Le slogan tee più iconiche di sempre
Anche a distanza di anni, Paris Hilton rimane la regina indiscussa del "clap back"
28 Novembre 2023
Quando i tabloid erano maleducatamente sfacciati, quando i social media non erano ancora arrivati ma il ritmo incalzante della pop culture aveva già preso a viaggiare a gonfie vele, le t-shirt dagli slogan accattivanti hanno cominciato a diffondersi tra le celebrity con la stessa velocità delle pillole dimagranti. Salvo pochi esempi in cui hanno avuto lo scopo di protesta politica, le star del cinema e della televisione hanno utilizzato le stampe per esprimere la loro frustrazione nei confronti delle critiche dei media. Malgrado piattaforme come X e TikTok siano un territorio dove la libertà di parola è legge, il fenomeno continua ad avere una presa ferrea sui fan della pop culture. L’ultimo esempio arriva dall’atelier di Victoria Beckham, la designer inglese che, dopo aver assistito al successo del documentario sul marito, ha deciso di lanciare sul mercato una t-shirt che riporta uno dei momenti più acclamati della serie, in cui l’ex calciatore riprende il suo tentativo di associarsi con la working class chiedendole che macchina avesse suo padre quando era piccola: «My dad had a Rolls Royce.» Non è la prima volta che l’ex Spice Girl si prende gioco di sé: nel 2017, la designer era stata paparazzata con la t-shirt tuttora in vendita sul suo sito, «Fashion stole my smile» in risposta ai commenti sul suo “muso lungo.” Di tutti gli stereotipi veri sulla moda, che si tratti di un'industry seria non è di certo uno su cui puntare.
not victoria beckham dropping a ‚my dad had a rolls-royce‘ shirt hahaha pic.twitter.com/y3t7NkQmlo
— shaggy-haired musicians stan (@caffeinette) November 20, 2023
In un certo senso, Beckham ha reso omaggio alle proprie origini, perché la politicizzazione delle t-shirt con lo slogan ha preso piede negli anni ‘70 e ‘80 grazie a due designer inglesi, Vivienne Westwood e Katharine Hamnett. La prima ha portato in passerella la sottocultura del punk attraverso styling e stampe taglienti che tiravano in causa l’ambientalismo e la lotta al consumismo, la seconda presentandosi nel 1984 ad un meeting con Margaret Thatcher, allora premier del Regno Unito, in una maglietta bianca che inveiva contro la guerra nucleare. Da lì in poi, le slogan tee hanno parlato ancora di politica, ma molto presto si sono trasformate in un manifesto soggettivo da parte di una celebrity contro paparazzi e giornalisti meschini. Adesso che anche l’ultima dichiarazione di Linda Evangelista è diventata meme - «I don’t want to hear somebody breathing» - le slogan tee con le frasi più iconiche delle star del fashion system non sono mai sembrate più perfette per un regalo di Natale.
Ecco, dunque, 10 slogan tee indimenticabili che hanno segnato la storia della pop culture.
Stop being desperate
Impossibile parlare di t shirt con grafiche accattivanti senza nominare lei, Paris Hilton. Nel corso degli anni 2000, la DJ, modella, cantante e imprenditrice è stata scovata dai paparazzi numerose volte, e molte di queste è stata immortalata mentre indossava top dalle frasi più lanciate. Tra le più memorabili ricordiamo «Stop being desperate» subito photoshoppata in «Stop being poor.»
Dump him
Come Paris Hilton, gli outfit y2K di Britney Spears hanno fatto la storia di un'epoca. Come dimenticare la maglietta «Dump him» in riferimento al suo ex Justin Timberlake quando giravano voci sulla presunta nuova fidanzata del cantante. Caffè alla mano e immancabili pantaloni della tuta low rise, questo look continua ad essere innegabilmente cool, facendo innamorare una generazione dopo l'altra.
A low vera
Nella storia delle paparazzate-clap back più memorabili degli anni 2000 restano sul podio gli scatti di Julia Roberts mentre sorseggia un tè indossando la maglietta «A low vera.» Nonostante per i più possa sembrare una frase innocua, senza senso, è una critica a Vera Steinberg, truccatrice, ex moglie del direttore di fotografia Danny Moder che si rifiutò di firmare il contratto del divorzio dal compagno di Roberts. Hai toccato il fondo, Vera.
Nepo Baby
Non ha avuto l'effetto desiderato, forse ha persino inacerbito gli hater: la t-shirt «Nepo baby» indossata da Hailey Bieber (Baldwin, prima di sposare Justin Bieber) lo scorso gennaio non ha messo a tacere le critiche mosse contro tutte le "figlie di". Funzionano ancora le t-shirt clap-back nel 2023? Forse solo se hai il pubblico social dalla tua parte.
Skinny Bitch
A completare il magico trio anni 2000 che ci ha fatto sognare, tra paparazzi e drama, c'è Lindsay Lohan. Con la maglietta «Skinny Bitch» ha dimostrato una volta per tutte il suo disappunto nelle continue critiche di bodyshaming che i tabloid le rivolgevano in quegli anni. Font a tronchetto di legno per indicare il detto inglese "skinny as a twig", la t-shirt ha confermato il dominio mediatico di Lohan nella sezione gossip di quegli anni.
Corporate magazines still suck
Nel 1992, i Nirvana avevano raggiunto l'apice del loro successo, ma il frontman Kurt Cobain era già stanco dell'attenzione mediatica che voleva renderli un fenomeno mainstream. Sulla cover di Rolling Stones, il cantante ha indossato una maglietta con la scritta «Corporate magazines still suck» presto diventata icona e ricopiata da Vetements per la collezione FW19. Così come i suoi jeans sono stati venduti per quasi mezzo milione di dollari, ancora una volta l'immagine di Cobain è stata strumentalizzata dalla moda, diventando un'immaginario ben lontano da quello anti-capitalistico che sognava il frontman.
Naomi hit me...And I loved it
Nel 2005, la top model Naomi Campbell era stata accusata di aver aggredito la sua assistente personale. Stanca delle speculazioni dei media, ha deciso di dire la sua con una maglietta. Durante un'uscita a New York, Campbell ha indossato una t-shirt nera con la scritta «Naomi hit me,» e sul retro «and I loved it.» Non sappiamo ancora come l'abbia presa l'assistente, quel che è certo è che la top model continua ad essere scelta per le sfilate più ambite della Fashion Week.
My boyfriend is out of town
Charlie's Angels(2000) ha coronato l'inizio di un'era in grande stile. Cameron Diaz, Lucy Liu e Drew Barrymore hanno aperto le danze alle "girl squad" più iconiche del nuovo millennio. Alla premiere del film, Barrymore ha stampato il suo carattere accattivante e sfacciato su una maglietta: «My boyfriend is out of town» un look che viene ancora preso d'ispirazione per i costumi di Halloween, bottiglia di bollicine compresa.
...When you could just be quiet?
Tra le t-shirt più iconiche degli ultimi anni spicca di sicuro quella indossata da Frank Ocean sul palco del Panorama Festival nel 2017. Già diventata un must-have tra i fan del rapper, la tee è del brand indipendente Green Box Shop, e riporta la frase antidiscriminatoria «Why be racist, sexist, homophobic or transphobic when you could just be quiet.» Il brand è famoso per le sue iniziative benefiche: a volte parte dei ricavi delle vendite vengono devoluti in favore della causa che supportano le magliette.