Shein ha chiarito il mistero sulla sua sfilata di Parigi
Il direttore europeo del brand cinese spiega di cosa si tratta
29 Maggio 2023
UPDATE 29/05/2023: A seguito del polverone scatenato dalla notizia che un brand di ultra fast fashion potrebbe presentare una sfilata nella capitale mondiale dell'alta moda, Shein stesso ha voluto rettificare con una dichiarazione rilasciata dal Direttore Europeo dell'azienda Cui He. «Siamo molto orgogliosi di SHEIN X, il nostro incubatore di design che consente a quasi 3.000 talenti emergenti della moda di lanciare le proprie collezioni di moda con SHEIN. La sfida SHEIN X 2023 ci ha aiutato a scoprire talenti emergenti in Europa con il sostegno della Graduate Fashion Foundation. L'8 giugno, a Parigi, la nostra sfilata SHEIN X vedrà protagonisti i 25 talentuosi designer selezionati attraverso lo stimato programma SHEIN X, che presenteranno un totale di 78 splendidi look sotto l'accattivante tema Endless Summer». Secondo quanto spiegato da He, dunque, una sfilata effettivamente ci sarà - non riguarderà però le collezioni di Shein in commercio ma le collezioni disegnate dai designer che fanno parte del talent incubator Shein X.
Il produttore di vestiti di poliestere a buon mercato preferito da nessuno, Shein, avrebbe deciso di volere un posto alla stessa tavola degli altri brand e organizzare una sfilata a Parigi, in base a un flyer che circola in queste ore sui social media. Il prossimo 8 giugno alle quattro di pomeriggio, in una location non meglio specificata, il brand dovrebbe presentare la sua collezione estiva seguita da una visita allo showroom e da un after-party. Non abbiamo francamente il coraggio di immaginare cosa apparirà effettivamente in passerella, anche perché Shein, più che collezioni convenzionali, produce tonnellate di nuovi modelli al giorno. L’entusiasmo per l’evento è impalpabile anche se ammettiamo di provare una curiosità morbosa su che abiti potrebbero essere presentati da un'azienda che sembra ignorare il concetto di stagionalità nelle collezioni. Questo sarebbe il secondo show del brand cinese dopo quello organizzato nell’ottobre 2019 di cui praticamente nessuno ha memoria.
La notizia non ancora confermata arriva negli stessi giorni in cui la petizione partita in Francia per bandire definitivamente Shein dal paese ha superato le centomila firme. Le basi della richiesta sono quelli che conosciamo: gli abiti «bas de gamme» composti di materiali dalla dubbia sicurezza, i suoi metodi di produzione e la natura usa-e-getta dei suddetti abiti, lo sfruttamento dei lavoratori e i danni all’ambiente oltre che le sue tattiche di marketing iper-aggressive che sfiorano la concorrenza sleale. È chiaro, comunque, che se Shein ha tutto questo successo è perché qualcuno lo compra, per lo più adolescenti, sedotto dai prezzi stracciati che, più che un segnale positivo, sono una gigantesca red flag – la più ignorata del mondo della moda.