La creatività dirompente del Graduation Show di Polimoda
Il battesimo del fuoco per una nuova generazione di talenti
20 Giugno 2023
Inclusivo e diverso, visionario e dirompente, mai omologato: Anthos, il Graduation Show di Polimoda tenutosi il 15 giugno nella suggestiva location di Manifattura Tabacchi a Firenze, la struttura razionalista disegnata dall'architetto Pier Luigi Nervi che oggi riflette l’avanguardia dell'Istituto, incarna l'eredità culturale e progettuale della scuola guidata da Massimiliano Giornetti. Nell’edizione 104 di Pitti Uomo hanno sfilato in passerella 25 collezioni presentate da 25 designer diversi e oltre 100 look espressione autentica del talento e dell'identità di designer emergenti provenienti da tutto il mondo. Un battesimo del fuoco per una nuova generazione di creativi pronta a ridare nuova linfa all’intero settore, nonché i più talentuosi studenti del quarto e terzo anno del corso di Fashion Design e dei Master in Collection Design e Creative Direction selezionati dalla faculty.
Un team d’eccezione ha collaborato alla realizzazione del Graduation Show 2023: sotto la direzione di Massimiliano Giornetti, che ha seguito personalmente gli studenti nello sviluppo delle loro collezioni offrendo loro opportunità uniche di apprendimento e crescita professionale, la sfilata vanta la speciale mentorship di Caroline Issa, la rinnovata collaborazione con il noto fashion stylist Serge Girardi e la preziosa partecipazione di Diego Dolcini che con la sua expertise ha guidato i giovani stilisti nella creazione di scarpe e accessori, mentre il sound design dello show è stato curato dal celebre compositore francese Frédéric Sanchez. Influenze gotiche e post-punk, accessori stravaganti come borse fatte di portasigarette in acciaio e copricapi ricavati da candelabri, knitwear dai volumi over-size, cut-out dirompenti e una certa ironia, i look presentati raccontavano storie molto diverse tra loro, appartenenti ad uno spaccato di contaminazione interculturale che da sempre caratterizza Polimoda.
Se l'operato dei brand di moda negli anni post pandemia è diventato gradualmente sempre più “quiet” e minimale, le creazioni dei giovani studenti dell’Istituto sono dirompenti, creative, ben lontane dall'anonimato che sembra pervadere il settore. Alcuni designer si sono ispirati all'arte, come nel caso di Haigann Fevier-President, che, affascinata dall'utilizzo della lana nei lavori di Zanele Muholi e dallo studio del colore di Mari Mater O'neil, ha deciso di sincretizzare le loro creazioni in una collezione vivida e stravagante, tra enormi copricapi in lana e silhouette performative. Altri hanno tratto ispirazione dalla propria storia, come nel caso di Rachel Tayza, che, incorporando guanti in lattice per rivisitare il tropo del classico camice medico, ha voluto esorcizzare la sua cagionevole infanzia in ospedale. Ogni capsule ha raccontato una storia auto-conclusiva, potente ed evocativa, un assaggio delle potenzialità creative di ciascun designer.
«Il tempo è necessario per creare una collezione, il tempo indispensabile per sbagliare, crescere e maturare. Questo è oggi il vero lusso nella moda. La possibilità di attendere i risultati di un lavoro preciso e delicato. Di definire l'estetica di un brand che necessita di essere riconosciuta anche senza l'ostentazione di un logo. Di tornare a siglare uno stile come i grandi creatori del passato, lontani dalla tentazione di riciclare le idee altrui. Questo per me è il valore di celebrare, attraverso Anthos, il talento degli studenti Polimoda.»
Massimiliano Giornetti