani, nonché della salute e della sicurezza dei suoi lavoratori. Quest’anno sta crescendo sempre di più il paradosso che affligge il mondo dello shopping: il second-hand si sta diffondendo tre volte più velocemente del mercato globale dell'abbigliamento, ma Shein ha visto i suoi profitti più che raddoppiati, raggiungendo 2 miliardi di dollari in confronto ai 700 milioni del 2022 ì, secondo le rivelazioni del Financial Times.
Se ricerche come quella pubblicata da ThredUp dimostrano che sempre più persone prendono in considerazione il valore intrinseco di un capo dell’acquisto, i successi di Shein sono la prova che i consumatori non hanno smesso di investire nel fast fashion per preferire il vintage o i prodotti sostenibili: hanno solo iniziato a comprare di più. Malgrado tutto faccia pensare che il target della piattaforma cinese sia la Gen Z, come raccontano lo stesso Financial Times e altre testate giornalistiche, ricerche recenti dimostrano che il cliente medio di Shein è una donna di 35 anni che dedica più tempo allo shopping rispetto alla maggior parte della popolazione. Ciò che ha reso Shein il brand di moda più famoso al mondo non sono stati i giovani, bensì gli adulti incastrati tra gli impegni e il caro vita, tra lo stress di non potersi permettere abbigliamento di qualità a prezzi accessibili e la rapidità di un servizio che non guarda in faccia a nessuno. Funzionando come Amazon, con un enorme mercato online su cui vengono aggiunti tra i 2mila e i 10mila nuovi modelli al giorno, il business lavora con 6mila fabbriche di abbigliamento in Cina e un software per calcolare quali articoli vanno per la maggiore e quali meno. Adesso, Shein è in attesa dell’approvazione regolamentare da parte di Pechino per entrare in quotazione a New York o a Londra, ma la scalata al potere del colosso del fast fashion è già in corso negli Stati Uniti, avendo già investito 2 milioni di dollari in attività di lobbying a Washington.