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"Talk to Me", l'horror di due youtuber che ha sbancato i botteghini

L' opera d’esordio degli youtuber Danny e Michael Philippou è una delle rivelazioni dell’anno

Talk to Me, l'horror di due youtuber che ha sbancato i botteghini L' opera d’esordio degli youtuber Danny e Michael Philippou è una delle rivelazioni dell’anno

I gemelli australiani Danny e Michael Philippou sono due trentenni che vengono dal web. I loro cortometraggi, caricati sul canale YouTube RackaRacka, hanno raccolto negli anni numeri straordinari, aggiudicandosi anche svariati premi di categoria. Talk To Me è il loro esordio alla regia di un lungometraggio. Si tratta di un piccolo horror girato in Australia, costato circa 4,5 milioni di dollari. Per rendere l’idea - e sempre rimanendo nell’ambito youtubers - il film Me Contro Te: Vacanze in Transilvania in uscita il prossimo 19 ottobre ha un budget di 4,68 milioni di euro. Secondo Box Office Mojo, Talk To Me  ha incassato a oggi oltre 87 milioni di dollari rivelandosi un successo commerciale clamoroso. Il film è arrivato in Italia il 28 settembre, diventando il titolo più visto del weekend, prima che arrivasse l’assurda e tardiva stangata del divieto ai minori di 18 anni su cui andrebbe aperto un capitolo a parte. Oltre al successo commerciale è anche arrivata una positiva risposta da parte della critica: sull’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes attualmente il film ha il 95% di recensioni positive. In generale l’atmosfera attorno a Talk To Me è quella di un piccolo cult e le ragioni dietro a questa storia di successo sono varie e ben precise.

 

La trama di Talk to Me

La prima e imprescindibile ragione di questo successo (di quasi ogni successo in realtà, specie se si tratta di opere che non sono trasposizioni o che fanno parte di franchise) è che si tratta di un ottimo film. Non un miracolo, non un capolavoro ma sicuramente una grande opera prima in grado di arrivare a chiunque. Talk To Me parla della storia di Mia, una ragazza australiana orfana di madre da un paio di anni e che non è mai riuscita a superare quel momento né a ricostruire un rapporto sano col padre. L’unica fonte di affetto e sicurezza deriva dal rapporto con la migliore amica Jade e con Riley, il fratello di quest’ultima. Una sera i tre, incuriositi da alcuni reels, decidono di partecipare a una festa a casa di amici. Al party, grazie alla mano mummificata di una medium e sigillata nella ceramica, i ragazzi organizzano una serie di sedute spiritiche in cui chi vuole può decidere di far entrare dentro di sé per circa un minuto dallo spirito di un morto. Tutti gli altri lo filmano nello stupore e nell’ilarità generale, mentre il posseduto subisce forti stimoli, tanto psichici quanto fisici. Ma Talk To Me, quello che poteva sembrare a un primo sguardo l’ennesimo film di possessioni, diventa presto una storia di dipendenza e di traumi all’interno di un gruppo di adolescenti. Una metafora vestita con un abito horror pregiato. Soprattutto però un film in grado di parlare con intelligenza e rispetto, sia alle nuove generazioni che ai fan più navigati del genere.

Perché Talk to Me è un successo cinematografico 

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Finalmente in Talk To Me vediamo un gruppo di ragazzi con cui poter empatizzare, che si comporta come tale e non come un insieme di insopportabili macchiette. Ma la capacità di parlare di e con le nuove generazioni non stupisce visto il background dei registi. Sorprende magari di più, a causa dei classici stereotipi che si portano dietro i content creators, il lato tecnico. Talk To Me è girato come i migliori film d'autore. La composizione delle singole inquadrature è cristallina, così come la scansione narrativa ed emotiva dei vari passaggi. Il montaggio è pulito, a tratti ritmato (e questo probabilmente deriva dall’esperienza con il materiale girato per il web). Il tutto con un budget ridotto, cosa affatto scontata in un anno in cui i blockbuster dai budget più gonfiati, come quelli di Disney, falliscono al botteghino proprio per il loro costo iniziale così elevato da impedire di raggiungere un break even point anche di fronte a un buon successo in sala. Ma d’altronde i tanti anni passati a lavorare a cortometraggi su YouTube, con mezzi e possibilità limitate, devono avere aiutato non poco così come il periodo del 2014 trascorso sul set di The Babadook, forse l'horror più iconico dell'intero decennio. Un caso che ricorda il successo ottenuto da David F. Sandberg con il suo cortometraggio Lights Out, uscito su YouTube considerato il più spaventoso corto horror di sempre, diventato poi un film horror di successo che ha avviato la carriera cinematografica del suo creatore. 

Un modo originale di scrivere Possession Movie 

L’altra ragione è quella legata al genere. Perché erano decenni che l’horror, almeno commercialmente, non stava bene come ora. M3GAN (uscito a cavallo tra 2022 e 2023), La casa - Il risveglio del male, Scream VI, Influencer, Insidious - La porta rossa, No One Will Save You. Tutti successi commerciali, in attesa di Saw X, già considerato tra i migliori film della saga decennale. Sembra che in un periodo in cui in generale il cinema di genere viene premiato dal pubblico, l’horror abbia una capacità ancora più pronunciata di attirare la gente in sala. A questo aggiungiamo che fare un film d’orrore ha generalmente costi ridotti, cosa che non guasta in un modello produttivo, come quello cinematografico, che mostra discrete crepe. Ma Talk To Me svetta anche in questo senso. Non solo è l’unico, insieme a M3GAN, tra quelli citati a essere una storia originale e slegata da qualsiasi tipo di franchise, è anche il migliore di tutto il lotto. E questo sempre grazie ai fratelli Philippou che hanno saputo confezionare un horror in grado di reinventare  le regole del possession movie. Senza tra l’altro appoggiarsi all’abusato trucchetto dei jumpscare, giocando tutto sull’atmosfera, sui tempi e sulla cura artigianale di tutti i dettagli, trucchi prostetici compresi. E alla fine potremmo semplificare dicendo che il segreto dietro al successo di Talk To Me è uno solo: il talento.