I naufraghi preppy di Miu Miu
Quando la moda va in collegio
03 Ottobre 2023
In una stanza blu notte, illuminata soltanto dall'immagine di un cielo nuvoloso, le ragazze Miu Miu hanno ripreso in mano le uniformi delle stagioni scorse rivestendole di un sentito teatrale. Per presentare la SS24 di Miu Miu, Miuccia Prada ha voluto che ogni minimo dettaglio fosse curato al massimo della diligenza, tanto da permettere all’artista creatrice del set design di inventare un’apposita fragranza per l’ambiente. Questo pomeriggio ogni angolo dell’Auguste Perret’s Palais d’Iéna è stato trasformato, i codici identificativi Miu Miu reinterpretati attraverso l’immaginario dell’artista Qatar-americana Sophia Al-Maria, un palcoscenico apocalittico di rovine tecnologiche, tra colonne di metallo, casse radiofoniche e schermi proiettanti il cielo nuvoloso del film Gravity & Grace diretto dalla stessa Al-Maria. Il brand più giovane di Miuccia Prada, Miu Miu ha instaurato nuovamente un rapporto di condivisione tra arte contemporanea e moda, uno spazio in costante evoluzione che da trent’anni sfida le convenzioni del settore attirando l’attenzione delle nuove generazioni. A differenza delle ultime stagioni, contrassegnate da uno slancio positivo verso un'estetica che guarda al mondo del collegio, tra uniformi ironicamente strappate e ridotte in minigonna e occhiali da vista geek chic, la SS24 di Miu Miu ha avuto un leggero che di tragedia.
Lo show è iniziato con un forte boato, il richiamo dell’inizio di un temporale. Al termine del lampeggiare dei fulmini, il cast Miu Miu ha preso a sfilare a ritmo di una soundtrack solenne. Giacche blu oversize con le cifre del brand ricamate in oro sul petto hanno coperto le spalle di modelle in slip da nuoto maschili, sostituiti poi da gonne in cotone blu elettrico, minigonne a palloncino ricche di frou frou e di balze bianche o blu notte. Ai piedi sfoggiavano sandali colorati, alle caviglie quelli che potevano essere braccialetti dell’amicizia. I primi look della SS24 di Miu Miu hanno evocato le immagini di un'estate in collegio, dall’uniforme rubata al ragazzo della classe accanto ai costumi della squadra di canottaggio che penzolavano da borse in pelle marrone, ricche di cianfrusaglie. Gli accostamenti sono stati volutamente creati per sembrare affrettati, sintomo di una routine mattutina compiuta svogliatamente e senza troppa attenzione, perché il completo da indossare è sempre il solito e la sveglia non è stata sentita.
Alcuni look hanno aggiunto un altro elemento vecchia scuola tramite abiti drop waist in ricami di paillette dorate e camicie da notte color avorio, mentre sono state inserite, al fianco delle Church della stagione scorsa - questa volta slacciate, chiuse malamente - nuove proposte footwear, dalle scarpe da barca a delle nuove sneaker New Balance. Con indumenti appartenenti ad un immaginario classico e classista, legato alla vita in campus e alle feste organizzate all’oscuro dei professori, lo styling di Miu Miu ha portato in passerella un’opera di narrativa il cui climax è stato introdotto da un drammatico cambio di ritmo, della musica come dei look. Dopo aver ribadito alcuni dei codici portanti del brand, tra la vita bassa, il layering verde menta e lo scontro tra sportswear e stile preppy, la passerella ha visto l’arrivo di modelle con il volto preoccupato. Indossando mantelle coprenti, tailleur e abiti in un materiale simile a quello dei teli isotermici, i look in carta dorata hanno motivato lo spettatore a domandarsi se, durante la festa in barca di Miu Miu, non fosse avvenuto un naufragio.
A questo punto dello show, la collezione è stata resa più cupa da look che esploravano il total black in gonne a matita e inserti in pizzo, mentre subito dopo l'intercedere di un brano di musica classica e di qualche tacco a spillo ha restituito allo show un'atmosfera più leggera. A concludere la sfilata non è stata Gigi Hadid, in bomber jacket marrone e una gonna sotto il ginocchio sorretta da una grossa cintura con fibbia, ma una modella che indossava una mantella nera tenuta ferma con una mano, gesto firma d’autore di Miuccia Prada, che ha riportato alla mente la toga scolastica. Is a storm coming? Is the sky falling? Era il titolo di una sfilata che, esplorando «una logica della bellezza di oggi, che esplode e si ridimensiona,» ha portato a Parigi la stessa carica emotiva di un adolescente in preda alle proprie emozioni, troppo grandi e troppo forti per essere esplorate con serenità, come un mare in tempesta.