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5 cose che forse vi siete persi alla Milano Fashion Week Men's FW24

Piccoli easter egg che solo chi c’era ha potuto vedere

5 cose che forse vi siete persi alla Milano Fashion Week Men's FW24 Piccoli easter egg che solo chi c’era ha potuto vedere

La moda è fatta di tante cose. Per chi la guarda da fuori, ovvero la maggioranza del pubblico, un singolo show o un certo evento si riducono a un’immagine, un breve video, una recensione. Ma per chi può guardarla da dentro, le sorprese sono molte: che si tratti dell’artista che ha firmato una colonna sonora, della celebrità che si è presentata senza che nessuno se lo aspettasse, di un qualche dettaglio particolarmente teatrale (la geniale sfilata dei gemelli di Dsquared2 non conta perché ne hanno parlato tutti) ma anche di un dettaglio che solo dal vivo, solo da una certa angolazione non coperta dalle foto poteva manifestarsi. Per questo abbiamo deciso di elencare i migliori easter egg che ci hanno sorpreso durante la Milan Fashion Week appena conclusasi.

Eccoli.

1. James Blake da Zegna

Oltre che una scelta sublime di silhouette e materiali, Zegna ha un gusto davvero pazzesco per le colonne sonore dei propri show. Se la scorsa estate il ritmo dello show era scandito da un remix di Violet Drive dei Kerala Dust, lo show che ha chiuso la Milan Fashion Week ha ulteriormente alzato l’asticella. A comporre una colonna sonora custom-made per lo show (il cui impianto era già faraonico) c’era il musicista di culto James Blake, che tra parentesi aveva già incantato le audience milanesi con uno stupendo DJ Set di tre ore venerdì sera. La musica che ha accompagnato lo show era puro Blake: dalla sua voce così fredda e vibrante di sentimento allo stesso tempo, fino ai beat forsennati che hanno chiuso lo show mentre una nevicata di cashmere color foliage precipitava al centro della sala come nel fondo di una clessidra.

2. Andreas Kroenthaler da Jordanluca

Nella moda ci sono molte “green flag” che testimoniano la riconosciuta eccellenza di un designer o il successo di una certa collezione. Una delle “green flag” è quando un designer sfila per un altro designer, cosa che testimonia non solo un certo livello di amicizia e rispetto professionale, ma anche il desiderio, per dirla semplicemente, di metterci la faccia – insomma, il migliore degli endorsement possibili. Questo è stato il caso di Jordanluca, brand i cui due fondatori hanno raccolto sempre maggiore riconoscimento nelle scorse stagioni, e che in questa stagione hanno toccato un nuovo punto alto con una collezione assai riuscita, un after party assolutamente memorabile ma soprattutto con l’apparizione di Andreas Kroenthaler, il vedovo e direttore creativo di Vivienne Westwood, che ha dato il suo marchio di approvazione alla collezione più punk di Milano.

3. Jeff Bezos da Dolce & Gabbana

@lystapp What do you think of his look? #JeffBezos #DolceGabbana original sound - Lyst

Dolce & Gabbana sono sempre stati una sorta di superpotenza nella moda, sfilando per anni al di fuori dei calendari ufficiali, coltivando un vastissimo ecosistema di clienti dall’altissimo profilo, mantenendo elevatissima la qualità dei propri prodotti per poi rientrare ad arricchire il calendario di Milano nel periodo post-lockdown. Le star che si presentano ai loro show sono sempre dei pesi massimi ma sono anche i volti che ci si aspetterebbe di vedere durante una sfilata: attrici di Hollywood, popstar di diversi paesi, persino membri di case reali. Ma allo show dello scorso weekend c’era una celebrity che ha scioccato davvero tutti – Jeff Bezos, presente con la sua futura moglie Lauren Sanchez in front row sia in veste di ospite d’onore che per supportare il debutto in passerella del figlio di lei, Nikko Gonzalez, che è stato appunto uno dei modelli dello show. L’attenzione però era tutta su Bezos che, secondo quanto ci dicono le nostre fonti, non solo si è presentato allo show con coscienzioso anticipo (cosa che a Milano non è per nulla scontata) ma è stato anche di una cortesia estrema con chiunque abbia incontrato. Dovrebbero tutti fare come lui?

4. I quadri componibili di JW Anderson

Jonathan Anderson ha un dono nel piacere alle persone. Probabilmente tra i designer più amati da pubblico e critica negli ultimi anni, le sue collezioni sono sempre stupende sia che si tratti del proprio brand eponimo, sia che si tratti dello storico Loewe. E nei suoi show c’è sempre qualcosa da osservare: nello specifico, per la collezione FW24 vista domenica sera, c’erano tre look che messi di fianco creavano un quadro componibile – una specie di chiave di volta di una collezione in cui sono abbondati i dettagli pittorici, come dimostrato anche dal cortometraggio “Who is the painter?” presentato dopo lo show al Cinemino di Milano.

5. Quavo da 1989 Studio

@footwearnews #quavo makes an appearance to perform during the 1989 Studio presentation during men’s #milanfashionweek original sound - Footwear News

La presentazione di 1989 Studio, arrivato in Via Piranesi con uno showroom e uffici nuovi fiammanti, è stata tra le più popolari e brillanti della fashion week. Dopo aver presentato due stagioni a Parigi, il designer di Los Angeles Chaz A. Jordan è tornato a Milano con una collezione e una visione più maturi e stratificati, attirando una gran folla tra cui era presente, allegro come non mai, anche Jerry Lorenzo. Il nuovo showroom si è riempito fino a scoppiare, però, quando Quavo si è esibito, cantando a poche spanne dal pubblico adorante. Uno di quei momenti in cui sei così vicino a una celebrità che la sua stessa presenza non sembra vera. Del tutto memorabile.