Il design director di Prada e Miu Miu lascerà il gruppo
Fabio Zambernardi era stato una figura-chiave del Gruppo Prada per gli ultimi 40 anni
04 Settembre 2023
All’interno del Gruppo Prada le cose vanno cambiando, seguendo lenti ma inesorabili novità. Al netto di una performance finanziaria eccellente, alimentata da vendite in crescita e un gran numero di nuovi investimenti, il gruppo è riuscito a mantenere la fiducia di mercati e consumatori attraverso una cauta ma profonda ristrutturazione della propria governance e l’arrivo di Raf Simons come co-direttore creativo di Prada tre anni fa – un successo non scontato considerata l’alta volatilità dei mercati in questa fase storica in cui la geografia dell’industria del lusso va evolvendosi. Ma nel corso del weekend è giunta una nuova notizia: Fabio Zambernardi, Design Director di Prada e Miu Miu da oltre vent’anni, ma legato al Gruppo da più di quarant’anni, lascerà la propria posizione entro la fine dell’anno e i prossimi show del fashion month che sta per iniziare potrebbero con molta probabilità essere i suoi ultimi. Il Gruppo Prada non ha commentato la notizia, ma le fonti citate da WWD suggeriscono che la separazione sia amichevole. Rimane tutt’al più da capire cosa cambierà per i due brand ora che lo storico Design Director ha scelto di andarsene.
Quanto è importante la figura di un Design Director?
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Il ruolo di un Design Director come Zambernardi è cruciale nello sviluppo di una collezione di successo. Mentre il direttore creativo è generalmente la posizione più alta in un brand, dopo il CEO, il suo ruolo differisce significativamente da quello di un Design Director: il direttore creativo si occupa di immaginare e comunicare l'identità complessiva del marchio, mentre il direttore del design si specializza nella traduzione di quella visione in design tangibili, innovativi e soprattutto vendibili tramite la coordinazione dei diversi team di design. Il successo di un marchio di moda spesso dipende dalla collaborazione e dalla sinergia tra questi due ruoli chiave. Zembernardi aveva iniziato a lavorare con Prada nell’1981, per poi diventare direttore del footwear nel ’97, Design Fashion Coordinator nel ’99 e, infine, Design Director nel 2002. La sua ascesa vertiginosa (e la sua permanenza nel dietro-le-quinte dell’impero dei Prada) testimoniano l’enorme importanza del suo ruolo negli ultimi decenni alla direzione del team di design sia di Prada che di Miu Miu, nella definizione della cui identità Zambernardi ha giocato un ruolo fondamentale.
Qual è il futuro di Zamberardi?
Dopo quarant’anni di onorata carriera, e dopo essere diventato una delle figure più cruciali nel lato meno public facing della moda, sarebbe comprensibile se Zamberardi avesse deciso di ritirarsi proprio come già Patrizio Bertelli e Miuccia Prada hanno rinunciato alla nomina di co-CEO in attesa di una prossima successione. Eppure i Design Director hanno avuto il loro momento quest’anno: Sabato De Sarno ha ricoperto questo ruolo per anni prima di diventare direttore creativo di Gucci, e lo stesso si può dire di Stefano Gallici e Simone Bellotti, attuali direttori creativi di Ann Demeluemeester e Bally dopo anni di lavoro nel design puro; e lo stesso si può dire di Peter Hawkings che, prima di salire al trono di Tom Ford, ne è stato Design Director per quattordici anni. Nulla esclude, dunque, che Zamberardi possa aver lasciato il suo ruolo attuale per una posizione ancora più prestigiosa – dopo tutto i brand in cerca di direttori creativi, al momento, non mancano di certo.