La nuova edizione di ITS Contest premia i talenti emergenti
La vittoria di Momoka Sato e l'inaugurazione delle mostre "Born To Create" e "Le Molte Vite di un Abito"
25 Marzo 2024
Sullo sfondo di una Trieste travolta dalla primavera, una ventata d’aria fresca ha preso piede in città e alla ITS Arcademy, istituzione fondata da Barbara Franchin nel 2002 per supportare le promesse della fashion industry. Per la prima volta nella storia del Contest, quest’anno i finalisti sono stati invitati a partecipare ad una residency di una settimana carica di esperienze formative, workshop e talk in collaborazione con i membri di giuria dell’evento. Il Contest rappresenta da più di vent’anni un’occasione prestigiosa per i creativi emergenti, avendo scoperto negli anni nomi ormai affermati del settore tra cui Mathieu Blazy, Demna Gvasalia, Nicolas Di Felice e Richard Quinn. I finalisti della nuova edizione vedranno i propri capi presentati al fianco delle opere passate nella mostra "Born To Create" presso ITS Arcademy - Museum of Art in Fashion, il primo museo di moda contemporanea in Italia. Questo weekend, di fronte alla giuria composta da creativi ed imprenditori rinomati come Carlo Capasa, Matteo Ward, Odunayo Ojo, Orsola De Castro, Sara Maino, Valerie Steele e Stefano Gallici, è stata annunciata come vincitrice la designer giapponese Momoka Sato, che con la sua collezione "Utopia on the mountaintop" è riuscita a toccare il cuore di tutti i presenti.
Assieme al ITS Arcademy Award, il premio dal valore di €15.000 consegnato a Momoka Sato, l’istituzione ha preparato altri riconoscimenti in base alle collezioni in gara, ma anche ai progetti realizzati dai finalisti nell’arco della residency a Trieste. Testando la loro creatività in diversi campi, dallo sportswear all’arte tessile, i creativi hanno potuto espandere le proprie conoscenze grazie a laboratori di sperimentazione dedicati alla sostenibilità e all’innovazione. Per Barbara Franchin, fondatrice del contest, la nuova generazione di creativi può «utilizzare l’arte come un’arma. Consapevoli dei pericoli della società contemporanea, questi ragazzi sentono il bisogno di protezione; esplorano rituali e tradizioni folcloristiche che rivelano un viaggio spirituale nei meandri del sé, considerano l'artigianato come uno strumento, parlano di inclusività culturale attraverso il prisma dell'immigrazione, dell'integrazione, delle questioni di genere, politiche e di classe. È un nuovo inizio, radicato in una consapevolezza senza precedenti». Nato con lo scopo di supportare i talenti meritevoli della moda anche durante lungo tutto l’arco della loro carriera, l’ITS Arcademy rappresenta un trampolino di lancio e una colonna portante su cui poter fare affidamento, sia per la crescita professionale che per quella personale. « ITS Contest è soprattutto una grande famiglia», aggiunge Franchin.
Tra le stanze di ITS Arcademy è adesso presente non solo "Born To Create", la mostra accessibile fino al 6 gennaio in cui i visitatori potranno esprimere la propria preferenza per votare il vincitore di un premio dal valore di €5.000, ITS Public’s Choice Award, bensì un nuovo progetto espositivo diretto dal curatore Olivier Saillard e il filosofo Emanuele Coccia. Dal titolo “Le molte vite di un abito”. La mostra racconta l’impatto sensazionale e profondo che i vestiti hanno sulla nostra vita, come evolvono insieme a noi e come a volte vengono invece lasciati indietro in favore del nuovo. Un percorso emotivo che esplora tematiche personali come l’abbandono e il cambiamento, presenta capi selezionati dalla Collezione ITS come alcuni abiti donati dalle artiste Charlotte Rampling e Tilda Swinton.