Il gruppo Prada investirà 60 milioni nelle fabbriche italiane
«La fabbrica è una famiglia» ha detto Patrizio Bertelli alla stampa
21 Aprile 2023
In un periodo di grandi incertezze ma anche di grandi opportunità, brand e gruppi del lusso italiani stanno verticalizzando ed espandendo le proprie catene produttive. Uno dei principali in Italia è Prada che ha di recente annunciato di voler investire 60 milioni di euro nell’espansione delle proprie fabbriche e, nello specifico, nello stabilimento di Torgiano dedicato alla produzione di maglieria, che dovrebbe raddoppiare in misura – mentre altrove il gruppo pianifica altre acquisizioni di piccole manifatture, l’apertura di uno stabilimento a Siena dedicato alla pelletteria e anche un impianto di produzione automatica di scarpe nella propria fabbrica di Levane oltre che all’assunzione di più di 400 nuovi impiegati, metà dei quali vengono dall’accademia istituita dal Gruppo nei primi 2000 per insegnare le tecniche artigianali. Un ramo permanente di questa accademia sarà aperto nella fabbrica di Scandicci, una delle principali del Gruppo, dove saranno introdotti quest’anno i primi 30 studenti. Il Gruppo Prada è anche molto orgoglioso di possedere i propri impianti: durante una conferenza stampa Massimo Vian, COO del Gruppo, ha specificato che la totalità dei prototipi di Prada e Miu Miu sono prodotti internamente e che l’archivio del gruppo (in cui tutti vorremmo entrare, diciamolo) contiene 45.000 reference.
Inoltre, il 66% dell’energia del Gruppo proviene oggi da fonti rinnovabili, percentuale che è in continuo aumento, e anche i nuovi programmi di creazione di prototipi che sfruttano disegni in 3D hanno consentito di tagliare tempi e costi di produzione – le scarpe dell’ultimo show FW23, ad esempio, sono state sviluppate tutte in questo modo. I piani di investimento del Gruppo Prada, che dà lavoro a più di 13.000 persone in tutto il mondo, sono in realtà leggermente inferiori degli investimenti che il Gruppo ha già fatto l’anno scorso e che ammontano a 70 milioni di euro, spesi per lo più in integrazione verticale, nuove tecnologie e processi di produzione industriale, espansione delle fabbriche pre-esistenti e miglioramenti all’efficienza. Un tipo di espansione che, come dicevamo, sta diventando più comune negli strati superiori dell’industria del lusso ma che per il Gruppo arriva come nuovo impegno dopo un anno di grande successo, che ha visto la nave ammiraglia Prada diventare il brand più ricercato del mondo con revenue da 4,2 miliardi di euro.