Le spie in borghese di Prada
Fiocchetti, caschi da poliziotto e tailleur anni '50
23 Febbraio 2024
Sullo stesso pavimento che ha fatto da sfondo alla Prada Uomo FW24 uomo a gennaio, è calato il buio, intanto che una modella ricoperta da dozzine di fiocchi in raso avanzava sotto piccoli riflettori. I primi abiti della nuova collezione Prada Donna FW24, salvo un episodio rosa confetto, sono cupi, neri e svolazzanti come le piume di un corvo, ma sono stati abbinati a caschi da poliziotto ricoperti da striscioline di velluto, penne e fili d’erba. Stivali col tacco neri e impermeabili ricoprono le gambe fino al ginocchio, mentre tutta la leggerezza di un abito a tunica si staglia dalla parete scura di Fondazione Prada. L’accostamento del cappello da generale ai fiocchetti confonde delicatamente il pubblico: sono spie, ma sono in borghese o in divisa?
In questa nuova collezione sono nascosti tutti i grandi capolavori di Miuccia Prada: gli accessori nei colori più insoliti che vanno a regalare accenti sorprendenti a tessuti tecnici, gli scolli e gli spacchi che non lasciano intravedere troppi centimetri di pelle ma che comunque riescono a conferire sensualità al look, la modernizzazione di silhouette del passato, con rimandi alle forme a sirena dei completi delle signore di quasi cent'anni fa. Ci sono tracce della Prada anni ’90 nel viola melanzana, nel verde pistacchio e nei cinturini sottili azzurri, anni ’80 nella compostezza delle spalle larghe, dei 2000 nell’eccentricità delle forme e nelle leggere punte di ridicolo. Una parte dello show vede sfilare tailleur grigi che sul dorso scoprivano fodere in seta colorata come carta pesta, un’altra trench e cappotti lunghi, indossati off the shoulder assieme a guantoni invernali in tinta, e ancora maglioni con grandi scolli a barca tenuti composti da un fiocco di diamantini argentati. Tra i riferimenti al passato spiccano, oltre le linee rigide dei completi anni ’50 tagliati a metà, anche inserti in pelliccia sui colletti, sottogonne in pizzo, ma soprattutto camici e grembiuli stile governante, con grandi fiocchi color grigio topo altezza osso sacro.
Il vero chef d’oevre della collezione sono gli abiti in seta trasparente, una rivisitazione di una delle silhouette caratteristiche della linea Prada a cui questa stagione è stato aggiunto un dettaglio romantico, dettagli fioriti in rilievo che costruiscono macchie soffici tutto attorno ai look. Oltre l’ironicità dei cappelli, che continuano ad attirare l’attenzione del pubblico durante tutto lo show, emergono nuovi accessori, dagli occhiali da vista con dalla montatura quasi impercettibile e le lenti spesse alle borse degradé sui toni del caramello, dalle cinture utilizzate per sorreggere le borse alla pelletteria spessa e marrone, morbida da sembrare ricoperta da un velo di cacao in polvere. In questo show, Prada ha reso omaggio alla conoscenza della storia, ma ha anche racchiuso perfettamente tutti i meriti che la moda italiana ha il dovere di riconoscere al genio Miuccia Prada e al co-designer Raf Simons. Lo storytelling, il colore, l’inusualità e l’autoespressione femminile spregiudicata. Ma soprattutto gli abiti.