«Ho il dovere di dare opportunità alle persone»: com’è stato il talk di Sabato De Sarno a Milano Unica
Un bagno di folla per "Innamorarsi della Moda, Ancora"
02 Febbraio 2024
«Chi è Sabato De Sarno?» è stata la domanda sulla bocca di tutti negli ultimi sette mesi. Una domanda a cui la stampa ha risposto con i mezzi che conosceva: profili, photoshooting, recap della lunga carriera del nuovo direttore creativo di Gucci. Ma niente è meglio di un incontro di persona e questo anche De Sarno lo sapeva. È per questo, forse, che il talk Innamorarsi della Moda, Ancora, presentato nella cornice di Milano Unica, che ha visto un enorme pubblico di 1700 persone riempire l’auditorium della Fiera di Milano ha avuto l’atmosfera di una presentazione tra amici - un momento in cui il direttore creativo ha voluto rivolgersi al pubblico senza i filtri della stampa, facendo sentire la sua viva voce e apparendo di fronte a tutti, indistintamente, nella sua sorridente schiettezza. «C’è questa idea nella moda per cui bisogna star da soli, non parlare con nessuno», ha detto De Sarno a un certo punto, «io mi auguro di non fare così. Pensa alla noia di andare alle feste e stare nel privè mentre gli altri si divertono. Io voglio stare lì in mezzo a voi, sono fatto così». Ma la descrizione che De Sarno ha fatto del suo approccio e soprattutto del suo Gucci è stata assai più particolareggiata: parlando del brand, il designer raccontava anche se stesso con un’apertura che, francamente, non si vede più spesso in un’industria della moda dove ogni dichiarazione è attentamente vagliata dai PR e dove molti direttori creativi tengono a costruirsi un’aura schiva, remota quasi ieratica. Ma non è il caso di De Sarno che ha anche detto: «Non so se ho un talento, ma la passione sì, quella la riconosco. Voglio mantenere questo mio lato, questa mia curiosità».
Il talk ha preso il via con l'introduzione di un documentario in esclusiva sulla realizzazione del primo show di Gucci, seguito da una presentazione appassionata di Sabato De Sarno che non si è risparmiato anche un po’ di umorismo: «Oggi le persone sono più interessate a guardare una sfilata attraverso un cellulare. Combattono per le prime file e poi guardano la sfilata sullo schermo del telefono. Mi verrebbe da dirgli “Statevene a casa. Vi mando un iPad che è anche più grande di un cellulare”. Date invece una possibilità alle persone che hanno passione, che hanno voglia, che sono interessate, che sono attente», ha scherzato, sottolineando l'importanza di vivere l'esperienza moda in modo autentico. Il designer ha poi affrontato la distinzione tra coloro che vogliono lavorare nella moda e coloro che amano veramente la moda. «Io mi metto le persone che amano la moda», ha dichiarato, enfatizzando il suo amore per la creazione di abiti e l'attenzione ai dettagli. Con passione, ha condiviso il suo approccio alla moda, spiegando: «Mi piace fare i vestiti, mi piace toccarli. Mi piace cambiare il collo, mi piace cambiare le lunghezze. Mi piace parlare delle vestibilità, scegliere i ricami». Il talk ha toccato anche il tema delle opportunità nel settore della moda. De Sarno ha raccontato il suo impegno nel condividere il successo e aprire porte a nuovi talenti: «Questa grande opportunità che io ho, mi piacerebbe poterla dare indietro», sottolineando anche che, oltre alla parte tecnica, ciò che cerca nei suoi collaboratori è la curiosità. Nel creare le sue collezioni, invece, «l’obiettivo più grande è avere persone che desiderano quella cosa. Il desiderio è alla base di questo lavoro. Oppure c’è il “wow” della sfilata, poi dieci minuti dopo per un’altra sfilate c’è un altro “wow” e poi torni a casa e non ti ricordi niente».
