Anche agli accademici francesi piacciono i completi Balenciaga
"L'habit vert" di Antoin Compagnon per la sua introduzione all'Académie Française disegnato da Demna
11 Maggio 2023
Il nuovo cliente della couture Balenciaga non è una pop star, e neanche un imprenditore. Antoin Compagnon, critico e professore di letteratura francese, ha scelto la Maison diretta da Demna per la confezione dell’ “habit vert,” il completo che indosserà durante la cerimonia d'ingresso all’ Académie Française. È la prima volta che il brand fondato da Cristobál Balenciaga nel 1917 viene incaricato di disegnare un abito per un membro dell'accademia, poiché in passato la maggior parte dei membri dell'Académie Française - noti come "les immortels" - erano soliti preferire Dior o Givenchy. L'"habit vert" è stato istituito nel 1801, ma ha subito piccole modifiche nel corso dei secoli grazie a personaggi illustri dell'accademia, come Victor Hugo nel 1892.
Secondo quanto illustrato da Balenciaga, prima che l’abito per Antoin Compagnon venisse ricamato per oltre 900 ore all’interno della Maison Lesage, il frac, i pantaloni e il mantello neri, e la camicia, il gilet e il papillon bianchi sono stati creati su misura nell’arco di 300 ore dalle mani esperte del team sartoriale dell’atelier parigino di Balenciaga, mentre la spada, sfoggiata da Compagnon per rappresentare la sua vita e il suo lavoro, è stata prodotta da Boucheron, una gioielleria di lusso che come Balenciaga appartiene al gruppo francese Kering. Per il presidente e amministratore delegato dell’azienda di lusso, François-Henri Pinault, l’occasione rappresenta grande motivo di orgoglio per le maison scelte da Compagnon. «Questi pezzi unici riflettono appieno la personalità di Antoine Compagnon, una manifestazione di creatività combinata con le più grandi competenze e tradizioni che consentono agli individui di esprimere ciò che è unico per loro,» ha spiegato. Compagnon è conosciuto nel mondo della letteratura accademica come uno dei maggiori esperti di Michel de Montaigne, Charles Baudelaire, Marcel Proust e Colette. L’impugnatura della spada riporta la forma di una piuma, e di un riccio nel cabochon, a indicare una cirazione del poeta greco Archilochus, «Una volpe sa molte cose, ma un riccio sa una cosa grande.»