Il CEO di TikTok sarà l’ospite d’onore del prossimo Met Gala
E la cosa ha fatto arrabbiare un po’ tutti
16 Febbraio 2024
Ieri è stato fatto il tradizionale annuncio del tema del prossimo Met Gala, che sarà il floreale The Garden of Time, con anche la presentazione della lista dei co-chairs, ovvero di tutte quelle figure onorarie che “presiederanno” all’evento contribuendo alla definizione del tema e di tutti i diversi dettagli della serata. La nomina dei co-chairs è spesso una formalità: la loro funzione è quella di essere rappresentanti dei valori della manifestazione, portare visibilità e fungere da ambassador della serata. Quest’anno i co-chairs saranno Bad Bunny, Jennifer Lopez, Chris Hemsworth e Zendaya – e fin qui nulla di male. Ma i guai sono iniziati con la nomina dei “presidenti onorari” che saranno Jonathan Anderson e il CEO di TikTok Shou Zi Chew. È la prima volta che un magnate dei social media si trova in una posizione del genere – e la cosa ha messo in allarme un po’ tutti, dagli insider della moda che ci vedono un triste mercimonio, ai politici di Washington che invece, considerato come il Met Gala sia un po’ il pinnacolo della moda americana, non vedono la scelta di Chew (che è di Singapore) come qualcosa di molto patriottico, anzi. Già diversi senatori USA hanno criticato aspramente la scelta, considerato come TikTok sia stato ad esempio vietato sui dispositivi appartenenti allo staff del governo federale in diversi Stati e sia guardato con grande sospetto dal governo americano che lo vede come una sorta di Cavallo di Troia digitale per il governo cinese. Inutile dire che TikTok è uno dei principali sponsor dell’evento.
Met Gala addendum: Shou Chew, Chief Executive Officer of TikTok, and Jonathan Anderson, Creative Director of Loewe, will be honorary chairs. Guess which word in that sentence I find most striking?
— Vanessa Friedman (@VVFriedman) February 15, 2024
Se in Europa le potenziali criticità di una diffusione di TikTok non sono particolarmente sentite, il dibattito intorno all’app in America è alquanto infuocato. Nello specifico, durante gli scorsi anni il governo ha varato praticamente all’unanimità una serie di misure di restrizione per la diffusione dell’app nei contesti amministrativi e governativi, ma per le recenti campagne presidenziali l’attuale presidente Joe Biden si è iscritto all’app tra mille dubbi e precauzioni circa la sicurezza dei dati. Il che arriva sull’onda lunga di alcuni scandali che negli scorsi mesi hanno coinvolto membri dello staff del governo che avevano girato dei sex tape sul luogo di lavoro, alimentando un clima di profonda sfiducia da parte delle istituzioni americane nei confronti di potenziali fughe di notizie e minacce alla sicurezza. Per intenderci, solo la scorsa primavera Chew era stato convocato di fronte al Congresso americano per rispondere alle domande dei politici sulla privacy e il raccoglimento dei dati sull’app ed era tornato di fronte al Congresso due settimane fa insieme ai big dei social media, Mark Zuckerberg e Linda Yaccarino di X, per discutere delle implicazioni e rischi sociali che la diffusione dei social media stavano avendo sulla collettività dei giovani americani. Il tono di tutte queste udienze non era per nulla amichevole, tra parentesi, ma dà una misura sia della diffidenza con cui l’esecutivo americano guarda ai social media, sia di quanto la loro titanica diffusione (TikTok ha circa 150 milioni di utenti solo negli USA, per capirci) abbia raggiunto le dimensioni di un irreversibile fenomeno culturale.
Come hanno fatto notare voci più moderate, però, la scelta di Anna Wintour di fare di Chew la honorary chair del Met Gala 2024 non è una completa follia: sia perché il Met Gala è visto come un evento di moda ma è frequentato da ogni genere di miliardario, sia perché questo tipo di nomine riflettono idealmente la rilevanza culturale degli invitati – anche se si dirà che passa una differenza enorme tra Zendaya, Jonathan Anderson e il CEO di TikTok. Ora, ByteDance, la società-madre di TikTok, aveva già messo un piede nella porta nelle edizioni passate, secondo la prassi di tutti i social media che oggi sono il tessuto connettivo dell’industria della moda e del suo apparato comunicativo, e dunque la decisione di fare del CEO l’ospite d’onore significa sicuramente che l’app avrà riversato cifre folli nella raccolta fondi della serata, il cui successo è sempre e comunque il successo di Anna Wintour, che dunque avrà avuto interesse a ingraziarsi un uomo tanto potente e assicurarsi il suo ingente supporto finanziario. Chi guarda alla vicenda dal piano culturale, invece, dovrà semplicemente rassegnarsi al fatto che TikTok è ormai un tool indispensabile e che il suo presidente, che piaccia o meno, ha un ruolo-chiave all’interno dell’industria e nella formazione della sua cultura. La scelta dunque è insolita, ma non fuori luogo – per citare l’iconico Logan Roy di Succession: «Money wins».