@nssmagazine This morning, Gucci's Creative Director Sabato de Sarno held an exclusive conference at Milano Unica. The event, dedicated to fashion students, enthusiasts, and brand supporters, featured De Sarno sharing key moments from his career and offering advice to future creatives in the industry. Our editorial team was among the audience – here's how it went. #gucci #sabatodesarno #gucciancora #edutok #imparacontiktok #milanounica #dietrolequinte #fashiontiktok #tiktokfashion original sound - nss magazine
Nel corso del talk, De Sarno ha condiviso le sue esperienze lavorative precedenti, inclusa la collaborazione con case di moda come Valentino «dove ho imparato a lavorare insieme»; da Prada, dove ha appreso l’importanza dell’appiombo e del rigore sartoriale, e da Dolce & Gabbana dove invece ha capito come rendere sexy la maglieria (tutti talenti che, vedendo le prime due collezioni firmate per Gucci, hanno dato ampiamente i propri frutti) sottolineando anche l’importanza di un background più tecnico, essendosi lui formato all’Istituto Secoli di Milano «che era molto incentrato sulla modellistica». Ha anche evidenziato il valore del lavoro di squadra e della condivisione di idee, incoraggiando la collaborazione e l'ascolto reciproco: «Vorrei che le persone che lavorano da Gucci sentano Gucci come un progetto che è anche il loro», ha detto rispondendo a una domanda dal pubblico. Un metodo basato sull’ascolto e i rapporti umani che si estende anche a celebrity e ambassador del brand andando oltre la semplice rappresentazione su Instagram: De Sarno ha raccontato di una cena a Roma con Paul Mescal, uno dei nuovi ambassador del brand, «per me è importante che le persone che fanno parte della nuova Gucci abbiano un minimo di rapporto anche con me. Io voglio sapere chi sono perché con queste persone devo condividere valori, un'estetica. Per me le celebrity sono come dei collaboratori, ci dobbiamo piacere. Non è che piaci solo a me, ti pago e quindi ci facciamo la foto».
@nssmagazine What do you think of Sabato de Sarno’s Gucci Ancora menswear collection? #gucci #sabatodesarno #show #fashionshow #fashionweek #fw24 #mfw #mfw24 #milanfashionweek #dietrolequinte #bts #invitation #fashiontiktok #tiktokfashion #runway #milano #milan #collection #resee original sound - nss magazine
Infine, De Sarno ha toccato il delicato argomento del bullismo online, condividendo la sua esperienza e sottolineando l'importanza di mantenere un approccio positivo e autentico sui social media: «Ci sono stati un sacco di haters. Io il bullismo l'avevo vissuto quando ero più piccolo, per la mia sessualità e da grande, quando sei il direttore creativo di Gucci all'improvviso, tutti possono dire qualcosa su di te. Io ho la fortuna che ho le mie certezze, sono una persona realizzata grazie alle cose che ho fatto nella mia vita e questo mi ha reso pure forte rispetto a commenti e insulti anche […]. In quel momento ho pensato a una persona che magari è meno forte di me oppure ha meno sicurezze di me o delle ha delle debolezze ancora non risolte. Pensate a quanto questa cosa possa ferire. Io uso Instagram in un modo felice. È un modo per condividere delle cose in cui credo, per mostrare delle immagini che mi piacciono. Molte persone lo usano per per ferire, anche perché poi Instagram un po' ti nasconde». Il Direttore Creativo ha concluso con una nota personale, rivelando che «Gucci deve far parte della mia vita e sono felice che faccia parte, ma non deve essere la mia vita, la mia vita è un'altra». Ha espresso il desiderio di continuare a sperimentare e rimanere libero nel suo approccio alla moda, incoraggiando tutti a seguire le proprie passioni: «Le idee non hanno budget», ha ricordato al pubblico prima di concedersi un ultimo bagno di folla, alla fine del talk, attraversando la sala e scattando molti selfie con tutti i suoi fan.