Quando gli asciugamani diventano alta moda
Dalla "beach towel couture" di Balenciaga alla sexiness di Ludovic de Saint Sernin
05 Giugno 2023
A meno che non si decida di abbracciare le abitudini bohemien dei surfisti, nessun comune mortale si sognerebbe mai di indossare un asciugamano fuori dei confini del bagno domestico o della spiaggia. Eppure la spugna, umile materiale che ha fatto capolino nella produzione di massa agli inizi del secolo scorso diventando il tessuto principe dei nostri teli, in passato era frequentemente utilizzata per la realizzazione di capi ben più formali di un copri bikini. Dall’athleisurewear all’alta moda, dalle "gonne-asciugamano" della SS24 di Balenciaga agli abiti drappeggiati di Daniel Lee da Bottega Veneta, gli stilisti hanno spesso tratto ispirazione dalla versatilità della spugna, un materiale tanto quotidiano quanto inedito. Il terry cloth non appare spesso in passerella, ma quando lo fa ruba la scena a tessuti ben più nobili.
Derivante dalla parola francese "tirer" che letteralmente significa "tirare", il terry cloth si ottiene da due orditi - “fondo” e “riccio” - intrecciati in un’unica trama a tensioni differenti e accoppiati al cotone, per un risultato finale super assorbente. A partire dagli anni ‘60 la spugna ha dato vita ad un soffice universo domestico di teli, costumi da bagno, vestaglie, ma anche abbigliamento sportivo. Compare per la prima volta sui grandi schermi con Agente 007 - Missione Goldfinger, film del 1965 in cui Sean Connery sfoggia un’iconica tutina da mare azzurra. Da allora diventa simbolo dell’estetica mediterranea e dell’ozio spensierato delle vacanze estive. Parente stretto del terry francese, frequentemente utilizzato per la produzioni degli indumenti da palestra come le tracksuit di Sylvester Stallone in Rocky, il terry cloth è diventato sinonimo della “vita a bordo piscina” per tutti gli anni Settanta e Ottanta, reinventandosi in declinazioni più sofisticate a partire degli anni Novanta.
Iconica la SS96 di Chanel, una collezione prêt-à-porter che ha visto protagonisti costumi da bagno e mini dress rigorosamente in spugna color pastello, con l’emblematico monogram impresso nel tessuto. Dalle passerelle con Claudia Schiffer e Cindy Crawford alle strade di LA: l’athleisure di alta gamma ha finalmente notato le potenzialità glamour del tessuto tra la fine degli anni ‘90 e i primi 2000. Erano gli anni in cui J.Lo veniva paparazzata con una tuta da ginnastica di un colore diverso quasi ogni giorno - tanto da voler celebrare il suo amore per le tracksuit y2k nel video musicale di "I'm Real" del 2001 - mentre Paris Hilton e Kim Kardashian apparivano in look coordinati Juicy Couture, borse metalliche Louis Vuitton e cellulari Motorola Razr.
In tempi più recenti Bottega Veneta ha rilasciato le sue famose pochette Pouch rivestite in questo tessuto soffice, così come le tote bag pastello di Miu Miu, brand che già nel 2017 aveva dedicato un'intera collezione ai capi in spugna, arricchiti di fantasie anni '70 e colori sgargianti. Anche marchi come Loewe, Prada, Moschino, Acne Studios e Jacquemus hanno lanciato capi estivi in terry cloth. Se J.W. Anderson e Acne Studios hanno mostrato total look in spugna per la primavera del 2015, nella sfilata di Miuccia Prada a Positano, la modella Silte Haken indossava un asciugamano bianco stretto sul fianco sinistro, abbinato a una collana di conchiglie e perle e un paio di mocassini intrecciati. Nel 2021 tra le rovine del Michigan Theatre di Detroit, Daniel Lee ha scelto di ricreare con la seta le linee drappeggiate dei teli da bagno con risultati scenografici, mentre Balenciaga ha flirtato con la "beach towel couture" creando gonne-telo per la SS24, dopo aver già sperimentato con gli asciugamani (sebbene in cashmere) per la FW23 a Parigi. Se nella sua iterazioni di metà e fine secolo, l'asciugamano è stato principalmente sinonimo di evasione glamour (basti pensare alle immagini di Vogue del 1966 della Contessa Brandolini d'Adda nel suo palazzo veneziano), la dimensione edonistica non è mai andata del tutto perduta negli anni a seguire. Ne è la prova Ludovic de Saint Sernin che ha fatto sfilare un modello (altrimenti nudo) con un perizoma di spugna beige. Sexy, comodo, sofisticato o irriverente: non importa quale declinazione vogliate dargli, il terry cloth è un passe-partout (soprattutto in estate).